PILI : IL PIANO DELLE FERROVIE E’ INCOSTITUZIONALE
“HANNO CANCELLATO LA SARDEGNA DAL CONTRATTO DI PROGRAMMA”
Da qualche giorno negli atti parlamentari una durissima interrogazione dei deputati sardi del Pdl
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“ Non voto questo piano perché cancella la Sardegna dalla rete ferroviaria italiana, è incostituzionale, grave e lesivo della coesione nazionale”. Lo ha dichiarato il deputato sardo Mauro Pili annunciando in commissione Trasporti la decisione di contrastare in tutti i modi un piano che lede il principio costituzionale della coesione nazionale e del riequilibrio tra regioni”.
“E’ un piano illegittimo per il quale la regione dovrà ricorrere alla Corte Costituzionale perché lede una norma costituzionale ben chiara, le regioni italiane sono 20 e non 19. Non solo hanno cancellato le poche risorse che c’erano, non solo non hanno restituito il maltolto degli anni passati, ma nelle carte presentate in commissione Trasporti – sostiene Pili – hanno persino cancellato la sardegna dalla cartina geografica”.
“Quella della Rete ferroviaria Italiana è una decisione inaccettabile che va contrastata in tutti i modi. Sta passando la tesi che la posizione della regione è ancora quella scellerata e irresponsabile di Soru che aveva pensato di risolvere i problemi con qualche trenino in più. Il problema vero non sono i trenini – dice Pili – ma quello di rifare binari e reti ferroviarie adeguate sia su pendenze che rettifili. Va ripreso l’accordo di programma quadro del 2004 che si era fermato proprio per responsabilità politica di chi aveva bloccato il programma di infrastrutturazione della rete ferroviaria sarda”.
Pili poco prima del voto del piano aveva duramente attaccato in commissione l’amministratore delegato di Rfi Michele Mario Elia per un piano irrazionale, illogico e privo di qualsiasi equilibrio.
“Il piano deve essere immediatamente rimodulato altrimenti, proprio perché siete una società pubblica che opera sotto contratto statale, - ha sostenuto Pili – quel contratto va impugnato davanti alla Corte Costituzionale. Non si tratta di un discrezionale “dare in più o in meno” alla Sardegna, si tratta di darle quello che le spetta. Servono parametri certi, per riequilibrare i divari infrastrutturali e finanziari. Se non ci sarà un riequilibrio chiederò alla regione Sardegna di impugnare quel piano. La determinazione con la quale avete cancellato l’Isola da questo piano è la dimostrazione palese di come non venga garantito da questa società una gestione corretta ed equilibrata del compito affidatole. Con le buone o con le cattive questo piano dovrà essere modificato – ha concluso Pili.
Mauro Pili insieme ai colleghi Settimo Nizzi, Bruno Murgia, Carmelo Porcu e Paolo Vella ha presentato, poi, un’articolata interrogazione già da qualche giorno iscritta agli atti parlamentari.
In sintesi si riportano le questioni poste nell’interrogazione che si allega per ogni utile ulteriore informazione:
il 23 novembre 2010 RFI Rete Ferroviaria Italiana, Gruppo Ferrovie dello Stato, con il suo amministratore delegato intervenendo nella commissione Trasporti della Camera dei Deputati ha presentato nel corso di un’audizione informale lo schema di aggiornamento del contratto di programma 2007-2011 per la gestione degli investimenti tra il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e Rete Ferroviaria Italiana;
nei testi depositati alla Camera dei Deputati e nell’illustrazione proposta alla Commissione si evince che:
Rete sarda: ulteriore fase di potenziamento Cagliari – Oristano: la riduzione è pari a 23,3 milioni di euro e riguarda risorse di competenza previste in Tabella C, non impegnate con atti negoziali con terzi.
