lunedì 22 dicembre 2008

Ferrovie, è l'ultima fermata - da La Nuova Sardegna del 19/12/2008

Golfo Aranci ora accusa Olbia.
Golfo Aranci – Veleni e divisioni per una sera sono stati messi nel congelatore : le ferrovie sono riuscite nel miracolo di ricompattare la maggioranza lacerata da una profonda crisi, con una giunta inesistente e un sindaco in bilico. C'è un appuntamento importante a cui il lunedì il primo cittadino non poteva andare senza avere un mandato dall'assemblea: la conferenza di servizi a Roma, dove si parlerà della dismissione del collegamento ferroviario Olbia Golfo Aranci.
Una mazzata per il paese. Che le ferrovie se le vuole tenere e che invece si ritrova a fare i conti con una dismissione decisa da altri, compresa la vicinissima Olbia “che ha pensato a risolvere il problema dell'arretramento della stazione senza pensare alle conseguenze per Golfo Aranci, nessuno ha chiesto il nostro parere”, hanno detto maggioranza e opposizione. Che hanno stilato un documento unitario di protesta che il sindaco Sergio Memmoli porterà a Roma, col quale il Comune esprime il proprio disappunto per non essere stati chiamati in causa e chiederà che le ferrovie non vadano via e il collegamento ferroviario non venga smantellato, richiesta supportata da oltre 900 firme dei golfarancini. “Vogliamo essere ascoltati, dobbiamo ribellarci a chi non ci considera – ha attaccato il sindaco -, non siamo una periferia di Olbia. Pretenderò che Bertolaso venga a Golfo Aranci così come è andato a Olbia, La Maddalena e Palau: deve venire anche qui, solo così si rendferà conto della nostra realtà e delle nostre esigenze”.La contestazione prima di tutto. Visto che i giochi sembrano essere ormai fatti, previsti tra gli eventi del G8. “La convocazione non parla di dibattito ma di approvazione di progetto – ha sottolineato Giorgio Vagnarelli -. Progetti che noi non abbiamo mai visto: tutto era già stato deciso, cosa può fare Golfo Aranci col suo unico voto? Dobbiamo manifestare in maniera eclatante la nostra protesta”. Il dissenso va bene ma non basta: le aree dismesse delle ferrovie dovranno restare al Comune, è la richiesta del consiglio comunale. Una contropartita necessaria per fronteggiare i danni provocati dalla dismissione. “Non possiamo tornare a mani vuote, dobbiamo riprenderci le aree che poi dovranno essere riqualificate”. Anche l'opposizione polemizza contro “l'ultimo abuso compiuto da Olbia che ci ha portato via le ferrovie”, ha detto Andrea Viola e Vito Frau, sottolineando però che l'amministrazione comunale si sarebbe dovuta muovere prima.Sia la maggioranza che l'opposizione alla fine del lungo dibattito hanno comunque approvato all'unanimità un documento che condanna senza appello la dismissione della linea ferroviaria Golfo Aranci-Olbia a fronte delle pressanti esigenze di riqualificazione e valorizzazione del complessivo sistema dei trasporti nel paese. Insomma, giù le mani dai binari e i consiglieri comunali sollecitano addirittura “il potenziamento della tratta ferroviaria unitamente alla linea navale che collega Golfo Aranci con Civitavecchia per consentire il trasporto delle merci su rotaia”.

mercoledì 3 dicembre 2008

CONSIGLIO REGIONALE SARDEGNA - PARTITO SOCIALISTA

TRAFFICO MERCI FS: CALIGARIS (PS), CRISI REGIONE SANCISCE SOPPRESSIONE


“La crisi e l’assenza di iniziative della Giunta regionale per contrastare la volontà delle Ferrovie dello Stato sanciscono la definitiva soppressione, dall’1 gennaio 2009, del traffico merci su rotaia tra la Sardegna e la Penisola e la chiusura di nove stazioni nell’isola”. Lo sostiene la consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris (PS) nell’esprimere “forte preoccupazione per le gravi conseguenze che la decisione dei vertici della holding pubblica avrà sull’occupazione e sull’economia della Sardegna”.
“Il Presidente della Regione e la giunta, nell’assecondare la volontà espressa ripetutamente dall’amministratore delegato delle FS Mauro Moretti di smantellare le attività in Sardegna e di vendere i beni ai privati, si stanno assumendo – sottolinea Caligaris - una gravissima responsabilità. Hanno di proposito ignorato gli ordini del giorno approvati all’unanimità dal Consiglio regionale, non hanno dato risposte alle numerose interrogazioni presentate ed alle richieste delle organizzazioni sindacali di categoria e confederali ed hanno ignorato le prese di posizione degli amministratori provinciali e comunali. Dall’ 1 gennaio prossimo saranno quindi chiusi al traffico gli scali di Sassari, Chilivani, Oristano, Olbia , Monti, Macomer, Campeda, Elmas e Cagliari e verrà sancito ufficialmente ciò che avviene da diversi mesi. Le merci dal sud al nord Sardegna e viceversa vengono infatti spostate per mezzo di tir e camion. Il danno all’ambiente e alla sicurezza stradale sono incalcolabili mentre l’aumento dei costi dei prodotti per la spedizione con mezzi gommati è consistente”.
“Il silenzio della giunta regionale riguarda anche le eventuali alternative che dovrebbero essere contenute nel piano dei trasporti. Perdurando le dimissioni del Presidente Soru, potrà però essere approvato dal nuovo Consiglio regionale solo nella prossima primavera. Non si capisce peraltro su cosa si basino le assicurazioni che l’Assessore Sandro Broccia ha fornito al Sindaco di San Gavino sulla riattivazione ed il rilancio dello scalo merci della città. Smantellato Golfo Aranci, il traffico merci su rotaia tra la Sardegna e la penisola potrà essere convogliato esclusivamente su Porto Torres e Cagliari. Inutilmente - conclude Caligaris – la Regione Lazio ed il Comune di Civitavecchia si sono mobilitati per salvare la tratta marittima con Golfo Aranci ed impedire che la nave Logudoro venisse trasferita per garantire il servizio nello stretto di Messina”.

Cagliari, 3 dicembre 2008
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Ancora grazie a Maria Grazia Caligaris per quanto fatto finora e quanto continuerà a fare.

venerdì 28 novembre 2008

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domenica 23 novembre 2008

L'UNIONE SARDA: «Lo scalo merci di San Gavino non resterà un'eterna incompiuta» - Il sindaco ha ricevuto rassicurazioni dalla Regione #top#top#top

L'UNIONE SARDA: «Lo scalo merci di San Gavino non resterà un'eterna incompiuta» - Il sindaco ha ricevuto rassicurazioni dalla Regione #top#top#top
Il nuovo scalo merci a San Gavino non resterà una eterna incompiuta. Lo assicura il Sindaco, Stefano Musanti, all'indomani di un incontro con l'assessore regionale ai trasporti, Sandro Broccia:
"Questo scalo - dice il primo cittadino - entrerà in funzione. La Regione si è impegnata per garantire i trasporti via mare con due nuove navi e San Gavino avrà un ruolo di fondamentale importanza per tutto il sud Sardegna. Lo scalo merci sarà il punto di partenza per i rilancio di tutte le imprese del territorio. Ormai il futuro è rappresentato dai trasporti su rotaia".
Potrebbe diventare strategica la posizione di San Gavino, a pochi chilometri dalla zona industriale di Villacidro, popolata da tante piccole e medie imprese e al centro del Campidano agricolo nel bel mezzo di prodotti come i carciofi e i pomodori che fino a pochi anni fa venivano caricati sui vagoni ferroviari. Così San Gavino sarà salvato da quella smobilitazione delle Ferrovie dello Stato che, secondo quanto ha denunciato la CISL, porterà da gennaio alla cancellazione di diverse stazioni merci in Sardegna. Insomma, ci sono rassicurazioni da parte della Regione affinchè questa opera faraonica (un enorme piazzale asfaltato che ogni giorno è sotto gli occhi dei 1400 passeggeri gionalieri della nuova stazione) entri finalmente in funzione."Con lo scalo merci di San Gavino - aggiunge il Sindaco - le Ferrovie hanno fatto un grosso investimento. Il trasporto su rotai potrebbe consentire un abbattimento dei costi di trasporto. La Regione vuole incrementare il trasporto su rotaia in Sardegna come in campo nazionale ". Si tratterebbe di fare un'inversione di tendenza non certo facileperchè ad oggi 800 tir carichi di merci circolano sull'asse stradale Cagliari-GolfoAranci, superando di 12-15 volte il movimento merci delle FS.
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ALLUCINANTE. ho conosciuto il sindaco di San Gavino qualche mese fa e non mancherò di contattarlo per farmi riferire personalmente di queste "rassicurazioni" che Broccia gli avrebbe dato.

mercoledì 19 novembre 2008

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - La Gallura si mobilita contro i tagli

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - La Gallura si mobilita contro i tagli
Prima la tratta Golfo Aranci-Civitavecchia, adesso i problemi, molto seri, per il collegamento Olbia-Cagliari. La Cisl-Gallura, sostenuta dai vertici regionali della sigla sindacale, ieri ha annunciato una serie d’iniziative, compresa la mobilitazione generale e lo sciopero, a difesa del sistema ferroviario, merci e passeggeri, della Sardegna e in particolare del settore gallurese. Nella sede olbiese della Cisl c’erano Massimo Tedde e Giovanni Matta, rispettivamente segretario provinciale e regionale della confederazione. Nel corso della conferenza stampa è stato messo in evidenza il problema di un’operazione di drastico ridimensionamento del servizio che, secondo la Cisl, è ricollegata al progetto di trasferimento della stazione ferroviaria di Olbia. «L’arretramento della stazione olbiese può essere discusso», ha spiegato Tedde, «ma se Trenitalia, così come più volte affermato, vuole lasciare l’isola, la Regione deve intervenire e preparare un piano per una rete di trasporti ferroviari adeguata alle esigenze del territorio». In sostanza, la Cisl, teme lo smantellamento progressivo della rete e il disimpegno di Trenitalia attraverso una serie di operazioni che, almeno apparentemente, possono avere altri significati. «Si offusca il problema reale», le parole sono di Matta, «anche con la richiesta di spostamento delle ferrovie avanzata dal Comune di Olbia. Il tutto dev’essere accompagnato da un piano per il rilancio delle ferrovie con adeguamento e potenziamento della struttura ». La Cisl, quindi, dice sì a un intervento che può migliorare la circolazione all’interno della città di Olbia, ma teme la dismissione della rete. A NDREA BUSIA

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - Treni merci, a gennaio si chiude

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - Treni merci, a gennaio si chiude
"Nove stazioni sarde, dal primo gennaio, chiuderanno il servizio merci dopo il taglio della nave che collegava Golfo Aranci con Civitavecchia.Trasporto merci, addio. Dal primo gennaio 2009"
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Apprezzo la costanza e l'impegno dell'amico Walter Carta ma resto perplesso davanti a notizie inesatte e tardive che contribuiscono solo a confondere l'opinione pubblica. Le stazioni e il traffico merci (ma c'è bisogno di ricordarlo?) in Sardegna sono di fatto chiuse dal 24 luglio scorso.

