martedì 3 marzo 2009

da FAST FERROVIE

http://www.fastferrovie.it/home.php?scelta_MP=Home&risinf=1

TRASPORTO MERCI
Trenitalia considera “servizio universale” di trasporto merci i prodotti del segmento “Combinato”, “Tradizionale” e “Diffuso” operati sulle tratte Torino-Genova-Roma (via “Tirrenica”), La Spezia-Parma, Bologna-Venezia, Roma-Ancona, nonché su tutte le tratte, Sicilia compresa, a sud di Ancona e di Napoli.
Per tali servizi, in forza del Contratto di Servizio Pubblico, Trenitalia ha ricevuto nel 2008 trasferimenti da Stato per complessivi 168 milioni di euro e prodotto 32,6 milioni di tr km/anno.
Nei giorni scorsi, Trenitalia ha informato le Organizzazioni Sindacali che i trasferimenti da Stato per l’anno 2009 ammontano a 112 milioni di euro, che, conseguentemente, determinano una riduzione di 56 milioni di euro rispetto all’erogato 2008 (pari ad un terzo) e di un differenziale di 70 milioni di euro rispetto al fabbisogno 2009, quantificato da Trenitalia in 182 milioni di euro (oltre il 38% in meno).
Secondo il piano predisposto ed in parte già attivato nelle scorse settimane dalla Divisione Cargo di Trenitalia, quali la soppressione del trasporto merci da e per la Sardegna, l’effetto combinato della riduzione dei trasferimenti da Stato e del rallentamento del mercato per effetto della recessione economica in atto, determina una programmazione del servizio che, dal 2008 al 2009, passa da 32,6 a 23,9 milioni di tr km/anno (-8,8 milioni di tr km, pari al 27% di riduzione).
Tale drastico taglio interessa, per i prodotti citati, le principali piattaforme portuali e logistiche italiane, nonché la quasi totalità del servizio in Sicilia e nel resto dell’Italia meridionale, ed accresce ancor più il divario infrastrutturale e di servizi tra il sud ed il resto d’Italia, mentre si dovrebbe incentivare il trasporto su ferro sulle principali direttrici Sud/Nord al fine di decongestionare le autostrade e per garantire almeno gli attuali livelli occupazionali a fronte di migliaia di esuberi annunciati.
Tale comportamento di Trenitalia, pur dettato, nella logica imprenditoriale, dai motivi sopra
menzionati, è idoneo a produrre pesanti ripercussioni negative strutturali sullo sviluppo dell’intera area meridionale del nostro Paese, posto che è tale da determinare lo smantellamento del ciclo produttivo del trasporto ferroviario merci nel Meridione, con evidente abbassamento delle potenzialità di recupero al momento della ripresa.

Nessun commento: