venerdì 10 dicembre 2010

da "Il Minuto" Notizie Mediterranee (10/12/2010)

http://www.ilminuto.info/2010/12/trasporti-a-manca-pro-sindipendentzia-litalia-cancella-le-ferrovie-sarde/

Trasporti, a Manca pro s’Indipendentzia: “L’Italia cancella le ferrovie sarde”


(IlMinuto) – Cagliari, 10 dicembre – “Le ferrovie sarde vengono cancellate. L’Italia se ne va”. Così il Direttivo politico nazionale di aMpI commenta la cancellazione della voce “Sardegna” dall’aggiornamento del contratto di servizio Stato- Ferrovie 2009-2011.
“Spariti – spiega l’organizzazione della sinistra indipendentista - i fondi previsti per la velocizzazione del percorso dei treni fra San Gavino, Sassari e Olbia (607 milioni di euro). Scomparsi i circa 23 milioni previsti per il potenziamento della tratta ferroviaria Cagliari-Oristano. Spariti anche i 50 milioni destinati allo sviluppo della flotta navale che avrebbe dovuto combinare il trasporto marittimo e ferroviario”. Secondo il direttivo di a Manca pro s’Indipendentzia il taglio di queste risorse equivale al ritiro dello “stato centrale” dall’Isola.
“L’Italia – scrive aMpI – smantella i pochi servizi erogati e rimane solo sotto forma di presenza coloniale [...]. Noi pensiamo che davanti a questo trattamento il popolo sardo debba fare una scelta netta e inderogabile. O allungare con ancora più insistenza la mano con il piattino dell’elemosina o rendersi conto che è necessario rompere con l’Italia, con l’italianismo e con i partiti italiani e avviare un processo di decolonizzazione centrato su una vera e propria opera di ricostruzione nazionale”.

sabato 4 dicembre 2010

da FACEBOOK (!)