venerdì 14 novembre 2008

Interrogazione n. 1420 - XIII Legislatura

Interrogazione n. 1420 - XIII Legislatura

INTERROGAZIONE SANNA Matteo, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di funzionamento del servizio di trasporto merci su rotaia da e per la Sardegna.
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Il sottoscritto,
premesso che lo scalo ferroviario di Monti ospita un importante snodo del traffico merci su rotaia, dal momento che vi vengono smistate tutte le merci in arrivo e in partenza per via ferroviaria dall'alta Gallura;
considerato che il servizio di trasporto merci su rotaia da e per la Sardegna, gestito da Trenitalia Spa ed effettuato per mezzo del traghetto Garibaldi, è stato soppresso intorno alla metà dello scorso mese di luglio per scelta del soggetto gestore;
verificato che, in seguito alle vibrate proteste che si sono levate dagli ambienti imprenditoriali, sindacali e politici sardi, il servizio è ripreso a partire dal 10 settembre 2008, ma attualmente il traghetto Garibaldi effettua il collegamento tra Golfo Aranci e Civitavecchia solo ed esclusivamente su richiesta, per trasporti di servizio aziendale o di convogli militari;
preso atto che, presso lo scalo ferroviario di Monti, non transitano più carri merci dalla metà dello scorso luglio;
valutato che la soppressione del servizio sta avendo pesanti ripercussioni sulle imprese galluresi che erano solite servirsene per la propria attività, stanti i maggiori costi del trasporto su gomma: risulta, ad esempio, che numerose cave di granito si trovano nell'impossibilità di inviare nel continente il materiale estratto in Gallura;
appreso che l'azienda che gestiva lo smistamento delle merci presso lo scalo ferroviario di Monti si è vista costretta a chiudere dopo vent' anni di attività;
sottolineato che la soppressione del servizio di trasporto merci su rotaia rischia di avere ricadute gravissime sul tessuto produttivo gallurese, determinando la chiusura di imprese, il declino di interi comparti produttivi e, conseguentemente, una drammatica crisi occupazionale,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti affinché riferiscano:1) quali misure la Giunta regionale intende adottare, di concerto con il Governo nazionale e con Trenitalia Spa al fine di ripristinare il regolare collegamento per il trasporto merci su rotaia tra i porti di Golfo Aranci e Civitavecchia;2) in alternativa, quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché la Gallura sia dotata di collegamenti per il trasporto merci da e per il continente che consentano la ripresa di un regolare interscambio di materie prime e prodotti finiti con costi analoghi a quelli che le imprese sostenevano, fino allo scorso mese di luglio, per usufruire del servizio di trasporto merci su rotaia gestito da Trenitalia Spa.
Cagliari, 30 ottobre 2008

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - «I sardi salvino il trasporto merci»

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - «I sardi salvino il trasporto merci»

"Le aziende che usufruiscono del trasporto merci su rotaia facciano sentire la loro voce», è l’invito neanche troppo implicito dell’assessore Desini, secondo cui, «se c’è una congrua richiesta di mercato, si può operare a pieno regime lungo le rotaie che portano a Oristano o Porto Torres attraverso Chilivani, Ploaghe o Macomer"
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Come dire, un trasporto merci riservato escusivamente al nord Sardegna. Ma attenzione, si tratterebbe ,stando alle voci trapelate, di una richiesta di una società che da Ploaghe invia materiale ghiaioso al porto di Oristano per l'imbarco e che vedrebbe di buon occhio l'utilizzo dei vagoni per coprire tale tratta. L'intervento dell'Assessore Desini non affronta minimamente il problema del traghettamento oltre Tirreno dei carri merci. D'altronde Moretti nelle sue ultime esternazioni/eiezioni è stato chiaro: "non potremo che abbandonare il servizio, come abbiamo fatto in Sardegna".
Come ABBIAMO fatto in Sardegna. Non "come stiamo facendo" o "come abbiamo intenzione di fare".
La dismissione è un dato di fatto. E' già avvenuta.
A marzo '09 la Garibaldi verrà fatta a fettine, la Logudoro è già in viaggio per la Sicilia e, a parte le fandonie pubblicate nel piano di produzione di RFI, di nuove navi non si sente neanche l'odore.

giovedì 13 novembre 2008

dal sito "uglaf.it" UGL

UGL

FS: MORETTI, ABBANDONEREMO SERVIZIO DOVE NON REDDITIZIO


(ANSA) - ROMA, 10 NOV - ''Se non ci sono regole eque, come accade in altri Paesi, non potremo che abbandonare il servizio, come abbiamo fatto in Sardegna.


Se sappiamo che c'e' una perdita certa, semplicemente abbandoneremo il servizio''. Lo ha detto, nel corso del suo intervento al Congresso Mondiale sul Project Management, l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti. ''Essendo una Spa - ha ribadito a margine - e' normale che, laddove dal mercato si creino situazioni in cui i costi sono superiori ai ricavi, come ogni azienda non possiamo piu' continuare a fare il nostro servizio''.


Ferrovie – Nespoli (Ugl): “Occorre una reale politica dei trasporti”


“Preoccupano le affermazioni dell’amministratore delegato di FS Mauro Moretti”.

Lo dichiara Umberto Nespoli, Segretario Nazionale UGL Attività Ferroviarie, ricordando come “il novanta per cento dell’utenza ferroviaria sia composta da pendolari.

E’ necessario sforzarsi per assicurare il trasporto sociale, ove sia lo Stato che le Regioni danno ingenti contributi”.

“E’ opportuno che il Governo ed il ministro dei Trasporti intervengano non lasciando ai soli vertici di FS decisioni vitali per il Paese. Occorre - conclude Nespoli - un’assunzione di responsabilità dell’esecutivo per definire una reale politica dei trasporti che incentivi il trasporto su ferro, anche per abbattere i costi sociali dovuti all’intasamento delle strade e per abbassare i livelli di inquinamento”.

Roma, 10 novembre 2008

martedì 11 novembre 2008

da "centumcellae.it" - Comune-Fs, primi risultati dalla Commissione consiliare

Il Presidente Gaglione: “Auspico una mobilitazione delle forze politiche e sociali attorno all’azione avviata dal Consiglio Comunale”
IVITAVECCHIA - Un’azione per costringere le Ferrovie dello Stato, ad ogni livello, a confrontarsi con gli enti locali. La Commissione per i rapporti con le Fs, insediata recentemente, sta già cominciando a dare i suoi frutti. In poche settimane, l’organismo presieduto dal Consigliere Comunale Vincenzo Gaglione ha esaminato le varie questioni sul tavolo, effettuando una ricognizione sia della qualità dei servizi erogati che delle occasioni di occupazione sul territorio.
Il primo passo ufficiale è stata una lettera con la quale la Commissione ha chiesto un incontro urgente al Ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, per discutere del piano di dismissione della Divisione Navigazione Fs. “Questa è soltanto una delle ferite presenti sul territorio – ha spiegato il Presidente Gaglione – anche se rappresenta un simbolo delle fallimentari politiche intraprese, in particolare su questo territorio, dall’azienda. Crediamo che ci siano comunque dei margini per ricucire lo strappo che si è consumato col territorio, soprattutto in virtù del continuo sviluppo dello scalo marittimo e in particolare delle Autostrade del Mare”.
Non solo Divisione Navigazione, tuttavia, perché la Commissione è già al lavoro anche per quanto riguarda i servizi erogati. “Abbiamo calendarizzato per i prossimi giorni degli incontri, in particolare con il Comitato dei Pendolari della tratta Fr5 e con il Comitato dell’Alto Lazio per la Promozione della Civitavecchia-Capranica-Orte. Purtroppo però ogni giorno che passa ci sono delle novità e quasi mai sono positive per l’utenza. Credo pertanto che la scelta di avviare un percorso bipartisan per aprire una grande vertenza con Rete Ferroviaria Italiana sia stata giusta e auspichiamo anzi una sempre maggiore mobilitazione delle forze politiche e sociali al fianco dell’iniziativa partita dal Consiglio Comunale”.

venerdì 7 novembre 2008

Trasporti PONTE STRETTO: A CONSORZIO METROMARE SERVIZIO TRASPORTI VELOCI

Trasporti PONTE STRETTO: A CONSORZIO METROMARE SERVIZIO TRASPORTI VELOCI
(AGI) - Roma, 7 nov. - Il Consorzio “Metromare dello Stretto”, costituito tra le societa’ RFI SpA e Ustica Lines SpA si e’ aggiudicato il servizio circolare di trasporto marittimo veloce di passeggeri tra le citta’ di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni. Ne da’ notizia un comunicato del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il servizio, che sara’ avviato il 1 gennaio 2009, prevede anche un collegamento rapido tra l’aeroporto di Reggio Calabria e il porto di Messina. L’affidamento del predetto servizio a “Metromare dello Stretto” avra’ la durata di tre anni, rinnovabile per analogo periodo su richiesta del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha istituito il servizio in seguito alla legge 222/2007. La societa’ aggiudicataria dovra’ mettere a disposizione almeno cinque mezzi veloci di capacita’ non inferiore a 250 passeggeri.

“Sono particolarmente lieto - ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli - della rapida conclusione delle procedure per l’affidamento del servizio di questa metropolitana del mare dello Stretto di Messina. Il servizio migliorera’ certamente il trasporto marittimo per i passeggeri pendolari e favorira’, attraverso il collegamento tra Messina e l’aeroporto di Reggio Calabria, il rilancio dello scalo dello Stretto e lo sviluppo del turismo in uno dei territori piu’ attraenti del nostro Paese”. (AGI)
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Il futuro della Logudoro è segnato.

L'UNIONE SARDA: Un piano di sviluppo per tre porti - AUTORITÀ PORTUALE.Approvato ieri, traccia gli obiettivi dei prossimi tre anni per gli scali del nord Sardegna - Da Olbia a Porto Torres: opere, nuove rotte e crocieristi #top

L'UNIONE SARDA: Un piano di sviluppo per tre porti - AUTORITÀ PORTUALE.Approvato ieri, traccia gli obiettivi dei prossimi tre anni per gli scali del nord Sardegna - Da Olbia a Porto Torres: opere, nuove rotte e crocieristi #top
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Bene,... e la ferrovia???

L'UNIONE SARDA: Merci, sciopero contro i tagli - Ferrovie #top#top#top

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mercoledì 5 novembre 2008

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA - PS PARTITO SOCIALISTA

TRAFFICO MERCI FS: CALIGARIS (PS), OLTRE 230ESUBERI


“La decisione unilaterale di bloccare il traffico merci in Sardegna e il collegamento marittimo-ferroviario tra Golfo Aranci e Civitavecchia, assunta dalle società della holding pubblica “Ferrovie dello Stato S.p.A., sta provocando pesanti ricadute sui livelli occupazionali. Gli esuberi a seguito delle dismissioni sono 236 tra occupazione diretta e settore degli appalti. Un dramma ancora più pesante in una regione in grave difficoltà”. Lo afferma la consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris (PS) sottolineando che “l’interruzione del traffico merci ha provocato la chiusura della stazioni di San Gavino e Golfo Aranci, il ridimensionamento dei turni di presenza nelle stazioni e l’istituzione di un Centro operativo di esercizio rete a Palermo con giurisdizione su Cagliari”.

“Gli esuberi – precisa ancora l’esponente socialista .- sono ripartiti tra il personale delle società RFI (50), Cargo (93), Trenitalia (64) e per gli appalti (49 di cui 39 della Geas in mobilità ed altre 10 per effetto della riorganizzazione). I 64 esuberi di Trenitalia sono stati inviati in trasferta nella penisola per sopperire ad esigenze degli impianti. I sindacati di categoria, che hanno sollecitato un confronto alla ricerca di soluzioni mirate a salvaguardare la produzione e l’occupazione in Sardegna, hanno indetto unitariamente una prima azione di sciopero di otto ore dalle 9 alle 17.00 di lunedì 10 novembre. La lotta dei lavoratori deve spingere la Giunta regionale ha ottenere risposte dal Ministero dei Trasporti e dai Dirigenti delle Ferrovie dello Stato come è stato sollecitato all’unanimità in due ordini del giorno del Consiglio regionale. Il grave danno all’occupazione, all’economia, all’ambiente ed alla sicurezza stradale nonché agli utenti sardi – conclude Caligaris che ha presentato una denuncia per interruzione di pubblico servizio – non può passare sotto silenzio”.



