venerdì 24 ottobre 2008

da "La Nuova Sardegna" del 23/10/2008

"Battaglia del territorio, dei sindaci, e della Provincia. L’esecutivo guidato dalla Murrighile vuol evitare che la Gallura perda il prezioso tornaconto economico determinato dal traffico merci attraverso la ferrovia. Con la giunta si sono schierati da tempo anche maggioranza e opposizione. Il lavoro transitato più volte in commissione determina un blocco ferreo che ha come obbiettivo, come dice il presidente della Provincia, la fine della «strategia dello stillicidio».«Olbia si è battuta già due volte in passato - dice Pietrina Murrighile -, per evitare di perdere il porto. Ora questa faccenda diventa ancora più coinvolgente e importante. Una guerra da vincere. Cancellare il trasporto merci significherebbe ipotecare il futuro, in negativo». Per questo c’è da coinvolgere l’intero territorio. Che già si mobilita. A cominciare dal senatore del Pd Giampiero Scanu che sottolinea come «va assolutamente scongiurata l’ipotesi disastrosa di perdere il trasporto merci per ferrovia». I consiglieri comunali del Partito democratico hanno chiesto di portare in aula a Olbia la vicenda, mentre il consiglio provinciale si è già occupato del progetto, portandolo sia in commissione che in aula. Nei giorni scorsi si è pronunciato sulla linea di evitare la cancellazione del traffico merci per rotaia anche il responsabile territoriale della Cgil, Michele Carrus.«I numeri sono prepotenti più di qualsiasi altro ragionamento - dice ancora la Murrighile - e ci dicono che da Olbia transitano la maggior parte delle merci destinate per l’isola. Vogliamo dunque mantenere, perlomeno, il livello attuale, non certo tirarci indietro. Neanche di un passo».La storia recente, racconta che a Olbia è stata concessa la Port Autorithy del nord Sardegna. Una bella medaglia al petto, che però non può servire da contentino. Anche perché c’è il pericolo che tutto il traffico merci si sposti lungo l’asse Porto Torres-Cagliari.Dalla Provincia arriva ovviamente l’assenso all’arretramento della stazione ferroviaria di Olbia, ci mancherebbe. Ma anche l’appoggio al progetto di costruire una circonvallazione ferroviaria, lunga circa nove chilometri, che da una parte colleghi con la vecchia linea ferroviaria di Golfo Aranci e dall’altra finisca al molo Cocciani, per poter collegare direttamente al mare la ferrovia. «Un centro intermodale - ricorda la Murrighile - che consenta lo scarico delle merci e il passaggio al trasporto su rotaia. Ma che consenta soprattutto che il traffico delle navi da e per la Sardegna si mantenga sempre sostenuto. Altrimenti il rischio è che le navi passeggeri diventino un pallido ricordo per l’Isola Bianca e Golfo Aranci».I numeri, ancora loro, raccontano che il 75 per 100 dei passeggeri che transitano per Olbia via mare, lo fanno nell’arco dei 4 mesi estivi. Il resto lo fa negli altri 8 mesi. Il trasporto passeggeri, insomma, in autunno e inverno in particolare, non è per niente remunerativo. «Se scompare il trasporto merci si rischia grosso - conclude la Murrighile -, per questo sarebbe giusto lasciare viva la possibilità del trasporto per rotaia anche in Gallura». Servirebbero probabilmente circa 200 milioni, che potrebbero essere reperiti tramite i finanziamenti dell’Ue. Regione e Governo battano un colpo."
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"GOLFO ARANCI. Il destino della ferrovia si avvia verso il capolinea segnato da progetti di dismissione ma l’ipotesi di smantellamento dei binari non trova d’accordo i golfarancini, decisi a difendere il servizio di collegamento Olbia-Golfo Aranci e il trasporto merci su rotaia. Una posizione racchiusa in un documento stilato da un gruppo di cittadini e fatto proprio dai consiglieri dell’opposizione, che da qualche giorno circola in paese per la sottoscrizione. Un’azione che si affianca alla richiesta di un consiglio comunale aperto sul futuro delle Fs a Golfo Aranci.Intanto, attraverso un comunicato stampa, il vicesindaco Giuseppe Fasolino chiarisce la posizione del Comune: «Difenderemo con forza i posti di lavoro e gli interessi del territorio».La preoccupazione della comunità, come si legge nel documento, nasce dal fatto che «lo spostamento della stazione ferroviaria di Olbia, prevedendo anche l’eliminazione dei passaggi a livello dal centro della città, comporterà lo smantellamento dei binari della tratta ferroviaria Olbia-Golfo Aranci e con esso l’interruzione del collegamento marittimo con Civitavecchia e la fine del trasporto merci su rotaia nell’isola». Un’eventualità rigettata dai promotori dell’iniziativa che evidenziano come il malcontento per il graduale disimpegno da parte delle Fs sia stato sempre ignorato dalle istituzioni a tutti i livelli. Ora, stufi di decisioni calate dall’alto, hanno deciso di mobilitarsi contro lo smantellamento della ferrovia, «che provocherebbe la perdita di numerosi posti di lavoro e cancellerebbe un collegamento importante, anche se certamente migliorabile». Giù le mani dai binari, insomma. Certi che l’attività delle Fs non possa compromettere lo sviluppo turistico del paese nè pregiudicare quello del porto: attraverso interventi strutturali e un’adeguata riorganizzazione dei piazzali si sarebbe potuto creare posto per tutti, comprese le Fs». Si chiede quindi ai Comuni, alla Provincia e alla Regione di «cercare soluzioni che, pur consentendo di realizzare gli interventi a Olbia, non penalizzino Golfo Aranci».L’ipotesi di un possibile trasferimento del traffico merci a Porto Torres, viene rigettata anche dal Comune accusato da più parti di essere d’accordo sulla dismissione. «Questo non è assolutamente vero - chiarisce Fasolino, nella veste di vicesindaco e consigliere provinciale -. Come abbiamo più volte ribadito, purtroppo solo tra di noi visto che non siamo mai stati coinvolti come amministrazione, siamo contro il metodo di amministrare delle Ferrovie che da anni non investe a Golfo Aranci e questa disfatta ne è la conseguenza. È in risposta a questa politica che abbiamo cercato di guardare avanti e di cercare alternative alle Ferrovie. Ma ora apprendiamo dello spostamento a Porto Torres, con grandi investimenti: allora non è vero che le Fs non vogliono più investire, non vogliono farlo a Golfo Aranci. Così, non ci stiamo e difenderemo con forza i posti di lavoro e gli interessi del territorio». Fasolino sottolinea come il Comune sia stato completamente ignorato, «mai invitati a partecipare a incontri, mai una lettera dove ci comunicavano proposte, ciò che sappiamo, lo apprendiamo dai giornali e dai dipendenti delle Ferrovie». L’argomento verrà affrontato in Consiglio."
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Grazie Maurizio!!!

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