sabato 28 febbraio 2009

FS, vertenza su un binario morto La società conferma il taglio di 85 lavoratori

da L'Unione Sarda

Sindacati delusi dopo l'incontro di ieri con l'azienda per discutere del trasferimento nella penisola di 85 lavoratori sardi del settore merci.

F
errovie dello Stato prende tempo ma il trasferimento dei dipendenti del settore Cargo rimane. Dopo il faccia a faccia di ieri mattina tra i rappresentanti di Trenitalia Cargo e sindacati, il destino di 85 dipendenti (200 se si considera l'indotto) rimane ancora un'incognita. Una settimana fa la decisione della società di spostarli nella penisola a partire dal 9 marzo.
LE REAZIONI «Ieri abbiamo chiesto di sospendere immediatamente il provvedimento per poi trovare una soluzione condivisa», commenta Walter Carta, segretario regionale della Filt Cisl. «Ma per ora la società ha solo aggiornato l'incontro ad un'altra data». Trenitalia avrebbe però preso l'impegno di presentare un programma di attività tarato sulle necessità della Sardegna, una sorta di piano industriale che dovrà armonizzarsi con quanto previsto a livello nazionale. «La società ha confermato l'intenzione di dismettere il servizio», aggiunge Pierfranco Meloni, segretario della Uiltrasporti. Alla base ci sarebbe il taglio delle risorse operato a livello nazionale «quantificato in 30 milioni di euro ma non si può accettare questa logica ragionieristica che pesa almeno su 85 famiglie». La Cgil si dice invece pronta a discutere dei tagli quando la società avrà «quantificato il totale degli esuberi a livello nazionale senza imporre alcuna disparità di trattamento ai lavoratori sardi», dice Sandro Bianco della Filt Cgil.
REGIONE A causare il trasferimento dei dipendenti, la cancellazione del traghetto Golfo Aranci-Civitavecchia della scorsa estate. Situazione di cui la passata Giunta non si sarebbe occupata. «Il governo Soru non ha fatto niente per salvare il trasporto merci nell'isola», ribadisce Meloni. L'appello si rivolge quindi al nuovo esecutivo regionale. «Ci auguriamo che quando la società ci riconvocherà, il nuovo governo abbia pieni poteri», auspica Carta. «Chiederemo quindi un incontro urgente sia con il presidente Cappellacci, sia con il futuro assessore ai Trasporti perché è impensabile che la situazione passi ancora sotto silenzio».
ASSEMBLEA Per martedì prossimo poi la Cgil ha annunciato che i lavoratori si riuniranno in assemblea permanente nella stazione di Oristano a partire dalle 8. «Noi sosterremo la decisione e staremo vicini ai lavoratori perché la decisione di cancellare il servizio merci nell'isola è gravissima», commenta Bianco. Decisione presa dalla Cgil e non condivisa dalle altre sigle: «Rispettiamo tutte le iniziative», aggiunge Carta, «ma in questo momento serve unità: rompere il fronte sindacale è controproducente e dannoso per i lavoratori». Ancora non si parla di sciopero ma se le cose non cambiano tutte le sigle si dicono pronte a manifestare il proprio dissenso e a protestare anche in maniera dura.
SCIOPERO Intanto lunedì è prevista anche un'altra manifestazione nel settore passeggeri delle Ferrovie dello Stato. Dalle 9 alle 17 è stato indetto da tutte le sigle sindacali uno sciopero del personale viaggiante. Protesta che si intreccia in qualche modo con la vertenza merci perché «i macchinisti fanno parte di un'unica categoria», conclude Carta e «se la situazione rimanesse questa i tagli potrebbero arrivare anche nel settore passeggeri».
ANNALISA BERNARDINI

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