Cagliari, 5 novembre 2008

martedì 4 novembre 2008

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA - PS PARTITO SOCIALISTA

FS: CALIGARIS (PS), TRA BENI SOTTRATTI A REGIONE VILLA PEARCY MACOMER


“Le Società della holding Ferrovie dello Stato SpA, di cui è azionista il Ministero dell’economia e delle finanze, proseguono nella dismissione del traffico merci e nella vendita di beni che invece, in base allo Statuto ed alle Norme di Attuazione, devono essere ceduti alla Regione. Ora, dopo la vendita all’asta di numerosi beni, tra cui la Villa Piercy, l’edificio storico dietro la stazione di Macomer (Nuoro), la Ferservizi, intende vendere i Ferrotel, le strutture alberghiere per il personale ferroviario, presenti in diversi centri dell’Isola”. Lo sostiene la consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris (PS), che sta raccogliendo un dossier per le Procure dei Conti e della Repubblica ad integrazione della denuncia presentata il 25 settembre scorso.

La Giunta regionale – sottolinea Caligaris – deve intervenire con forza nei confronti del Ministero e della holding Ferrovie dello Stato, che annualmente assorbe ingenti somme a carico della collettività, perché si faccia chiarezza sulla vendita dei beni. Deve, infatti, cessare la sottrazione al patrimonio regionale di edifici, anche di pregio architettonico come Villa Piercy, che invece possono essere utilizzati dai Comuni dove sono ubicati. I Ferrotel, che si intendono vendere, sono strutture – precisa Caligaris – piccole e medie, come quelli di Carbonia, Olbia, Sassari e Golfo Aranci, con camere singole arredate e servizi.

Le vendite di beni effettuate e quelle che si intendono effettuare vengono decise – conclude Caligaris – nel massimo riserbo. Avere informazioni è pressoché impossibile. Eppure nella gestione di un’azienda di proprietà pubblica, come la Ferservizi SpA, non si possono eludere criteri di trasparenza amministrativa. E’ indispensabile sapere quindi quali beni sono stati venduti e chi li ha acquistati. Per esempio un Ferrotel al servizio di una stazione ferrovia sarda è stato venduto ad un Istituito di credito europeo e successivamente preso in affitto da una società delle Ferrovie dello Stato. Ciò fa ritenere che ci possa essere stato uno spreco di denaro pubblico oppure si stanno facendo operazioni che creano vantaggi per alcuni cittadini e danni per altri.







Cagliari, 4 novembre 2008

LOGUDORO A NAPOLI



Lo sapevamo, ma ora grazie a Federico ci sono le immagini

lunedì 3 novembre 2008

da "La Nuova Sardegna" 02/11/2008

Monti, la ferrovia al capolinea «Pesanti danni per le imprese»
di Tiziana Simula
MONTI. La dismissione del trasporto merci su rotaia e la fine del servizio nello scalo ferroviario di Monti, importante snodo di smistamento per le merci in arrivo e in partenza dall’Alta Gallura, sono al centro di un’interrogazione presentata dal consigliere regionale Matteo Sanna al presidente Soru e all’assessore ai trasporti Broccia. L’esponente di An, chiede alla Regione un impegno per la riattivazione del servizio tra i porti di Golfo Aranci e Civitavecchia. Il consigliere regionale fa particolare riferimento allo scalo di Monti dove non arrivano più carri ferroviari da metà luglio. «La soppressione del servizio - attacca Sanna - sta avendo pesanti ripercussioni sulle imprese galluresi che erano solite servirsene per la propria attività, visti i maggiori costi del trasporto su gomma: risulta, ad esempio, che numerose cave di granito si trovano nell’impossibilità di inviare nel continente il materiale estratto in Gallura». Evidenzia, poi, il caso dell’azienda che gestiva lo smistamento delle merci nello scalo montino e che si è vista costretta a chiudere i battenti dopo vent’anni di attività. Una situazione che era stata sollevata nei giorni scorsi dalla stessa imprenditrice, Rosanna Parriciatu, la quale aveva denunciato la gravità delle ripercussioni che la fine del traffico merci stava provocando alle attività produttive dell’isola. Secondo il consigliere regionale la politica attuata da Trenitalia «rischia di avere ricadute gravissime sul tessuto produttivo gallurese, determinando la chiusura di imprese, il declino di interi comparti produttivi e, conseguentemente, una drammatica crisi occupazionale». Sanna chiede, quindi, al presidente della Regione Renato Soru e all’assessore Sandro Broccia «che la giunta regionale si impegni, di concerto con il Governo e Trenitalia, per riattivare il regolare collegamento tra Golfo Aranci e Civitavecchia. O, in alternativa - aggiunge Sanna -, per dotare la Gallura di collegamenti per il trasporto merci da e per il continente che consentano la ripresa di un regolare interscambio di materie prime e prodotti finiti, con costi analoghi a quelli che le imprese sostenevano fino allo scorso mese di luglio, per usufruire del servizio di trasporto merci su rotaia gestito da Trenitalia».---------------------------
da La Nuova Sardegna DOMENICA, 02 NOVEMBRE 2008
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....sono stupito da tanto (tardivo) impegno

COMITATO ANTI-SMANTELLAMENTO

(Allora esiste davvero???)
GOLFO ARANCI
Il comitato anti-smantellamento prosegue la lotta
GOLFO ARANCI. Da giorni raccoglie firme per dire no allo smantellamento della linea ferroviaria Olbia-Golfo Aranci e alla conseguente fine del trasporto merci via mare con le navi Fs. Ora il Comitato di cittadini interviene per chiarire alcuni aspetti dell’iniziativa «per evitare strumentalizzazioni da parte di chicchessia», dicono i referenti Giorgio Muntoni, Giuseppina Salaris ed Enrico Manzoni. «Il Comitato - spiegano - si è costituito con l’intento di dimostrare che, contrariamente alle posizioni ufficiali dell’amministrazione manifestate in tutte le sedi istituzionali e no, i golfarancini sono contrari allo smantellamento dell’attività delle Fs nel porto perchè consapevoli dell’importanza che in questi anni hanno rappresentato nell’economia del paese e dell’intera regione». Per questo chiedono che alla politica di dismissione si sostituisca quella di potenziamento dello scalo e di rilancio del trasporto ferroviario e invitano la Regione a riconsiderare il Piano regionale dei trasporti «magari acquisendo, oltre ai binari, anche le tratte marittime da e per Golfo Aranci per un rilancio che serva a tutta l’isola». L’ipotesi di trasferimento del traffico merci in altre realtà viene considerata una soluzione antieconomica che comporterebbe uno sperpero di denaro pubblico vista la necessità di realizzare strutture ex novo. Oltre al fatto che la maggiore distanza dalla penisola delle sedi alternative proposte - Porto Torres e molo Cocciani a Olbia - farebbe lievitare i costi di esercizio e delle merci. Una battaglia, dunque, che il Comitato è intenzionato a portare avanti con forza. «Condividiamo l’idea di chi sostiene che è il momento delle azioni comuni - concludono i referenti - ma siamo convinti che la gravità della situazione richieda chiarezza e coerenza da parte di tutti, ad iniziare dalla politica che invece, in ogni atto ufficiale, manifesta volontà precise di dismissione pianificando il territorio a prescindere dalla ferrovia: il Piano regolatore del porto di Golfo Aranci, ad esempio, già all’esame del Comitato Portuale, non prevede binari e strutture annesse». La raccolta delle firme proseguirà stamattina sul lungomare (ore 10-13). (t.s.)

oops... Questo mi era sfuggito...

«Merci su rotaia, risorsa da salvare»
Cachìa, consigliere regionale Pd, chiede chiarezza a Broccia
di TIZIANA SIMULA OLBIA. La battaglia avviata dal territorio per salvare il servizio ferroviario merci minacciato dalla dismissione, vede in campo anche il consigliere regionale del Pd Carmelo Cachia. L’esponente politico gallurese chiede all’assessore regionale ai trasporti Sandro Broccia di esprimersi in termini chiari sulla vicenda, «dando una risposta definitiva a un problema che potrebbe avere ripercussioni negative sull’intera isola». Cachia ricorda la politica di graduale disimpegno attuata negli anni dalle Ferrovie che ha portato prima alla drastica riduzione del collegamento marittimo con Civitavecchia per il trasporto dei carri ferroviari - il servizio è svolto da una sola nave con corse ridotte - e ora all’ipotesi di smantellamento della tratta Golfo Aranci-Olbia, «cordone ombelicale che unisce il continente alla Sardegna e dà continuità al servizio merci su rotaia», dice il consigliere regionale. Sottolineando come Golfo Aranci resti ancora l’unico attracco in grado di sopportare senza difficoltà il servizio merci. «Le soluzioni alternative ipotizzate non offrono garanzia - sostiene -. Spostare il traffico merci su Porto Torres al momento è impraticabile: tra progettazione e realizzazione delle opere passerà molto tempo e sarà una tratta più lunga e onerosa, ma anche l’attracco al molo Cocciani ha il sapore del palliativo. È vero che l’amministrazione vuole liberare il centro dai passaggi a livello ma le soluzioni di tipo urbanistico possono essere adottate senza configgere con gli interessi economici del territorio». Smantellare Golfo Aranci, insomma, sarebbe un grave errore. Anche perchè verrebbero disattese le disposizioni dell’Ue che raccomanda il trasporto merci su rotaia anzichè su gomma. Cachia evidenzia anche come il trasporto merci si sia ridotto non per caso «ma per il semplice motivo che le Ferrovie non hanno rinnovato i contratti di trasporto, mettendo in difficoltà molte aziende, costrette a spedire le merci su gomma». Ciò che sopravvive del traffico merci è legato soprattutto all’attività della Keller. Una politica gestionale pericolosa che sta gettando incertezza sul futuro dei posti di lavoro e che ha già provocato il trasferimento di dipendenti (una decina di macchinisti) in altre regioni. Senza considerare poi come «la dismissione di aree fortemente appetibili urbanisticamente possa diventare un grosso affare per pochi privilegiati». Insomma, è ora che la Regione faccia chiarezza. «Broccia ha lasciato intendere che la Regione vorrebbe ottenere l’autonomia di gestione del servizio ferroviario - conclude Cachia -. A questo punto, bisogna uscire dall’equivoco e dimostrare che il traffico merci su rotaia non è destinato a morire».----------------
da La Nuova Sardegna DOMENICA, 26 OTTOBRE 2008
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A Golfo Aranci si sono svegliati?!?!?

