mercoledì 30 dicembre 2009

da TEMPOSTRETTO - Quotidiano on-line di Messina

Grazie all'amico Nicola per la segnalazione di questo articolo e relativa interrogazione parlamentare
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da: http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=22673

Dismissione trasporti marittimi Rfi: Messina e Civitavecchia fanno fronte comune

La chiusura, prevista per il primo dicembre, del porto laziale, avrebbe conseguenze negativi anche nella navigazione nello Stretto a causa del trasferimento della nave Scilla nella rotta sarda. In allegato l'interrogazione del deputato Garofalo


Messina e Civitavecchia unite in un'unica battaglia contro la società di trasporto di Rfi. La prevista chiusura dello scalo laziale, come anticipato nelle scorse settimane, genererà effetti negativi anche per il trasporto nello Stretto. Ne sono certi i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dell'OrSa delle due regioni, che in vista del prossimo 1 dicembre, giorno in cui è stata prevista la definitiva dismissione, si sono incontrate manifestando l'esigenza di porre un concreto argine alla gestione della Direzione Navigazione di Rete Ferroviaria Italiana. “Nonostante le forti azioni di protesta dei lavoratori dei due impianti – si legge in un nota - e le vane promesse delle istituzioni locali e nazionali, non desiste dal disegno di dismissione degli impianti che garantiscono la continuità territoriale con la Sicilia e la Sardegna”.

“E’ fuor di dubbio che la chiusura dell’impianto di Civitavecchia – afferma l'OrSa Messina - coinvolgerà drammaticamente anche la qualità e la quantità del traghettamento ferroviario nello Stretto di Messina: il trasferimento nella rotta sarda di nave Scilla, oltre a favorire l’inspiegabile chiusura di Civitavecchia, lascerebbe lo Stretto solo con tre navi ferroviarie, di cui una ferma per lavori (N/T VILLA) e due unità vecchie di quarant’anni (NN/TT IGINIA e ROSALIA) che oltre ad essere insufficienti a coprire la richiesta non possiedono le condizioni di affidabilità necessarie a garantire il servizio e la continuità territoriale sovvenzionata con risorse pubbliche”.

Una politica di tagli quella messa in atto da Rfi, che a detta dei sindacati non fa altro che smentire le rassicurazioni fornite dal Ministro Matteoli e dal sindaco Buzzanca rispetto al mantenimento dei trasporti nella Stretto. E tuttavia le organizzazioni dei lavoratori i sdichiarano pronte ad opporsi e a rispondere compatte alle “provocazioni dell'azienda, che sta che sta tentando di spaccare l’unità contrapponendo gli interessi dei lavoratori dei due impianti. Azioni di lotta unitarie saranno poste in essere per trasferire la vertenza ai massimi livelli e chiedere il deciso intervento delle istituzioni locali e nazionali che fino ad oggi hanno solo fatto promesse e curato l’effetto annuncio ma nei fatti sembrano condividere la linea della dismissione attraverso un inaccettabile silenzio assenso”.

Sulla vicenda interviene anche il deputato messinese Garofalo (Pdl), firmatario di un'interrogazione rivolta ai ministri Matteoli e Tremonti chiedendo soluzioni immediate.
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Non sono riuscito a incollare il testo dell'interrogazione ma seguendo il link ci si arriva facilmente.
http://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=22673

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono una delle tante persone che da
tempo seguo questo blog, anche se non interessato direttamente al settore merci, ma a un' altra iniziativa; mi sono comunque reso conto che davvero bisogna mobilitarsi tutti quanti alla ripresa del servizio merci in sardegna, e possibilmente anche alla creazione di nuovi tracciati.
Do la mia piena collaborazione a tutte le future iniziative.

Giancarlo, 340/3562636-349/4023831.

Mi auguro che seguano altre adesioni, del resto non si deve mica andare a rubare!