lunedì 22 dicembre 2008

Ferrovie, è l'ultima fermata - da La Nuova Sardegna del 19/12/2008

Golfo Aranci ora accusa Olbia.
Golfo Aranci – Veleni e divisioni per una sera sono stati messi nel congelatore : le ferrovie sono riuscite nel miracolo di ricompattare la maggioranza lacerata da una profonda crisi, con una giunta inesistente e un sindaco in bilico. C'è un appuntamento importante a cui il lunedì il primo cittadino non poteva andare senza avere un mandato dall'assemblea: la conferenza di servizi a Roma, dove si parlerà della dismissione del collegamento ferroviario Olbia Golfo Aranci.
Una mazzata per il paese. Che le ferrovie se le vuole tenere e che invece si ritrova a fare i conti con una dismissione decisa da altri, compresa la vicinissima Olbia “che ha pensato a risolvere il problema dell'arretramento della stazione senza pensare alle conseguenze per Golfo Aranci, nessuno ha chiesto il nostro parere”, hanno detto maggioranza e opposizione. Che hanno stilato un documento unitario di protesta che il sindaco Sergio Memmoli porterà a Roma, col quale il Comune esprime il proprio disappunto per non essere stati chiamati in causa e chiederà che le ferrovie non vadano via e il collegamento ferroviario non venga smantellato, richiesta supportata da oltre 900 firme dei golfarancini. “Vogliamo essere ascoltati, dobbiamo ribellarci a chi non ci considera – ha attaccato il sindaco -, non siamo una periferia di Olbia. Pretenderò che Bertolaso venga a Golfo Aranci così come è andato a Olbia, La Maddalena e Palau: deve venire anche qui, solo così si rendferà conto della nostra realtà e delle nostre esigenze”.La contestazione prima di tutto. Visto che i giochi sembrano essere ormai fatti, previsti tra gli eventi del G8. “La convocazione non parla di dibattito ma di approvazione di progetto – ha sottolineato Giorgio Vagnarelli -. Progetti che noi non abbiamo mai visto: tutto era già stato deciso, cosa può fare Golfo Aranci col suo unico voto? Dobbiamo manifestare in maniera eclatante la nostra protesta”. Il dissenso va bene ma non basta: le aree dismesse delle ferrovie dovranno restare al Comune, è la richiesta del consiglio comunale. Una contropartita necessaria per fronteggiare i danni provocati dalla dismissione. “Non possiamo tornare a mani vuote, dobbiamo riprenderci le aree che poi dovranno essere riqualificate”. Anche l'opposizione polemizza contro “l'ultimo abuso compiuto da Olbia che ci ha portato via le ferrovie”, ha detto Andrea Viola e Vito Frau, sottolineando però che l'amministrazione comunale si sarebbe dovuta muovere prima.Sia la maggioranza che l'opposizione alla fine del lungo dibattito hanno comunque approvato all'unanimità un documento che condanna senza appello la dismissione della linea ferroviaria Golfo Aranci-Olbia a fronte delle pressanti esigenze di riqualificazione e valorizzazione del complessivo sistema dei trasporti nel paese. Insomma, giù le mani dai binari e i consiglieri comunali sollecitano addirittura “il potenziamento della tratta ferroviaria unitamente alla linea navale che collega Golfo Aranci con Civitavecchia per consentire il trasporto delle merci su rotaia”.

mercoledì 3 dicembre 2008

CONSIGLIO REGIONALE SARDEGNA - PARTITO SOCIALISTA

TRAFFICO MERCI FS: CALIGARIS (PS), CRISI REGIONE SANCISCE SOPPRESSIONE


“La crisi e l’assenza di iniziative della Giunta regionale per contrastare la volontà delle Ferrovie dello Stato sanciscono la definitiva soppressione, dall’1 gennaio 2009, del traffico merci su rotaia tra la Sardegna e la Penisola e la chiusura di nove stazioni nell’isola”. Lo sostiene la consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris (PS) nell’esprimere “forte preoccupazione per le gravi conseguenze che la decisione dei vertici della holding pubblica avrà sull’occupazione e sull’economia della Sardegna”.
“Il Presidente della Regione e la giunta, nell’assecondare la volontà espressa ripetutamente dall’amministratore delegato delle FS Mauro Moretti di smantellare le attività in Sardegna e di vendere i beni ai privati, si stanno assumendo – sottolinea Caligaris - una gravissima responsabilità. Hanno di proposito ignorato gli ordini del giorno approvati all’unanimità dal Consiglio regionale, non hanno dato risposte alle numerose interrogazioni presentate ed alle richieste delle organizzazioni sindacali di categoria e confederali ed hanno ignorato le prese di posizione degli amministratori provinciali e comunali. Dall’ 1 gennaio prossimo saranno quindi chiusi al traffico gli scali di Sassari, Chilivani, Oristano, Olbia , Monti, Macomer, Campeda, Elmas e Cagliari e verrà sancito ufficialmente ciò che avviene da diversi mesi. Le merci dal sud al nord Sardegna e viceversa vengono infatti spostate per mezzo di tir e camion. Il danno all’ambiente e alla sicurezza stradale sono incalcolabili mentre l’aumento dei costi dei prodotti per la spedizione con mezzi gommati è consistente”.
“Il silenzio della giunta regionale riguarda anche le eventuali alternative che dovrebbero essere contenute nel piano dei trasporti. Perdurando le dimissioni del Presidente Soru, potrà però essere approvato dal nuovo Consiglio regionale solo nella prossima primavera. Non si capisce peraltro su cosa si basino le assicurazioni che l’Assessore Sandro Broccia ha fornito al Sindaco di San Gavino sulla riattivazione ed il rilancio dello scalo merci della città. Smantellato Golfo Aranci, il traffico merci su rotaia tra la Sardegna e la penisola potrà essere convogliato esclusivamente su Porto Torres e Cagliari. Inutilmente - conclude Caligaris – la Regione Lazio ed il Comune di Civitavecchia si sono mobilitati per salvare la tratta marittima con Golfo Aranci ed impedire che la nave Logudoro venisse trasferita per garantire il servizio nello stretto di Messina”.

Cagliari, 3 dicembre 2008
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Ancora grazie a Maria Grazia Caligaris per quanto fatto finora e quanto continuerà a fare.