da "La Nuova Sardegna" 01/11/2008

Golfo Aranci - Remano contro la politica di dismissione delle ferrovie che potrebbe chiudere a doppia mandata l'unica porta d'ingresso e d'uscita della Sardegna per il traffico merci, con la conseguente cancellazione di quello passeggeri. Una volontà emersa compatta dal consiglio comunale, il cui primo impegno sarà quello di stilare un documento unitario nel quale si chiede che Golfo Aranci non perda le ferrovie e che, anzi, il servizio venga potenziato.
Una battaglia che sarà sostenuta anche dalla terza e dalla quarta commissione provinciale (attività produttive e ambientale), presente nella seduta di due sere dell'assemblea civica golfarancina. "Faremo nostro il documento del consiglio comunale e chiederemo che venga portato in consiglio provinciale -, spiega il presidente della terza commissione, Domenico Mannironi -. A Golfo Aranci c'è la storia della ferrovia ed è giusto che continui a esistere e che venga potenziata. Anche noi come commissione ribadiamo il nostro no all'ipotesi di trasferimento del traffico merci a Porto Torres, una soluzione che tra l'altro non è interessante dal punto di vista commerciale. Così come cancellare il traffico merci su rotaia vorrebbe dire non rispettare le direttive comunitarie che danno invece questa indicazione perchè meno inquinante per l'ambiente. A questo problema ci stiamo lavorando da un anno - ribadisce Mannironi -: il 18 dicembre 2007 era stato approvato all'unanimità dal consiglio provinciale un ordine del giorno proprio sulla conservazione del traffico merci. La mia personale posizione è che si arrivi a salvaguardare il traffico merci sia a Golfo Aranci che nel porto Cocciani. No assoluto per Porto Torres".Intanto, il consiglio comunale sembra aver riportato la pace tra maggioranza e opposizione che sull'argomento avevano innescato l'ennesimo scontro politico. Gli stessi cittadini, attraverso un comitato promotore, erano scesi in campo per raccogliere le firme contro lo smantellamento delle ferrovie, ottocento finora i firmatari. Anche il sindaco Sergio Memmoli e il vicesindaco Giuseppe Fasolino hanno chiesto in aula consigliare di poter firmare. Il documento unitario che verrà stilato nei prossimi giorni, terrà conto della mobilitazione popolare. "Finalmente l'amministrazione comunale di Golfo Aranci ha preso posizione sul problema - commenta il consigliere dell'opposizione Mario Chiocca -: il consiglio comunale è servito a fare chiarezza su cosa si vuole fare. E siamo contenti di sapere che siamo che siamo uniti in questa battaglia".
Da La Nuova Sardegna del 01/11/2008

sabato 1 novembre 2008

normanno.com :: Giornale Elettronico

normanno.com :: Giornale Elettronico


ANCORA DISAGI PER I PENDOLARI DELLO STRETTO: "LA VERGOGNA NON CONOSCE CONFINI"
L'ultima di una lunga serie di segnalazioni da parte dei pendolari che denunciano disagi e disservizi nell'attraversamento dello Stretto (sulle navi FS-n.d.A.). I rappresentanti del Comitato Pendolari dello Stretto sempre più indignati. (...)
Duro il commento di Pietro Interdonato, in rappresenatnza del Comitato Pendolari dello Stretto: "La vergogna non conosce confini. Non vorremmo pensare ad un perverso gioco che miri all'incancrenimento del trasporto sullo Stretto, ad una subordinazione che impone ai pendolari prezzi da 'pizzo legalizzato'".
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Mi sa tanto di storia che si ripete. Prima eliminano il traffico passeggeri esasperando l'utenza (ma sulla rotta sarda i passeggeri non erano per niente esasperati), poi con la scusa che i costi superano le entrate e che non ci sono contributi fanno fuori anche le merci. Solidarietà agli amici Siciliani

giovedì 30 ottobre 2008

da "civonline.it" - OCCORRE EVITARE LA DISMISSIONE

Commissione Fs, partono le iniziative
Lo rende noto il presidente Vincenzo Gaglione dopo la lettera trasmessa dal Sindaco alla Spa: «Occorre evitare la dismissione del settore navigazione di R.F.I.»
CIVITAVECCHIA - Accreditata la commissione per i rapporti con le Ferrovie dello Stato, attraverso una comunicazione trasmessa dal sindaco Moscherini all’amministratore delegato del gruppo, Moretti. Lo rende noto il presidente dell’organismo da poco costituito, Vincenzo Gaglione, riferendo che nei prossimi giorni verrà convocata la prima riunione per affrontare le tematiche legate alle attività che le ferrovie svolgono sul territorio e che rivestono aspetti importante per lo sviluppo e la qualità della vita dei cittadini. «Ritentiamo che grande attenzione debba essere riservata al porto - fa sapere Gaglione - come volano di sviluppo dell’intero territorio, con quale vanno stabiliti tutti i collegamenti infrastrutturali». Saranno inoltre proposte iniziative per evitare la dismissione del settore navigazione di R.F.I., innestandolo in un contesto più ampio di rivisitazione delle modalità di trasporto.

martedì 28 ottobre 2008

dal forum "ferrovie siciliane"

Voglio Stooges Ministro delle infrastrutture!!! Un'altra perla di saggezza del nostro amico di "forum". L'oggetto sono le ultime notizie da Golfo Aranci che vorrebbero parte dell'Amministrazione Comunale impegnata a scongiurare la fine del traffico merci.

"A Golfo Aranci ora parlano di riorganizzazione dei piazzali ecc....ma in tutti questi anni dov'erano? Troppo facile dire ora che non sono mai stati avvisati di niente....le navi sono grandi si notano quando non ci sono più.....meriterebbero davvero che si spostasse tutto a Porto Torres e venga di nuovo istituito il trasporto passeggeri e gommato pesante con nuove grandi navi.....mah!! Comunque è da molto tempo su questo forum che parliamo di ripristino della linea (addirittura ci sarebbero molti che potrebbero dimostrare l'utilità di ripristinare anche il trasporto passeggeri) e di una riorganizzazione e ristrutturazione delle opere ferroviare nel porto di Golfo Aranci..... Per i passeggeri ormai mi sembra non ci sia più nessun spiraglio...a meno che non si faccia una compagnia unica pubblica tra Tirrenia e Bluvia....Nuraghes e Sharden a Golfo Aranci per i passeggeri e gommato e Garibaldi e Logudoro per i carri....si ripristina l'invaso 1 e al posto del 2 si fa l'approdo per le navi normali.....sullo Stretto 3 nuovi traghetti ferroviari a 4 binari e Guizzo e Scatto......mi fermo......"
Stooges
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Grande Stooges, non fermarti mai!

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - Treni merci, licenziamenti e disagi

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - Treni merci, licenziamenti e disagi

Stavolta l'amico Walter gliele ha cantate davvero tutte! Bravo!
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"«Le Ferrovie», tuona il numero uno della Fit Cisl, «incamerano più di 15 milioni dallo Stato a titolo di garanzia della continuità territoriale."
"«Il taglio messo a segno dal 1° luglio», spiega Carta, «manda in forte sofferenza Rfi, azienda proprietaria dell’infrastruttura ferroviaria, e le imprese impegnate nei lavori di raddoppio e ammodernamento della rete sarda. Il mancato approvvigionamento dei materiali - ossia gli scambi ferroviari, il pietrisco e le nuove rotaie - fa slittare il completamento dell’opera ». L’addio di Trenitalia, inoltre, ostacola «l’arrivo in Sardegna di speciali macchine di verifica e diagnostica che sono già impiegate su tutto il territorio nazionale e che risolvono le criticità della linea ferroviaria, certificandone la sicurezza ». Ma non è tutto. Diventa impossibile anche far sbarcare in Sardegna, e rispedirli per le eventuali manutenzioni straordinarie, «sia i nuovi treni Minuetto, sia quelli per le linee Cagliari-Senorbì- Mandas, Macomer-Nuoro, Sassari- Alghero, nonché i vagoni delle metropolitane di Cagliari e Sassari e i treni a cassa oscillante, testati di recente dalla Regione». Oggi però la priorità «è tenere attivo lo scalo di Golfo Aranci», osserva Carta, «anche con un solo attracco, e almeno sino al completamento del nuovo pontile a Olbia o Porto Torres ».

sabato 25 ottobre 2008

L'UNIONE SARDA: Binari presidiati per difendere il posto di lavoro - LA PROTESTASit-in ieri alla stazione 

L'UNIONE SARDA: Binari presidiati per difendere il posto di lavoro - LA PROTESTASit-in ieri alla stazione

L'Unione Sarda - venerdì 24 ottobre 2008 18:38 - Treni: possibili disagi domani per uno sciopero

L'Unione Sarda - venerdì 24 ottobre 2008 18:38 - Treni: possibili disagi domani per uno sciopero
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Il personale addetto alle pulizie delle carrozze ha manifestato ieri in stazione centrale a Cagliari contro il licenziamento di 38 persone. Molte di queste persone non le conosco ma mi basta conoscerne una sola, una persona speciale, padre di famiglia e pure nonno, che dopo avere, negli ultimi tre anni, svolto il compito di assistente di piazzale nello scalo merci di Cagliari, lavoro per il quale era stato formato e qualificato, si è trovato dal 25 luglio scorso a essere impiegato per la pulizia delle carrozze in stazione passeggeri. L'ultima volta che ci siamo visti mi ha detto che si aspettava da un momento all'altro la lettera di licenziamento.
Giuseppe, ti abbraccio.
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Voglio rispondere "in chiaro" all'amico Giancarlo del comitato pro-ferrovie perchè anche io ho una grandissima stima per l'Onorevole Caligaris e so che anche Lei legge con attenzione questo blog, perciò inserisco qui la richiesta di contatti di Giancarlo e se l'On.Caligaris sarà d'accordo, fornirò l'indirizzo e-mail in forma assolutamente privata:

"E' lodevole l'impegno dell'onorevole Caligaris, per la difesa della ferrovia in Sardegna,un'argomento questo che interessa molti, che vede però le istituzioni quasi assenti (almeno sembra).Sarei grato di avere la mail dell'Onorevole Caligaris per uno scambio di opinioni.Giancarlo Teulada."

venerdì 24 ottobre 2008

Consiglio Regionale della Sardegna - PS Partito Socialista

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
PS – PARTITO SOCIALISTA



ALLUVIONE: CALIGARIS (PS), USO TRAGHETTO FS PER TRASPORTO MATERIALI



“Il traghetto ‘Garibaldi’ per trasferire in Sardegna mezzi e materiali necessari a far fronte all’emergenza creata dal violento nubifragio che ha colpito diversi centri del cagliaritano può costituire un utile supporto per le attività della Protezione Civile”. Lo afferma la consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris (PS) ricordando che il traghetto per il trasporto merci delle Ferrovie dello Stato è alla fonda nel porto di Civitavecchia con l’equipaggio a disposizione.
“La gravità dell’emergenza alluvionale che ha colpito duramente Capoterra, Sestu, Assemini, Cagliari, Monserrato, centri in gran parte ancora isolati con strade, abitazioni, locali commerciali e artigianali nonché aziende agricole sommerse dall’acqua, richiede una forte mobilitazione con l’urgente trasferimento dalla penisola di materiali e mezzi per ripristinare l’agibilità”.
“Occorre quindi una corsia preferenziale che può essere celermente garantita – ha concluso Caligaris – dal traghetto e dalla linea ferroriavia evitando così di intasare le strade e risparmiando sui costi dei trasporti”.

