sabato 28 febbraio 2009

Al pm Marco Cocco affidata l'indagine sulla soppressione della tratta Civitavecchia-Golfo Aranci

da "Il Sardegna"
STOP AL TRAFFICO MERCI DI TRENITALIA - SCATTA L'INCHIESTA DELLA PROCURA
Da oltre sei mesi nessuna merce viene portata in Sardegna su rotaia, l'unica alternativa valida al più problematico trasporto su gomma. Impossibile calcolare i danni per l'economia isolana, per gli imprenditori che vedono lievitare i costi da trasporto, per le grandi industrie come Keller o Equipolymers, completamente dipendenti dal servizio merci Trenitalia. Un servizio pubblico
finito nella scure dei tagli aziendali, stabiliti a luglio. Sarà ora un'inchiesta della Procura della
Repubblica di Cagliari a valutare se dietro una logica aziendale basata sul profitto - e motivata
dalla chiusura del rubinetto statale- non si nasconda un'interruzione del servizio che Trenitalia
dovrebbe garantire. A far scattare l'inchiesta è stato l'esposto presentato lo scorso settembre
dall'allora consigliere regionale Maria Grazia Caligaris (Sdi) che era piombata in Procura nel periodo più nero.
Quando Trenitalia aveva già soppresso il servizio Civitavecchia-Golfo Aranci per la manutenzione
della nave adibita alla tratta, la Garibaldi. Il mondo produttivo isolano era rimasto col fiato sospeso dopo una comunicazione da parte della Divisione cargo di Trenitalia, che annunciava - ricorda la Caligaris nell'esposto - una proroga«fino al 31 dicembre». Invece il
servizio si è come spento gradualmente, fino all'interruzione del primo luglio: dai 150 carri
trasportati al giorno nel '99 si è passati ai 40 degli ultimi mesi prima della soppressione. A
nulla erano valse le proteste di sindacati o la richiesta formale dell'intero Consiglio regionale
di non abbandonare gli scali sardi. Ora la palla passa al sostituto procuratore Marco Cocco:
sarà lui a dover valutare il contenuto dell'esposto, firmato dallo studio Ballero per conto
dell'esponente socialista. Il fascicolo al momento non riporta alcuna ipotesi di reato perché
prima di indicarla la Procura intende acquisire tutti i documenti necessari a focalizzare il problema,per poi valutare le questioni giuridiche. C'è da capire insomma come mai, un concessionario di servizio pubblico - che è comunque un società per azioni - abbia cancellato una
tratta certamente non remunerativa (si sosteneva su contributistatali e regionali), ma fondamentale per non tagliare i ponti tra Isola e Penisola. Senza dimenticare che «la holding Ferrovie dello Stato Spa ha usufruito di ingenti finanziamenti da parte della Regione Sarda - scrive la Caligaris nell'esposto - anche per la costruzione delle navi traghetto per gli scali merci dell'isola, e non si capisce come mai abbia deciso di togliere una di queste navi dal servizio con la
Sardegna ed abbia trasferito la base operativa dell'altra in Sicilia». Quattro delle sue nterrogazioni in Consiglio regionale erano rimaste senza risposta. Non c'è bisogno di attendere
studi economici per conoscere l'immediata ricaduta della soppressione:agli 85 dipendenti
della Cargo (la società che gestisce il traffico merci) tra Oristano, Cagliari, Macomer, Golfo
Aranci, è già stato chiesto di accettare la proposta di trasferta forzata. Per nulla gradita: ieri
durante l'incontro tra Cgil Cisl e Uil e rappresentanti di Cargo, i lavoratori hanno respinto l'offerta
avanzata per 84 dei 90 dipendenti diretti in Sardegna. E la Cgil ha abbandonato l'incontro
per contrasti con le altre due sigle confederali.
Elena Laudante

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