PILI : IL PIANO DELLE FERROVIE E’ INCOSTITUZIONALE
“HANNO CANCELLATO LA SARDEGNA DAL CONTRATTO DI PROGRAMMA”
Da qualche giorno negli atti parlamentari una durissima interrogazione dei deputati sardi del Pdl
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“ Non voto questo piano perché cancella la Sardegna dalla rete ferroviaria italiana, è incostituzionale, grave e lesivo della coesione nazionale”. Lo ha dichiarato il deputato sardo Mauro Pili annunciando in commissione Trasporti la decisione di contrastare in tutti i modi un piano che lede il principio costituzionale della coesione nazionale e del riequilibrio tra regioni”.
“E’ un piano illegittimo per il quale la regione dovrà ricorrere alla Corte Costituzionale perché lede una norma costituzionale ben chiara, le regioni italiane sono 20 e non 19. Non solo hanno cancellato le poche risorse che c’erano, non solo non hanno restituito il maltolto degli anni passati, ma nelle carte presentate in commissione Trasporti – sostiene Pili – hanno persino cancellato la sardegna dalla cartina geografica”.
“Quella della Rete ferroviaria Italiana è una decisione inaccettabile che va contrastata in tutti i modi. Sta passando la tesi che la posizione della regione è ancora quella scellerata e irresponsabile di Soru che aveva pensato di risolvere i problemi con qualche trenino in più. Il problema vero non sono i trenini – dice Pili – ma quello di rifare binari e reti ferroviarie adeguate sia su pendenze che rettifili. Va ripreso l’accordo di programma quadro del 2004 che si era fermato proprio per responsabilità politica di chi aveva bloccato il programma di infrastrutturazione della rete ferroviaria sarda”.
Pili poco prima del voto del piano aveva duramente attaccato in commissione l’amministratore delegato di Rfi Michele Mario Elia per un piano irrazionale, illogico e privo di qualsiasi equilibrio.
“Il piano deve essere immediatamente rimodulato altrimenti, proprio perché siete una società pubblica che opera sotto contratto statale, - ha sostenuto Pili – quel contratto va impugnato davanti alla Corte Costituzionale. Non si tratta di un discrezionale “dare in più o in meno” alla Sardegna, si tratta di darle quello che le spetta. Servono parametri certi, per riequilibrare i divari infrastrutturali e finanziari. Se non ci sarà un riequilibrio chiederò alla regione Sardegna di impugnare quel piano. La determinazione con la quale avete cancellato l’Isola da questo piano è la dimostrazione palese di come non venga garantito da questa società una gestione corretta ed equilibrata del compito affidatole. Con le buone o con le cattive questo piano dovrà essere modificato – ha concluso Pili.
Mauro Pili insieme ai colleghi Settimo Nizzi, Bruno Murgia, Carmelo Porcu e Paolo Vella ha presentato, poi, un’articolata interrogazione già da qualche giorno iscritta agli atti parlamentari.
In sintesi si riportano le questioni poste nell’interrogazione che si allega per ogni utile ulteriore informazione:
il 23 novembre 2010 RFI Rete Ferroviaria Italiana, Gruppo Ferrovie dello Stato, con il suo amministratore delegato intervenendo nella commissione Trasporti della Camera dei Deputati ha presentato nel corso di un’audizione informale lo schema di aggiornamento del contratto di programma 2007-2011 per la gestione degli investimenti tra il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e Rete Ferroviaria Italiana;
nei testi depositati alla Camera dei Deputati e nell’illustrazione proposta alla Commissione si evince che:
Rete sarda: ulteriore fase di potenziamento Cagliari – Oristano: la riduzione è pari a 23,3 milioni di euro e riguarda risorse di competenza previste in Tabella C, non impegnate con atti negoziali con terzi.
la documentazione prodotta in Commissione Trasporti della Camera da RFI prevede anche una rappresentazione grafica degli interventi futuri 2011-2015;
in tale rappresentazione grafica risulta evidente la cancellazione della Regione Sardegna non solo da gli stanziamenti ma anche dalla cartina geografica dell’Italia, dove sono illustrate tutte le regioni italiane tranne la Sardegna;
l’articolata proposta di definanziamento proposta da Rfi risulta iniqua, discriminante e viola il principio sancito dall’art.22 della legge 42/2009 relativamente alle misurazioni e compensazioni derivanti dal divario insulare;
si tratta di un’articolazione che non tiene in alcun modo conto delle precedenti attribuzioni e, soprattutto, per quanto riguarda lo stanziamento che viene cancellato per la Sardegna, si aggiunge ad una situazione gravissima già denunciata in precedente atto di sindacato ispettivo dal quale si evince che la Sardegna ha subito una sottrazione di 629.876.683 nell’ultimo periodo di programmazione;
il sistema dei trasporti in Sardegna è ancora caratterizzato da condizioni di grave disagio e deficit infrastrutturale, gestionale ed organizzativo che producono non solo una bassa qualità del servizio offerto ma costituiscono un ostacolo al decollo della crescita e dello sviluppo economico;

la necessità di un effettivo ammodernamento del sistema ferroviario della Sardegna , risulta a tutt’oggi non condivisa ed estranea alla pratica operativa, di RFI, TRENITALIA, CARGO, confermandosi una situazione di deficit d’esercizio sintetizzabile a partire dal dato, antistorico, di una velocità media (lungo la rete ferroviaria nazionale) nell’ordine dei 70 km/ora;
la dotazione regionale di infrastrutture ferroviarie, la rete di livello nazionale, gestita da RFI, é costituita da 436 km di linea (2,6% del totale nazionale) a scartamento ordinario, semplice binario e non elettrificata. Solo 16,6 km sono a doppio binario (Cagliari — Decimomannu), cui s’aggiungono circa 8 km nella nuova tratta in galleria a Bonorva.
la densità ferroviaria, indice d’accessibilità del territorio, rapporto tra estesa delle linee e superficie regionale, é di 18 metri/kmq, contro un valore medio nazionale di 55; il grado di diffusione ferroviario della Sardegna è quindi 1/3 di quello nazionale;
appare impegno inderogabile la stima del quantum da assegnarsi alla Regione a valere sul riparto nazionale (e/o sul fondo infrastrutture) delle risorse FAS 2007-2013, risorse statali riparto nazionale, da effettuarsi con la massima celerità, al fine di recuperare i divari registrati e incrementati negli anni, col concorso del Ministero dell’economia e del Ministero delle Infrastrutture, d’intesa con la Regione Autonoma della Sardegna;
I QUESITI DELL’ INTERROGAZIONE
se il governo e i Ministri competenti non ritengano di dover disporre un’immediata rimodulazione dell’aggiornamento del contratto di Programma di Rete Ferroviaria Italiana tesa a restituire alla Regione Sardegna le risorse parametrate spettantigli;
se non ritenga di dover disporre non solo la rassegnazione delle risorse che gli sono state sottratte con la proposta di aggiornamento del Contratto di programma ma a provvedere ad una assegnazione congrua del periodo di programmazione 2011/2015 dove la Sardegna risulta totalmente esclusa;
se non ritenga di dover provvedere alla definizione di parametri certi per l’attribuzione delle risorse dei contratti di programma che risultano totalmente sbilanciati su alcune regioni a scapito di altre, su tutte la regione Sardegna;
se non ritenga di dover inserire la Sardegna nelle regioni dotate di una rete ad Alta velocità capace di riequilibrare la dotazione infrastrutturale che vede sempre maggiore il divario proprio nel settore ferroviario tra l’Italia e la Sardegna;

venerdì 3 dicembre 2010

da "L'Unione Sarda" 03 dicembre 2010

«Crisi, intervenga la Regione»
Provincia e sindacati: a rischio Keller e Fonderia
VILLACIDRO. La ripresa dell'attività negli stabilimenti che garantiscono centinaia di posti di lavoro

Settore industriale sull'orlo del tracollo nel Medio Campidano. La Provincia in prima linea con i sindacati per sollecitare la Giunta Cappellacci ad aprire un tavolo anti crisi che scongiuri il temuto fallimento per la Keller e Fonderia di San Gavino. Un incontro avvenuto mercoledì presso la sede provinciale di Sanluri ha suggellato l'intesa tra le parti sociali e l'assessore provinciale al Lavoro Simona Lobina, coadiuvata dal Presidente Fulvio Tocco.
LA SITUAZIONE «Rimane fortissima - ha detto il presidente Fulvio Tocco durante l'incontro - la preoccupazione circa le reali prospettive di ripresa dell'attività per i 2 stabilimenti e le drammatiche conseguenze economiche e sociali che da una loro eventuale chiusura deriverebbero per il territorio e i lavoratori interessati». Nonostante i buoni auspici, sia nella fabbrica di carrozze ferroviarie villacidrese che nello stabilimento per la lavorazione del piombo, non si riesce a tornare al lavoro. «Per quanto riguarda la vertenza Keller - dice Gigi Marchionni della Fiom - abbiamo la necessità di conoscere le motivazioni che impediscono il rispetto dei tempi di applicazione del nuovo piano industriale. Rimane tuttora irrisolto anche il problema della soppressione del servizio di trasporto merci tramite traghetto, sino alla Penisola, da cui dipende la sussistenza della Keller. All'interno dell'azienda, inoltre, stiamo assistendo alla paradossale situazione che chi è ancora operativo non sta percependo il salario a causa del dissesto finanziario in cui versa l'azienda». Nonostante sia ufficiale lo stanziamento dei fondi del Mise e degli istituti di credito sardi non si capisce quando l'azienda potrà usufruirne.
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Pubblico per dovere d'informazione uno stralcio dell'articolo pubblicato oggi dall'Unione Sarda.
Ogni tanto si dimenticano di filtrare le notizie e dicono come stanno effettivamente le cose.