Cagliari, 23 ottobre 2008

da "La Nuova Sardegna" del 23/10/2008

"Battaglia del territorio, dei sindaci, e della Provincia. L’esecutivo guidato dalla Murrighile vuol evitare che la Gallura perda il prezioso tornaconto economico determinato dal traffico merci attraverso la ferrovia. Con la giunta si sono schierati da tempo anche maggioranza e opposizione. Il lavoro transitato più volte in commissione determina un blocco ferreo che ha come obbiettivo, come dice il presidente della Provincia, la fine della «strategia dello stillicidio».«Olbia si è battuta già due volte in passato - dice Pietrina Murrighile -, per evitare di perdere il porto. Ora questa faccenda diventa ancora più coinvolgente e importante. Una guerra da vincere. Cancellare il trasporto merci significherebbe ipotecare il futuro, in negativo». Per questo c’è da coinvolgere l’intero territorio. Che già si mobilita. A cominciare dal senatore del Pd Giampiero Scanu che sottolinea come «va assolutamente scongiurata l’ipotesi disastrosa di perdere il trasporto merci per ferrovia». I consiglieri comunali del Partito democratico hanno chiesto di portare in aula a Olbia la vicenda, mentre il consiglio provinciale si è già occupato del progetto, portandolo sia in commissione che in aula. Nei giorni scorsi si è pronunciato sulla linea di evitare la cancellazione del traffico merci per rotaia anche il responsabile territoriale della Cgil, Michele Carrus.«I numeri sono prepotenti più di qualsiasi altro ragionamento - dice ancora la Murrighile - e ci dicono che da Olbia transitano la maggior parte delle merci destinate per l’isola. Vogliamo dunque mantenere, perlomeno, il livello attuale, non certo tirarci indietro. Neanche di un passo».La storia recente, racconta che a Olbia è stata concessa la Port Autorithy del nord Sardegna. Una bella medaglia al petto, che però non può servire da contentino. Anche perché c’è il pericolo che tutto il traffico merci si sposti lungo l’asse Porto Torres-Cagliari.Dalla Provincia arriva ovviamente l’assenso all’arretramento della stazione ferroviaria di Olbia, ci mancherebbe. Ma anche l’appoggio al progetto di costruire una circonvallazione ferroviaria, lunga circa nove chilometri, che da una parte colleghi con la vecchia linea ferroviaria di Golfo Aranci e dall’altra finisca al molo Cocciani, per poter collegare direttamente al mare la ferrovia. «Un centro intermodale - ricorda la Murrighile - che consenta lo scarico delle merci e il passaggio al trasporto su rotaia. Ma che consenta soprattutto che il traffico delle navi da e per la Sardegna si mantenga sempre sostenuto. Altrimenti il rischio è che le navi passeggeri diventino un pallido ricordo per l’Isola Bianca e Golfo Aranci».I numeri, ancora loro, raccontano che il 75 per 100 dei passeggeri che transitano per Olbia via mare, lo fanno nell’arco dei 4 mesi estivi. Il resto lo fa negli altri 8 mesi. Il trasporto passeggeri, insomma, in autunno e inverno in particolare, non è per niente remunerativo. «Se scompare il trasporto merci si rischia grosso - conclude la Murrighile -, per questo sarebbe giusto lasciare viva la possibilità del trasporto per rotaia anche in Gallura». Servirebbero probabilmente circa 200 milioni, che potrebbero essere reperiti tramite i finanziamenti dell’Ue. Regione e Governo battano un colpo."
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"GOLFO ARANCI. Il destino della ferrovia si avvia verso il capolinea segnato da progetti di dismissione ma l’ipotesi di smantellamento dei binari non trova d’accordo i golfarancini, decisi a difendere il servizio di collegamento Olbia-Golfo Aranci e il trasporto merci su rotaia. Una posizione racchiusa in un documento stilato da un gruppo di cittadini e fatto proprio dai consiglieri dell’opposizione, che da qualche giorno circola in paese per la sottoscrizione. Un’azione che si affianca alla richiesta di un consiglio comunale aperto sul futuro delle Fs a Golfo Aranci.Intanto, attraverso un comunicato stampa, il vicesindaco Giuseppe Fasolino chiarisce la posizione del Comune: «Difenderemo con forza i posti di lavoro e gli interessi del territorio».La preoccupazione della comunità, come si legge nel documento, nasce dal fatto che «lo spostamento della stazione ferroviaria di Olbia, prevedendo anche l’eliminazione dei passaggi a livello dal centro della città, comporterà lo smantellamento dei binari della tratta ferroviaria Olbia-Golfo Aranci e con esso l’interruzione del collegamento marittimo con Civitavecchia e la fine del trasporto merci su rotaia nell’isola». Un’eventualità rigettata dai promotori dell’iniziativa che evidenziano come il malcontento per il graduale disimpegno da parte delle Fs sia stato sempre ignorato dalle istituzioni a tutti i livelli. Ora, stufi di decisioni calate dall’alto, hanno deciso di mobilitarsi contro lo smantellamento della ferrovia, «che provocherebbe la perdita di numerosi posti di lavoro e cancellerebbe un collegamento importante, anche se certamente migliorabile». Giù le mani dai binari, insomma. Certi che l’attività delle Fs non possa compromettere lo sviluppo turistico del paese nè pregiudicare quello del porto: attraverso interventi strutturali e un’adeguata riorganizzazione dei piazzali si sarebbe potuto creare posto per tutti, comprese le Fs». Si chiede quindi ai Comuni, alla Provincia e alla Regione di «cercare soluzioni che, pur consentendo di realizzare gli interventi a Olbia, non penalizzino Golfo Aranci».L’ipotesi di un possibile trasferimento del traffico merci a Porto Torres, viene rigettata anche dal Comune accusato da più parti di essere d’accordo sulla dismissione. «Questo non è assolutamente vero - chiarisce Fasolino, nella veste di vicesindaco e consigliere provinciale -. Come abbiamo più volte ribadito, purtroppo solo tra di noi visto che non siamo mai stati coinvolti come amministrazione, siamo contro il metodo di amministrare delle Ferrovie che da anni non investe a Golfo Aranci e questa disfatta ne è la conseguenza. È in risposta a questa politica che abbiamo cercato di guardare avanti e di cercare alternative alle Ferrovie. Ma ora apprendiamo dello spostamento a Porto Torres, con grandi investimenti: allora non è vero che le Fs non vogliono più investire, non vogliono farlo a Golfo Aranci. Così, non ci stiamo e difenderemo con forza i posti di lavoro e gli interessi del territorio». Fasolino sottolinea come il Comune sia stato completamente ignorato, «mai invitati a partecipare a incontri, mai una lettera dove ci comunicavano proposte, ciò che sappiamo, lo apprendiamo dai giornali e dai dipendenti delle Ferrovie». L’argomento verrà affrontato in Consiglio."
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Grazie Maurizio!!!

giovedì 23 ottobre 2008

Interrogazione n. 1396 - XIII Legislatura

Interrogazione n. 1396 - XIII Legislatura

Il testo integrale dell'interrogazione dell'On.Caligaris del 15 ottobre

giovedì 16 ottobre 2008

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA - PS PARTITO SOCIALISTA

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
PS – PARTITO SOCIALISTA




BENI FS IN VENDITA: CALIGARIS (PS) REGIONE RIVENDICHI PROPRIETA’


“Il Presidente Soru deve intervenire nei confronti delle Ferrovie dello Stato per bloccare la vendita all’asta e chiedere il trasferimento alla Regione dei beni non necessari all’attività ferroviaria in Sardegna”. Lo chiede la consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris (PS) in un’interrogazione al Presidente della Giunta ed all’assessore dei trasporti richiamando l’art. 14 dello Statuto Speciale e l’art .6 del Decreto Legge relativo alle norme di attuazione sul trasporto pubblico locale. Mentre lo Statuto Speciale prevede che “La Regione, nell’ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare” e in quelli “connessi a servizi di competenza statale finché duri tale condizione”, la norma di attuazione – ricorda la consigliera socialista – stabilisce che “La Regione può chiedere all’amministrazione statale competente il trasferimento al proprio patrimonio di beni, impianti e infrastrutture facenti capo a RFI S.p.A. esistenti sul territorio regionale e non ritenuti, in base alla normativa vigente, di rilevanza per il sistema ferroviario nazionale”.
“Non è pensabile che la Regione possa consentire la svendita all’asta di beni che utilizzati per diversi lustri dalla holding Ferrovie dello Stato vengono sottratti – sottolinea Caligaris – al patrimonio pubblico ed ai sardi. Basta legge l’elenco degli immobili e dei terreni messi in vendita a prezzi irrisori per rendersi conto dell’atteggiamento illegittimo della Ferservizi, una delle tante società delle Ferrovie dello Stato, e del silenzio, che rischia di essere assenso, della Giunta regionale”
Nell’interrogazione Caligaris chiede inoltre al Presidente della Regione ed all’assessore dei trasporti di “svolgere una decisa azione per evitare la cessazione del servizio merci su rotaia e per il ripristino del collegamento marittimo con l’impiego sulla tratta Golfo Aranci-Civitavecchia del traghetto Logudoro per garantire la continuità territoriale delle merci” e di “informare l’opinione pubblica sullo stato della trattativa con Trenitalia sull’attuale condizione del servizio merci e sulla possibile riorganizzazione e rilancio dello stesso”.


Cagliari, 16 ottobre 2008

mercoledì 15 ottobre 2008

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - «Il trasporto merci affonda»

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - «Il trasporto merci affonda»

Trenitalia Cargo perde tempo, la Regione fa spallucce. Risultato: nell’isola il trasporto delle merci è a un passo dal collasso. L’analisi, amara, l’hanno fatta ieri i sindacati, dopo un incontro a Cagliari con i massimi dirigenti della società ferroviaria. Le aspettative erano alte, ma non sono state ripagate. Cgil, Cisl e Uil si attendevano dall’azienda un piano di salvataggio per 300 buste paga. Oggi però, da quando Trenitalia ha deciso di abbandonare la tratta Golfo-Aranci-Civitavecchia, le speranze dei lavoratori sono appese a un filo. LE CRITICHE. «La delusione è grande », commenta Walter Carta, segretario regionale della Fit-Cisl. «Trenitalia non ha fatto cenno alla riorganizzazione del servizio merci e dei suoi dipendenti sardi: ha parlato soltanto di un presunto piano che sarà presentato entro fine anno». Ma le bordate più pesanti sono per la Regione. «Dal primo luglio, con l’uscita di Trenitalia dalla Sardegna, il trasporto merci è affondato», continua Carta. «Da allora è anche mancata una presa di posizione chiara da parte della Giunta Soru, che domani potrebbe trovarsi a gestire un allarme occupazionale senza precedenti». LE PROSPETTIVE.I l leader della Fit- Cisl rivendica il ruolo centrale del trasporto ferroviario nell’isola. «Soru dice che, in futuro, le merci del Sud Sardegna partiranno dal Porto canale, mentre quelle del Nord prenderanno il via da Porto Torres. Ma il problema è un altro», sottolinea Carta. «Come trasporteremo questi prodotti nei due scali? In assenza di una ferrovia per le merci, l’unica risposta possibile, ma inaccettabile, è quella di aumentare il traffico dei camion e dei tir nelle strade, con un danno all’ambiente incalcolabile». LA CRISI. Il taglio operato da Trenitalia priva la Sardegna di un collegamento via mare per i carri ferroviari. «Le merci non potranno più viaggiare su rotaia», tuona Walter Carta. «E industrie come Keller di Villacidro e Convesa di Chilivani - che producono carri ferroviari - vedrebbero interrotta la loro fonte di business». Identiche le preoccupazioni di Maria Grazia Caligaris, consigliere regionale socialista. «L’atto di Trenitalia è stato unilaterale e inaccettabile. L’interruzione della Golfo Aranci-Civitavecchia», conclude Caligaris, «va contro le direttive Ue e contro gli accordi firmati da ministero dei Trasporti e Ferrovie dello Stato: provvedimenti che mirano a garantire la continuità territoriale delle merci in Sardegna». LANFRANCO OLIVIERI

martedì 14 ottobre 2008

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - Tagli al treno-traghetto, Sos al governo

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - Tagli al treno-traghetto, Sos al governo

L'UNIONE SARDA - Trasporti e infrastrutture: Tagli al treno-traghetto, Sos al governo
14.10.2008Cicu (Pdl): la Regione depotenzia la continuità. Caligaris (socialisti): FS svendono beni non loro
«Il governo intervenga sulla Regione sarda sollecitandola a non depotenziare l’applicazione della continuità territoriale passeggeri e merci». La richiesta è in un’interrogazione del parlamentare Salvatore Cicu (Pdl) al ministro dei Trasporti. TRENO-TRAGHETTO. Cicu, in particolare, contesta il taglio dei collegamenti treno-traghetto, «con una drastica riduzione del servizio assolutamente non giustificata dalla carenza di traffico e con la totale mancanza di indicazioni sul destino del personale ». Il parlamentare aggiunge che «la progressiva attuazione del federalismo si sta rivelando per la Regione una sorta di polpetta avvelenata , con l’attribuzione di competenze senza il trasferimento delle risorse necessarie ». Cicu sottolinea ancora che «nel piano stabilito da Rete ferroviaria italiana sul futuro del trasporto merci su rotaia non si fa alcun riferimento al futuro del personale sardo che dovrebbe essere di circa 250 lavoratori impegnati». Anche per questo Cicu chiede al Governo «se non ritenga opportuno intervenire, con i poteri che gli sono propri, nei confronti delle Ferrovie Italiane, per scongiurare la prevista riduzione delle tratte da e per la Sardegna, nonché per salvaguardare i diritti del personale ferroviario ivi operante, rendendo quanto meno noto quale sarà il suo destino». LA “SVENDITA”. «Le Ferrovie dello Stato hanno messo in vendita, con inserzioni pubblicitarie, i beni che intende dismettere in Sardegna anche in seguito al drastico ridimensionamento del trasporto ferroviario delle merci. Si tratta di beni che, in attuazione dello Statuto speciale, devono essere trasferiti alla Regione ». Lo sostiene il consigliere regionale socialista Maria Grazia Caligaris, richiamando l’articolo 14 dello Statuto speciale. «Le FS, azienda e ora holding pubblica, non possono mettere in vendita», afferma Caligaris, «i beni posseduti in Sardegna. Si tratta di appartamenti, alcuni già aggiudicati, complessi immobiliari, terreni e fabbricati ubicati, secondo l’annuncio pubblicitario, in diverse zone della Sardegna ed in particolare in provincia di Sassari. Sono stati messi all’asta anche la scuola ed il giardino della stazione di Chilivani al prezzo di soli 32 euro al metro quadro». NO AL “SILENZIO”. Una svendita di beni che, secondo lo Statuto, «devono passare di proprietà della Regione così come è avvenuto per altri immobili dello Stato. È però inconcepibile», chiude Caligaris, «che il presidente della Regione e la Giunta continuino a mantenere il più assoluto silenzio sui rapporti con le FS».