la documentazione prodotta in Commissione Trasporti della Camera da RFI prevede anche una rappresentazione grafica degli interventi futuri 2011-2015;
in tale rappresentazione grafica risulta evidente la cancellazione della Regione Sardegna non solo da gli stanziamenti ma anche dalla cartina geografica dell’Italia, dove sono illustrate tutte le regioni italiane tranne la Sardegna;
l’articolata proposta di definanziamento proposta da Rfi risulta iniqua, discriminante e viola il principio sancito dall’art.22 della legge 42/2009 relativamente alle misurazioni e compensazioni derivanti dal divario insulare;
si tratta di un’articolazione che non tiene in alcun modo conto delle precedenti attribuzioni e, soprattutto, per quanto riguarda lo stanziamento che viene cancellato per la Sardegna, si aggiunge ad una situazione gravissima già denunciata in precedente atto di sindacato ispettivo dal quale si evince che la Sardegna ha subito una sottrazione di 629.876.683 nell’ultimo periodo di programmazione;
il sistema dei trasporti in Sardegna è ancora caratterizzato da condizioni di grave disagio e deficit infrastrutturale, gestionale ed organizzativo che producono non solo una bassa qualità del servizio offerto ma costituiscono un ostacolo al decollo della crescita e dello sviluppo economico;
la necessità di un effettivo ammodernamento del sistema ferroviario della Sardegna , risulta a tutt’oggi non condivisa ed estranea alla pratica operativa, di RFI, TRENITALIA, CARGO, confermandosi una situazione di deficit d’esercizio sintetizzabile a partire dal dato, antistorico, di una velocità media (lungo la rete ferroviaria nazionale) nell’ordine dei 70 km/ora;
la dotazione regionale di infrastrutture ferroviarie, la rete di livello nazionale, gestita da RFI, é costituita da 436 km di linea (2,6% del totale nazionale) a scartamento ordinario, semplice binario e non elettrificata. Solo 16,6 km sono a doppio binario (Cagliari — Decimomannu), cui s’aggiungono circa 8 km nella nuova tratta in galleria a Bonorva.
la densità ferroviaria, indice d’accessibilità del territorio, rapporto tra estesa delle linee e superficie regionale, é di 18 metri/kmq, contro un valore medio nazionale di 55; il grado di diffusione ferroviario della Sardegna è quindi 1/3 di quello nazionale;
appare impegno inderogabile la stima del quantum da assegnarsi alla Regione a valere sul riparto nazionale (e/o sul fondo infrastrutture) delle risorse FAS 2007-2013, risorse statali riparto nazionale, da effettuarsi con la massima celerità, al fine di recuperare i divari registrati e incrementati negli anni, col concorso del Ministero dell’economia e del Ministero delle Infrastrutture, d’intesa con la Regione Autonoma della Sardegna;
I QUESITI DELL’ INTERROGAZIONE
se il governo e i Ministri competenti non ritengano di dover disporre un’immediata rimodulazione dell’aggiornamento del contratto di Programma di Rete Ferroviaria Italiana tesa a restituire alla Regione Sardegna le risorse parametrate spettantigli;
se non ritenga di dover disporre non solo la rassegnazione delle risorse che gli sono state sottratte con la proposta di aggiornamento del Contratto di programma ma a provvedere ad una assegnazione congrua del periodo di programmazione 2011/2015 dove la Sardegna risulta totalmente esclusa;
se non ritenga di dover provvedere alla definizione di parametri certi per l’attribuzione delle risorse dei contratti di programma che risultano totalmente sbilanciati su alcune regioni a scapito di altre, su tutte la regione Sardegna;
se non ritenga di dover inserire la Sardegna nelle regioni dotate di una rete ad Alta velocità capace di riequilibrare la dotazione infrastrutturale che vede sempre maggiore il divario proprio nel settore ferroviario tra l’Italia e la Sardegna;
2 commenti:
E' assurdo!
Che nessuno intervenga.
AIUTO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ciao Antonio,scusa se mi permetto,penso davvero che oltre ai lavoratori geas che Finalmente si son svegliati a far protesta,dovresti accodarti anche tu e approffittare di questo momento.Non si ha niente da perdere,non far i pagliacci si intende,ma sai solidarieta con solidarieta..protesta con protesta..alimenta di certo il calderone.Ti saluto con stima e sperando che le cose tornino con ben andavano.ciao
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