lunedì 14 settembre 2009

POLO MERCI DI PORTO TORRES: ARRIVA IL FINANZIAMENTO

da "www.alguer.it"
PORTO TORRES - L’assessore regionale Liliana Lorettu ha confermato al sindaco Luciano Mura il finanziamento regionale di duemilioni e mezzo di euro per costituire un importante polo merci a Porto Torres.

L’impegno manifestato nei mesi scorsi dalla responsabile regionale ai Trasporti, si è materializzato giovedì a Cagliari, in occasione del vertice convocato dalla Regione, alla presenza del sindaco turritano, per discutere sulle diverse questioni legate al superamento di alcune criticità relative ai trasporti e alle infrastrutture nell’area industriale di Porto Torres e Ottana.

«Lo scalo marittimo di Porto Torres è destinato a diventare un importante “hub” mercantile nell’Isola – ricorda Luciano Mura - e con il finanziamento regionale di duemilioni e mezzo di euro potranno essere effettuati i raccordi ferroviari necessari per arrivare al porto industriale, con la realizzazione di un possibile invaso per le navi merci. La maggior parte del traffico che viaggia su carro ferroviario è infatti diretto verso nord Italia, Francia e Spagna, con il porto di Porto Torres che rappresenta un punto di riferimento preciso per il naturale passaggio dello stesso traffico mercantile, e allo stato attuale il traffico merci è costretto ad imbarcarsi a Golfo Aranci facendo un giro vizioso».

Tenuto conto inoltre che a Savona esiste un invaso per navi dello stesso tipo, l’assessore regionale Lorettu incontrerà la prossima settimana l’assessore regionale della Liguria, per costruire le opportune relazioni in merito.
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Vorrei incontrare l'Assessore Lorettu. vorrei cercare di capire se ha effettivamente cognizione di quale sia lo stato dei trasporti ferroviari in Sardegna. In questi giorni si sta parlando delle cose più assurde e strampalate e si dimentica volutamente che il capoluogo della Sardegna è privo di collegamento ferroviario merci da oltre un anno!!! che senso ha inventarsi nuovi scali, nuovi hub, nuovi invasi e nuovi centri intermodali quando lo scalo merci di Cagliari è uno scalo fantasma, quando gli unici pseudo-hub esistenti in Sardegna (i centri intermodali Cemat di Elmas e Sassari) sono stati spazzati via dall'oggi al domani per lasciar spazio ad altri interessi e non perchè fossero improduttivi; quando l'attracco FS di Golfo Aranci (unico vero approdo naturale per le merci in entrata ed in uscita dall'isola) è stato volutamente boicottato per far posto ad attracchi stagionali di natanti privati;quando è assolutamente risaputo che non è affatto naturale fare attraccare ipotetici traghetti Fs sulla costa nord-occidentale della Sardegna???
cosa vuol dire che "la maggior parte del traffico che viaggia su vagoni ferroviari è diretto verso il nord Italia, la Francia e la Spagna? Anzitutto non c'è più nessun traffico ferroviario. quello che c'era, a parte cemat, era quasi esclusivamente traffico in entrata proveniente dal nord-Italia e dal centro Europa (Austria, Germania) ed era logico e naturale che per giungere in Sardegna passasse per Civitavecchia e arrivasse a Golfo Aranci.
Perchè,pur di andare avanti con la decisione di smantellare le ferrovie in Sardegna, si sono date rassicurazioni di continuità a realtà importanti come la Keller, ben sapendo che una volta calmatesi le acque ed i clamori suscitati dalla dismissione, sarebbe stato impossibile mantenere gli impegni presi?
Perchè si fa finta di non sapere che il destino della Garibaldi è segnato da tempo e non c'è alcuna intenzione e/o possibilità che vengano costruite nuove navi FS?
Negli ultimi dieci anni ho avuto modo di conoscere personalmente tutti gli Assessori ai trasporti che si sono avvicendati alla Regione; a tutti ho esposto le problematiche e le minacce che gravavano sul settore e da tutti ho sempre avuto rassicurazioni circa il fatto che la Sardegna non avrebbe mai perso il collegamento col continente.
Oggi, poveri noi, i risultati sono davanti agli occhi di tutti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hai dimenticato gli scali Merci di Porto Torres (non ancora collegato alla ferrovia) e Chilivani di proprietà della regione completamente inutilizzati e abbandonati.