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - «Le Ferrovie vendono case»

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - «Le Ferrovie vendono case»

LA NUOVA SARDEGNA - Trasporti e infrastrutture: «Le Ferrovie vendono case»
14.10.2008Regione sollecitata a intervenire per acquisire i beni
CAGLIARI. «Le Ferrovie dello Stato hanno messo in vendita, con inserzioni pubblicitarie, i beni che intendono dismettere in Sardegna anche in seguito al drastico ridimensionamento del trasporto ferroviario delle merci. Si tratta di beni che devono essere obbligatoriamente trasferiti alla Regione». E’ quanto sostiene la consigliera regionale Maria Grazia Caligaris (Partito socialista) richiamando l’articolo 14 dello Statuto speciale («La Regione succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo. I beni e diritti connessi a servizi di competenza statale ed a monopoli fiscali restano allo Stato, finchè duri tale condizione»). Anche il decreto legislativo relativo alle norme di attuazione in materia di trasporto pubblico locale dello scorso mese di febbraio ribadisce la cessione alla Regione dei beni. «Le Ferrovie dello Stato, azienda e ora holding pubblica, non possono - ha dichiarato Maria Grazia Caligaris - mettere in vendita i beni posseduti in Sardegna. Si tratta di appartamenti, alcuni già aggiudicati, complessi immobiliari, terreni e fabbricati ubicati in diverse zone della Sardegna e in particolare in provincia di Sassari. Sono stati messi all’asta anche la scuola e il giardino della stazione di Chilivani al prezzo di soli 32 euro al metro quadro. Una svendita di beni che, secondo lo Statuto di autonomia, devono passare di proprietà della Regione così come è avvenuto per altri immobili dello Stato. Ma è inconcepibile che il presidente e la giunta continuino a tenere un assoluto silenzio». Secondo la Caligaris è contradditorio («un imbroglio», ha detto) che la Regione abbia assunto l’onere del trasporto pubblico locale e le Ferrovie vendano i beni anziché passarli alla stessa Regione».

lunedì 13 ottobre 2008

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

PS – PARTITO SOCIALISTA

FERROVIE STATO: CALIGARIS (FS), IMMOBILI A REGIONE NON ALL’ASTA

“Le Ferrovie dello Stato hanno messo in vendita, con inserzioni pubblicitarie, i beni che intende dismettere in Sardegna anche in seguito al drastico ridimensionamento del trasporto ferroviario delle merci. Si tratta di beni che, in attuazione dello Statuto Speciale, devono essere trasferiti alla Regione. Non possono quindi ricavarne utili attraverso la vendita”. Lo sostiene la consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris (FS) richiamando l’art. 14 dello Statuto Speciale “La Regione, nell’ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo. I beni e diritti connessi a servizi di competenza statale ed a monopoli fiscali restano allo Stato, finché duri tale condizione”. Anche il decreto legislativo relativo alle norme di attuazione in materia di trasporto pubblico locale dello scorso mese di febbraio ribadisce la cessione alla Regione dei beni.

“Le Ferrovie dello Stato, azienda e ora holding pubblica, non possono – afferma Caligaris - mettere in vendita i beni posseduti in Sardegna. Si tratta di appartamenti, alcuni già aggiudicati, complessi immobiliari, terreni e fabbricati ubicati, secondo l’annuncio pubblicitario, in diverse zone della Sardegna ed in particolare in provincia di Sassari. Sono stati messi all’asta anche la scuola ed il giardino della stazione di Chilivani al prezzo di soli 32 euro al metro quadro. Una svendita di beni che, secondo lo Statuto di autonomia, devono passare di proprietà della Regione così come è avvenuto per altri immobili dello Stato”.

“E’ però inconcepibile – sottolinea la consigliera socialista - che il Presidente della Regione e la Giunta regionale continuino a mantenere il più assoluto silenzio sui rapporti con le Ferrovie dello Stato e soprattutto sull’interruzione improvvisa del traffico merci su rotaia, sulla decisione di smantellare gli scali merci e le stazioni delle principali città dell’isola dove sono stati investiti ingenti finanziamenti pubblici anche regionali. Anche questi beni, stando così le cose, finiranno all’asta. A meno che non esista una contrattazione segreta”.

“I socialisti – conclude Caligaris – hanno denunciato in aula i pericoli dell’assunzione degli oneri finanziari dei trasporti e della sanità. Ora, oltre al danno, si rischia la beffa considerati gli ingenti finanziamenti della Regione per il trasporto pubblico locale mentre le Ferrovie dello Stato traggono benefici svendendo i beni del servizio che hanno deciso di abbandonare perché non più remunerativo, dimenticando che era ed è di pubblica utilità indispensabile per i cittadini dell’unica vera isola d’Italia, la Sardegna. Mi auguro che le magistrature penale e contabile facciano luce su questo autentico imbroglio che ha anche ingenti costi sociali per i crescenti esuberi”.

Cagliari, 13 ottobre 2008

sabato 11 ottobre 2008

da "civonline.it"

Una commissione costituita da maggioranza e opposizione tratterà gli investimenti futuri che riguardano Civitavecchia. Il sindaco Moscherini: «Le FS non hanno mai creduto allo sviluppo del porto e della città». Il presidente Gaglione: «Un gruppo nato da una valutazione complessiva degli assetti del territorio»
CIVITAVECCHIA - Una commissione unitaria, costituita da consiglieri di maggioranza e opposizione, per affrontare il problema della dismissione del servizio di navigazione delle Ferrovie dello Stato. Otto amministratori seduti attorno a un tavolo: Pasquale Marino, Pier Paolo Pallassini, Claudio La Camera Mirko Cerrone, Alessio Gatti, Alessandro Manuedda, Roberto Buonomi e Vincenzo Gaglione che presiede l’organismo che si da poco formato, la cui attività è stata introdotta dal sindaco Gianni Moscherini: «E’ importante il cambiamento che dobbiamo produrre - ha fatto sapere il primo cittadino - a livello di logistica nel porto, così come di servizi offerti ai cittadini e di sistema occupazionale. Occupazione - ha proseguito - che si è persa con una trasformazione inopportuna che ha drasticamente ridotto il lavoro nel settore marittimo». Moscherini ha sottolineato inoltre il modo in cui le ferrovie avrebbero preso in giro tutti, le istituzioni in primis: «Hanno fatto credere che la divisione di navigazione sarebbe durata in eterno. Io proposi una ristrutturazione con un sistema bimodale - ha aggiunto il Sindaco - abbandonando i binari a bordo e aprendo ai cassoni fino a sottobordo, coinvolgendo magari grossi armatori, ma rimasi inascoltato. E’ la dimostrazione di come le Ferrovie non abbiano mai creduto nello sviluppo del porto e della città: né investimenti, né progetti nel settore». Gianni Moscherini ha poi ripercorso la vicenda legata alla banchina 2, arrivando a parlare della Civitavecchia-Capranica-Orte: «Sono contento che oggi questa ferrovia sia inserita tra le linee europee - ha dichiarato - io ho cercato di coinvolgere i sindaci della tratta, considerando tra l’altro l’ambizione della trasversale Civitavecchia-Ancona. Per arrivare a questo obiettivo occorre realizzare la tratta ferroviaria; dobbiamo sostenere la vera trasversale del futuro, senza passare per forza da Roma». Moscherini parla poi della difficile condizione dei pendolari, aggravata con l’afflusso dei croceristi: «Occorre aprire ad un ragionamento sugli investimenti nelle ferrovie che coinvolga anche il privato - ha fatto sapere - al momento non esiste un piano delle infrastrutture ferroviarie sulle banchine e questo è il risultato: la dismissione dei servizi». Ripropone la necessità di una ferrovia efficiente interna al porto: «Il centro merci va spostato dietro alle centrali e non possono esserci due chilometri di distanza dalla posizione di assemblaggio. Occorre anche una ferrovia passeggeri che eviterebbe l’attuale confusione». Dello stesso avviso Vincenzo Gaglione: «Questo tavolo - ha dichiarato il socialista - è nato da una valutazione complessiva degli assetti del territorio: un’iniziativa che potrebbe avere buoni risultati, vista la condivisione da parte di maggioranza e opposizione». Critica inoltre le scelte delle Ferrovie dello Stato: «Impensabile che una Spa, di fronte alle opportunità offerte dal territorio abbia rinunciato al crescere». Il tavolo valuterà le disponibilità delle Ferrovie a ragionare su questi punti, convocando subito Rfi e Trenitalia.
da Civonline.it
http://www.civonline.it/notizia.php?IDNotizia=70466&IDCategoria=

venerdì 10 ottobre 2008

da "L'Unione Sarda" 10/10/08

PORTO TORRES. Ieri il verice. Il regalo di natale porta la firma della Regione
I SUPERTRAGHETTI ENTRANO IN PORTO
(...)
Un porto capofila anche nel trasporto merci (Porto Torres) per volere di Viale Trento diventerà un "pub", (mai refuso fu più adatto alla situazione; forse è proprio in un pub,davanti ad un boccalone di birra, che Broccia e Co. hanno disegnato il futuro dei trasporti nell'isola. ma i veri boccaloni siamo noi che ci beviamo simili assurdità) cioè un centro di smistamento del trasporto su rotaia. Un ponte verso il nord Italia e l'Europa meridionale (ero convinto che rispetto all'Europa il nord Italia fosse già di per se "Europa meridionale) con il compito di attirare nuovi mercati. L'ha confermato l'assessore regionale Broccia:"Prima di tutto bisogna mettersi al lavoro per completare la linea ferroviaria fino al porto industriale". Un solo chilometro di binari dalla stazione e una spesa che non dovrebbe essere ingente (l'assessore Broccia mi disse, quando ci incontrammo in occasione dell'arrivo del talgo, che per un chilometro di binari occorrevano 15 mln di euro e che quindi era impensabile raccordare il porto canale di Cagliari con la linea ferroviaria), anche se sarà necessario procedere alla sistemazione e messa in sicurezza delle banchine. "Il passo successivo sarà andare alla ricerca di merci (!!!!???) e nuove linee - continua l'assessore ai trasporti - magari sfruttando la tratta Torse-Civitavecchia (benedetti correttori di bozze, dove siete finiti? suppongo che "TORSE" stia per Porto Torres e che "PUB" stia per HUB; ma non si diceva fino a ieri che Civitavecchia sarebbe stata smantellata al pari di Golfo Aranci?) che permetterebbe di creare un nuovo collegamento tra la Spagna e la Sardegna.(...)
L'articolo termina con una considerazione del giornalista Samuele Schiera che dice che sarà difficile tovare spazi adatti al deposito dei container nelle banchine interne a causa della presenza di una struttura di rimessaggio yacht "ritenuta non idonea alle attività del futuro PUB del nord Sardegna.
(mi viene da pensare che non si tratta di un refuso ma che Schiera sia convinto che pub e hub siano la stessa cosa. Amenità a parte, il punto è questo : non ci sarà più una nave che trasporterà carri ferroviari perchè non ci sarà un attracco, come lo conosciamo noi, per la nave stessa. Probabilmente la Regione si doterà di un suo parco rotabili messo magari a disposizione da Cemat, su cui caricare i container sbarcati da normali navi e diretti o provenienti dal sud dell'Isola, quindi si suppone che lo sbocco sia il Porto canale di Cagliari a meno che non si voglia riprendere in considerazione lo scalo di Elmas...)

