sabato 9 febbraio 2008

ho scritto anche a santoro...(non gliene frega niente a nessuno...)

Questa l'ho mandata ad ANNOZERO!...Speriamo che serva a qualcosa....

(08/02/08)
Gentile redazione, questa mia è l'ennesimo grido di allarme per la situazione in cui si trova la Sardegna a causa della scellerata gestione di Trenitalia riguardo al sistema di collegamento tra Civitavecchia e Golfo Aranci. Sono un operatore dello scalo merci FS di Cagliari. ho ancora un mese e venti giorni di vita (!). Trenitalia ha comunicato che dal primo aprile verrà interrotto il servizio di traghettamento vagoni tra Civitavecchia e Golfo Aranci. Nel frattempo RFI si è già venduta il piazzale dello scalo merci di Cagliari (dove io opero) e ci ha illuso che saremmo stati trasferiti nello scalo di Elmas (un paesino dell'Hinterland cagliaritano) ma dopo le ultime notizie avute abbiamo capito che era uno specchio per le allodole quello di farci credere che avremmo continuato a lavorare. E' infatti confermata la sospensione del servizio nell'indifferenza generale e in assoluta controtendenza rispetto alle direttive del piano regionale dei trasporti che prevede in misura massiccia lo spostamento del traffico merci dalla gomma al ferro. Ho rivolto appelli alle istituzioni e alla stampa locale. ho scoperto che l'amministrazione regionale era all'oscuro dei piani delle FS e si sono messi in allarme solo dopo le mie comunicazioni. Vorrei sapere prima di tutto se è possibile privare la Sardegna di un servizio essenziale per lo sviluppo economico di una regione come il treno, vorrei anche capire perchè in corrispondenza del boom di trasporti ferroviari avuti in Sardegna a cavallo dei primi anni '90 si è improvvisamente cominciato a creare disagi alla clientela tanto da dissuaderla dall'uso del treno come mezzo di trasporto (parlo sempre di merci) . sono domande quasi retoriche, le risposte le abbiamo e non sono piacevoli: la Sardegna ha e deve avere diritto come le altre regioni , ad avere garantita la possibilità di far viaggiare le merci su treno; il boicottaggio iniziato intorno al '94 e programmato quasi chirurgicamente dall'interno della ferrovia stessa era mirato al distogliere enormi fette di traffico in entrata ed in uscita dalla sardegna a favore di grosse strutture di autotrasporto dalle coperture innegabilmente politiche che proprio in quegli anni hanno vomitato sulle strade della sardegna centinaia di automezzi che si sostituivano all'inefficienza delle FS con garanzie di prezzi e tempi di consegna ai limiti del soprannaturale. Ora , siccome siamo in Italia, la deduzione arriva quasi spontanea: ma non è che c'è di mezzo la mafia? mafia pulita chiaramente (AHAHAHA!) che non uccide ma che trama per i propri interessi a discapito di una intera regione che si pensava fosse quasi immune a certe usanze. E invece è proprio così, siamo vittime di un disegno mafioso di sottrarre traffico alle FS per far circolare centinaia di camion acquistati con finanziamenti politici ( e che consumano carburante, pneumatici e i camion stessi) con conseguenze negative sul piano della circolazione stradale, della tutela ambientale e in assoluta controtendenza rispetto ai valori europei di riferimanto che vedono uno sviluppo del traffico merci in ferro ai primi posti nelle esigenze di sviluppo di un paese civile. E così tra meno di due mesi vedremo compiersi questo diabolico disegno; saremo invasi di camion dal continente che consegneranno le merci direttamente ai magazzini scavalcando completamente la terminalizzazione locale.Sono anni che denuncio questo sistema e già nel 1999 abbiamo rischiato la chiusura per mancanza di collegamento durata 6 mesi. solo dopo diverse interrogazioni parlamentari allora si costrinse praticamente Trenitalia a ripristinare il servizio ma la pressione delle lobby dell'autotrasporto è enorme oggi come allora ed in sostanza ci ha consentito di poter continuare a ricevere merci solamente dall'Austria (Carta e legname) , per tutti gli altri paesi europei è da allora in vigore la circolare che vieta di spedire merci in Sardegna su ferrovia (con grande gioia dei camionisti) Oggi hanno puntato gli occhi sul traffico dall'Austria, che non è irrilevante (io da solo movimento 500/600 vagoni all'anno , quindici anni fa erano 1800!!!) e che è pur sempre appetibile per chi ha mezzi da far circolare sulle lunghe distanze. Se fossi un politico proporrei un disegno di legge che obbligasse all'uso del treno sulle lunghe distanze e consentisse la terminalizzazione su camion entro raggi limitati alle stazioni di arrivo. ne gioverebbe l'economia locale di tutte le regioni che si ritroverebbero con un tessuto sociale più benestante e un ambiente più pulito. ma in Italia tutto questo sarebbe un'utopia.......Grazie per l'attenzioneAntonio Costa

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