mercoledì 8 ottobre 2008

Dismissione Fs, Tidei "interroga" Matteoli

d "http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=21308"
– Di chi sono le responsabilità della dismissione del servizio merci Fs nel Porto di Civitavecchia? Ma soprattutto, è ancora possibile scongiurare la dismissione. E' quanto chiede in sintesi l'On. Pietro Tidei in una interrogazione al Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, in cui ricostruisce la lenta agonia del traffico cargo delle Fs nel nostro scalo a dispetto dei processi di sviluppo del porto e dei consistenti finanziamenti pervenuti negli ultimi dieci anni dove, da parte delle Ferrovie dello Stato, si è registrato un atteggiamento in chiara controtendenza.
Le Ferrovie – ricorda infatti Tidei - anziché ampliare la loro presenza e sviluppare la loro attività, hanno progressivamente lasciato decadere i loro compiti, considerando la navigazione marittima “un corpo estraneo alla struttura delle Ferrovie” e quindi un’attività secondaria e marginale di cui privarsi quanto prima; a seguito di questa strategia, le Ferrovie hanno lasciato progressivamente “invecchiare” la loro flotta, rinunciando ad ogni progetto di modernizzazione delle proprie navi, perdendo ogni capacità di competizione con altri vettori che progressivamente hanno prevalso e sostituito le navi delle Ferrovie, nonostante le proteste della Sardegna, del movimento sindacale e le iniziative di Civitavecchia e di Olbia.
La prima dismissione – prosegue il deputato del Pd - ha riguardato le navi per il trasporto dei passeggeri, provocando gravi effetti negativi sull’occupazione sia diretta che indiretta sull’indotto e che in queste settimane, hanno annunciato la dismissione nel Porto di Civitavecchia anche del trasporto dei carri merci, concentrando nel Porto di Messina gran parte delle attività che oggi si svolgono nel Porto di Civitavecchia, dando un nuovo colpo all’economia locale, in un momento cruciale per il lavoro e le fonti di occupazione.
Per questi motivi, constatata anche la mancata discussione del problema nel Governo e nelle Commissioni parlamentari, quasi a dimostrazione di un disinteresse dello stesso Governo per la vicenda, Tidei chiede al Ministro Matteoli di sapere perché non ha ritenuto in questa fase di sua competenza, intervenire sulle Ferrovie per sospendere i nuovi programmi di dismissione del trasporto dei carri-merci dal Porto di Civitavecchia a quello di Messina, e se non intenda, data la gravità e la dimensione delle scelte che si intendono compiere, intervenire con la necessaria urgenza ed aprire sull’argomento un confronto con tutte le parti istituzionali e sociali interessate

DonneNews - l'altra metà dell'informazione

DonneNews - l'altra metà dell'informazione

Caligaris (PS): il Consiglio vigili sull'attuazione degli ordini del giorno approvati

da FASTFERROVIE Sardegna del 17 settembre

Navigazione nessun piano d’impresa -nulla di fatto-
Si è conclusa oggi 17 settembre la due giorni di incontro sul tema Navigazione con la Società
RFI.
L'incontro purtroppo si è concluso con un nulla di fatto e sul quale esprimiamo il nostro
giudizio negativo.
La Società RFI di Navigazione non ha infatti presentato ne il tanto atteso Piano d'Impresa ne
un piano di attività concreto , in sintesi possiamo riassumere la posizione aziendale in tre punti
essenziali, chiusura della relazione marittima Civitavecchia – Golfo Aranci con susseguente
spostamento della Direzione Navigazione a Messina e il dirottamento della nave logudoro (da
anni ormeggiata a Napoli fuori servizio) a Messina, contrazione dell'attività di Messina in
relazione alle diminuite richieste di trasporto da parte del committente Trenitalia.
Come si evince nessuna prospettiva di incremento del servizio di traghettamento né di sviluppo
futuro, fatto salvo l'annuncio della partecipazione alla gara per la Metropolitana del Mare in
joint venture con la Ustica Lines e l'aumento delle tariffe.
Sul piano degli investimenti infine la Società ha comunicato l'acquisto di una nuova nave a 4
binari di cui è stata completata la progettazione, la costruzione di 2 nuove navi (legate però alla
nuova legge finanziaria) e la riattivazione della logudoro entro 6 mesi.

da L'UNIONE SARDA - 08/10/08

IL POLO MERCI ANDRA' A PORTO TORRES
Sarà Porto Torres e non Olbia la porta d’ingresso e di uscita delle merci che viaggiano su rotaia. Con un finanziamento di 25 milioni di euro, che riguarda anche altre tratte del sistema di mobilità su rotaia della Sardegna, la Regione si sta preparando a trasferire l’hub delle merci ferroviarie da Golfo Aranci a Porto Torres, anche dopo l’intenzione manifestata dalle Ferrovie dello Stato di effettuare il trasporto dei carri merci solo su richiesta. Lo ha annunciato, ieri mattina, l’assessore regionale dei Trasporti Sandro Broccia in un incontro che serviva a illustrare i nuovi fondi per migliorare la mobilità delle persone e delle merci su strade e ferrovie. Complessivamente sono stati finanziati, attraverso il Por del Fondo Europeo di Sviluppo regionale (Fesr), circa 180 milioni di euro che sono stati inseriti in una delibera approvata dalla Giunta venerdì scorso. Oltre al raccordo ferroviario tra la stazione di Porto Torres e il porto industriale, con gli stessi 25 milioni di euro saranno abbattuti i tempi di percorrenza dei treni tra Cagliari e Carbonia-Iglesias e San Gavino e Sassari- Olbia, mentre con ulteriori 30,2 milioni saranno realizzati diversi centri intermodali. Inoltre è in corso il bando da 57 milioni di euro per l’acquisto dei treni “pendolanti” diesel che dovranno percorrere la tratta Cagliari- Sassari-Olbia in tempi più accettabili rispetto a quelli attuali. La nuova strategia della Regione in materia di trasporti non è stata particolarmente apprezzata a Olbia. Intanto perché sono state disattese le aspettative di quanti speravano che all’arretramento della stazione ferroviaria - e alla conseguente cancellazione dei passaggio a livello in città - seguisse la realizzazione della circonvallazione ferroviaria esterna da collegare con il porto industriale già esistente e con la nascita di un centro intermodale a Cocciani. «La scelta di Porto Torres - dice il geometra Andrea Demuru, che per anni si è occupato dell’argomento - è antieconomica e antistorica. Il porti più vicini alla penisola sono Olbia e Golfo Aranci, da dove transita tuttora la gran parte delle merci dirette nella nostra Isola o verso l’Italia. Non dimentichiamo la questione ambientale e l’inquinamento che ne seguirà. Per non parlare dei costi aggiuntivi per il trasferimento delle merci che avranno degli effetti devastanti su import ed export». Secondo Demuru, una delle altre ragioni di questo improvviso cambio di rotta nella politica regionale sarebbe legata al disimpegno delle Ferrovie in Sardegna. «Finiranno per raccontarci - spiega - che Porto Torres non è conveniente e quindi è da chiudere, così come hanno fatto per Golfo Aranci senza che nessuno, soprattutto le amministrazioni comunali galluresi, abbia mai opposto alcuna obiezione ».

sabato 4 ottobre 2008

da "LA NUOVA SARDEGNA" 04/10/2008

DIFENDERE IL TRASPORTO MERCI
DEROSAS: SPOSTARE LA STAZIONE E SALVARE I BINARI

Olbia. Approda anche in consiglio provinciale lo spostamento dei binari e l'arretramento della stazione ferroviaria di Olbia, opera finita tra quelle collaterali al G8 e che sarà presto tema di una apposita conferenza di servizi.
L'argomento è stato sollevato da Tore Derosas, del PD,che due giorni fa in aula ha fatto il punto sul lavoro svolto in commissione. La Provincia si augura un'attenzione speciale su questo delicato tema e vuole battersi per non eliminare i binari che servono ad alimentare il trasporto merci, essenziale nell'economia del territorio.
Non si può dimenticare - ha osservato durante il suo intervento di giovedì Derosas - che la Gallura detiene il primato in Sardegna del traffico merci via mare. Al porto di Olbia il transito è di 6milioni e 700mila tonn./anno, contro i poco più di 3milioni di Cagliari. Dunque parliamo di un settore vitale che va difeso. Perciò occorre che il collegamento ferroviario col mare sopravviva, che i binari non vengano smobilitati completamente.
L'arteria di collegamento con il mare destinata a pompare le merci, sarebbe quella del molo Cocciani. Argomento che è stato sviscerato in diverse riunioni della terza commissione provinciale (programmazione e sviluppo economico) presieduta da Domenico Mannironi del PD e la quarta (viabilità e lavori pubblici) presieduta da Carlo Ferrari della Margherita. "Non basta risolvere il problema della stazione ferroviaria - osserva Domenico Mannironi -. Quello è un punto sicuramente di rilievo, che servirà a ridisegnare il centro di Olbia. Ma resta il nodo del trasporto merci che non può smobilitare. Non siamo d'accordo che il traffico venga spostato a Porto Torres, che pure fa ora parte dell'autorità Portuale olbiese, ma la posizone di preminenza deve restare in Gallura. Sicramente lo sbocco a mare costerà parecchio,ma credo che non ci si possa rinunciare".
(en.g.)

venerdì 3 ottobre 2008

RFI - NAVIGAZIONE
PIANO DI PRODUZIONE 2008-2009
LINEE DI TENDENZA 2010-2011

PRODUZIONE AREA STRETTO
(...)

PRODUZIONE CIVITAVECCHIA - GOLFO ARANCI

Dall'inizio dell'anno si è registrata una progressiva riduzione della richiesta di traghettamento.
(niente di più falso, abbiamo avuto un incremento del 50% sullo stesso periodo del 2007)
Dopo la interruzione di agosto sulla base delle esigenze di traghettamento è stato convenuto con Trenitalia un programma d'esercizio che prevede fino a marzo/aprile 2009, l'effettuazione di una corsa per settimana.
Successivamente verranno richieste due o tre corse al mese, preannunciate con adeguato anticipo.
Nel rispetto dell'Atto di Concessione saranno MANTENUTE LE ATTUALI INVASATURE(*) ed i corrispondenti impianti fissi e sarà GARANTITA LA CONTINUITA' TERRITORIALE PER I CARRI MERCI con l'effettuazione delle corse che venissero richieste da qualunque impresa ferroviaria. (Riconoscono che il trasporto dei carri merci costituisce elemento di continuità territoriale)
ORGANIZZAZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO
La riduzione del servizio con la Sardegna (riduzione??? il servizio è stato CANCELLATO), che dal secondo quadrimestre del 2009 sarà realizzato con la effettuazione di non più di due corse/mese, determina la opportunità della sua effettuazione con una nave normalmente in servizio a Messina.
(*)Questo schema organizzativo determina la CHIUSURA DELL'IMPIANTO DI CIVITAVECCHIA. (sostengono che le invasature attuali verranno mantenute e poi affermano che a Civitavecchia verrà chiuso l'impianto. Inoltre non dicono che per effettuare 2 corse al mese verrà utilizzata la Logudoro che NON è normalmente in servizio a Messina ma che lo sarà a partire da gennaio 2009 e viene logico domandarsi, nell'ipotesi che questa nave trasporti carri merci, dove verranno imbarcati i carri per la Sardegna dato che Civitavecchia sarà smantellata; non sarà forse che vogliono far arrivare i carri, ad esempio, dall'Austria fino a Reggio Calabria per poi traghettarli a Golfo Aranci??? ma Golfo non sarà liberata dai binari??? e allora forse la tratta sarà Villa S.Giovanni-Porto Torres?....creativo!)
Il sostanziale spostamento del baricentro delle attività, che si concentrano nell'area dello stretto, rende ovvia la decisione di trasferire la sede della SO Navigazione a Messina.
INVESTIMENTI
Per far fronte al necessario miglioramento della flotta sono (Udite, udite) in corso di attuazione i seguenti investimenti:
-Costruzione di una nave a quattro binari per un importo di 60 milioni di euro.Sono attualmente in fase di completamento le attività propedeutiche alla indizione della gara; la costruzione verrà ultimata entro il 2010:
-riattivazione della nave Logudoro (la più recente a 4 binari) con adeguamenti che la renderanno utilizzabile sullo stretto di Messina (E' risaputo che così com'è la Logudoro non è utilizzabile sullo stretto). La spesa presunta è di circa 5 milioni di euro; il rientro in esercizio è previsto entro il primo quadrimestre 2009.
Pertanto , oltre alla dismissione della nave Garibaldi, sarà possibile anche la radiazione della Sibari (nave in esercizio sullo stretto con oltre 40 anni di attività) . Inoltre il contratto di programma prevede in tabella A1 un importo di 100 milioni di euro per la costruzione di due nuove navi ( e siamo gia' a 165 milioni). L'effettiva disponibilità del finanziamento è legata ai flussi di cassa previsti dalle Leggi Finanziarie (Staranno freschi, hanno negato 15 milioni per garantire il servizio Civitavecchia/Golfo Aranci e gliene dovrebbero dare 165 per costruire o riadattare navi per un servizio che non esiste più. Forse potrebbe contribuire la Regione Sardegna come già fece per la Logudoro e per la Garibaldi?).
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Grazie ancora all'Onorevole Caligaris, ammirabile per l'impegno e la coerenza delle sue battaglie e a Gianni Massa per il fondamentale contributo

Comunicato stampa 3 ottobre 2008

Comunicato stampa 3 ottobre 2008
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNAXIII LEGISLATURA
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Conferenza stampa dell’on. Maria Grazia Caligaris (Ps) sull’esposto presentato alla magistratura per denunciare l’interruzione del servizio traffico merci su rotaia.

Cagliari, 3 ottobre 2008 - “Dopo quattro interrogazioni presentate sull’argomento rimaste senza risposta non avevo altra scelta: ricorrere alla magistratura per dire no alla cancellazione di un diritto dei sardi”.La consigliera socialista Maria Grazia Caligaris ha illustrato, stamattina in una conferenza stampa, le motivazioni che l’hanno portata ad aver presentato il ricorso al procuratore della Repubblica del tribunale di Cagliari e al Procuratore regionale della Corte dei conti per far accertare eventuali responsabilità sull’interruzione, all’improvviso e senza alcuna comunicazione ufficiale agli operatori, del traffico merci su rotaia gestito dalle Ferrovie dello Stato. Questa interruzione – ha detto stamattina in conferenza stampa – è in palese violazione della continuità territoriale per le merci che costituisce un diritto costituzionalmente garantito ed irrinunciabile per i sardi. La mia decisione di ricorrere ai giudici – ha aggiunto Maria Grazia Caligaris – è stata sofferta. Perché è stata una sconfitta della politica che non è riuscita a dare risposte ai cittadini che hanno il diritto di sapere perché sta morendo il traffico merci su rotaia in Sardegna. L’iniziativa – ha affermato la consigliera – ha avuto la solidarietà dei colleghi socialisti Balia, Ibba e Masia e del consigliere regionale dell’Udc Renato Lai che ha presentato una dettagliata interrogazione sulla situazione della Gallura.Si tratta di una decisione “estrema” perché mai un consigliere regionale aveva deciso di ricorrere alla magistratura per difendere i diritti dei sardi. Il silenzio sull’argomento da parte del presidente della Regione Renato Soru e dell’assessore regionale ai trasporti Sandro Broccia – ha detto Maria Grazia Caligaris - è ancora più grave in quanto il Consiglio regionale ha approvato in materia due ordini del giorno che sono rimasti totalmente inattuali. In questa legislatura – ha affermato – non è la prima volta che la volontà del Consiglio regionale non viene rispettata. Purtroppo si sta instaurando la prassi di “lasciar fare a chi comanda”. In questa materia, però, non c’è tempo da perdere . La Sardegna sta andando controcorrente rispetto alle direttive europee e la situazione dal punto di vista occupazionale, economico e ambientale rischia di diventare gravissima a causa di un atto unilaterale da parte delle ferrovie dello Stato e davanti al silenzio della Regione. Alla conferenza stampa erano presenti anche il sindaco e il vicesindaco di San Gavino e il segretario regionale del WWF Luca Pinna che ha annunciato un esposto analogo. “Non bastano – ha concluso la Caligaris – i ragionamenti di prospettiva. Il più delle volte si tende a cancellare con un taglio netto quello che esiste credendo che quello che si costruirà sarà fatto “con la bacchetta magica” . Purtroppo, non è così. A volte è necessario salvaguardare e potenziare l’esistente per il bene dei sardi. (R.R.)

mercoledì 1 ottobre 2008

IL CORROSIVO di marco cedolin: Aumenta il biglietto del treno che non c'è

IL CORROSIVO di marco cedolin: Aumenta il biglietto del treno che non c'è

Un'altra puntuale e precisa analisi delle esternazioni di Moretti da parte di Marco Cedolin, sempre attento a darci la vera dimensione delle "notizie ufficiali" diffuse dalla propaganda morettiana.
Grazie Marco

Da "Sardegna fatti più bella"


Trasporto merci su rotaia, Rfi investe. A Messina

“Si fanno ogni giorno più sconcertanti le notizie riguardanti la situazione del trasporto merci su rotaia”, denuncia il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. “Dopo che Trenitalia ha sospeso il servizio da e per la Sardegna lamentando una presunta carenza di fondi dovuta ai tagli imposti dal governo nazionale, Rfi si appresta ad investire per potenziare il polo merci di Messina”.
“Secondo il piano di produzione che i vertici delle due società hanno illustrato nei giorni scorsi alle organizzazioni sindacali siciliane, quello di Messina dovrebbe restare l’unico polo marittimo in forza alle ferrovie, dopo la chiusura di Civitavecchia e il ridimensionamento di Golfo Aranci”, spiega Diana. “Per questo, Rfi prevede di potenziare la propria presenza sullo Stretto con investimenti sulle infrastrutture e assunzione di nuovo personale: le ferrovie, infatti, si sono impegnate con il precedente governo ad assumere 55 lavoratori nello scalo messinese. E pazienza se la soppressione del servizio in Sardegna rischia di creare un numero ben maggiore di disoccupati”.
“E’ evidente che la fine del trasporto merci su rotaia nell’Isola non è avvenuta per una causa di forza maggiore ma per una precisa scelta strategica di Trenitalia e Rfi”, conclude il consigliere. “Perciò è ora che la Regione rompa gli indugi e si schieri in una posizione di netto contrasto nei confronti delle due aziende che gestiscono la rete e il trasporto ferroviario, perché quanto fatto fino ad oggi dalla giunta Soru non può in alcun modo essere considerato sufficiente a fronte dei gravissimi rischi che corrono l’economia sarda e il livello di occupazione nell’Isola”.
Mario Diana (AN)
Consiglio Regionale della Sardegna
www.mariodiana.blogspot.com

Adnkronos - Ign - Torre del Greco, tir senza freni travolge 5 auto: un morto e 5 feriti

Adnkronos - Ign - Torre del Greco, tir senza freni travolge 5 auto: un morto e 5 feriti

martedì 30 settembre 2008

da "CENTUMCELLAE" -Da Rfi un atteggiamento arrogante e indifferente

CIVITAVECCHIA - . Dopo i Verdi anche il capogruppo della Sinistra l’Arcobaleno alla Provincia di Roma, Gino De Paolis, prende posizione sul futuro del servizio merci nel nostro scalo. . .Come rappresentante di Civitavecchia in Provincia di Roma - afferma De Paolis - ho già da tempo attivato una sinergia costruttiva con l’Assessore alle politiche della mobilità e trasporti, Amalia Colaceci, per andare a fondo alla questione che pone a rischio 250 posti di lavoro e priva la città di un servizio che ha permesso il collegamento ed il trasporto di merci e persone tra la Sardegna ed il Lazio, vedendo impegnati oltre 1200 lavoratori>..

domenica 28 settembre 2008

da "Ad Maiora Media" 27/09/08 - NO AI TAGLI IN SARDEGNA

27 set. - SASSARI, Trenitalia, «No ai tagli in Sardegna» «No alla scelta di Trenitalia di avviare un progressivo ma drastico ridimensionamento del sistema dei trasporti su rotaie in Sardegna». È la perentoria presa di posizione con cui “attacca” la lettera che il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, ha indirizzato al governatore della Sardegna, Renato Soru, e all’assessore regionale ai trasporti, Sandro Broccia, per chiedere loro di intervenire «affinché Trenitalia sospenda ogni iniziativa intrapresa». La scelta di scrivere a Soru e Broccia è arrivata al termine di un incontro che la stessa Alessandra Giudici e l’assessore provinciale ai Trasporti, Roberto Desini, hanno avuto ieri mattina con una rappresentanza dei dipendenti di Trenitalia che lavorano a Sassari. Dal quadro che hanno disegnato i lavoratori emergono «scenari piuttosto inquietanti per il futuro delle ferrovie nell’isola, ma nell’immediato quello che preoccupa è il destino dei macchinisti, che a breve potrebbero essere costretti a trasferte oltre Tirreno senza avere la minima certezza dei tempi, senza conoscere le reali intenzioni industriali di Trenitalia nell’isola, senza essere adeguatamente compensati del grave disagio economico, sociale, umano e familiare cui sono costretti», è l’allarme sollevato ieri mattina durante il faccia a faccia in sala Giunta.

sabato 27 settembre 2008

Unione Sarda 27/09/08


FERROVIE: ESPOSTO IN TRIBUNALE PER IL TAGLIO DEL SERVIZIO MERCI


L'Unione "cartaceo" dà oggi spazio all'esposto presentato dall'On. Maria Grazia Caligaris di cui ho ampiamente parlato ieri riportando il comunicato stampa inviatomi dal preziosissimo Gianni Massa che ringrazio ancora.

Purtroppo su l'Unione On Line l'articolo non è reperibile e onestamente è un po troppo lungo per ribatterlo parola per parola. E' comunque opportuno dargli il massimo risalto per cui lo riporto ancora una volta. La sostanza la trovate qualche post più in basso nell'articolo che, un po' sardonicamente ho intitolato: "TIE'!" (beccatevi questo...)