venerdì 20 febbraio 2009

Trasporti. L'allarme dei sindacati: «Trenitalia ha deciso di trasferire i dipendenti della divisione cargo»

da l"Unione Sarda"
FS smantella il servizio merci
Costretti a lasciare la Sardegna 200 lavoratori
Venerdì 20 febbraio 2009
Vedi le foto D uecento lavoratori preparano i bagagli. La meta è oltre il Tirreno, lontano dalla Sardegna. Trenitalia Cargo, divisione di Ferrovie dello Stato, ha deciso per loro una trasferta di tre mesi. Ma i sindacati sono in allarme: «È il primo passo per l'addio definitivo, dopo che la società ha smantellato il servizio merci nell'isola», tuona Walter Carta, segretario regionale della Fit Cisl.
LA LETTERA «Subdolamente ed improvvisamente», spiega Carta, «è arrivata da Roma una fredda quanto sconcertante comunicazione di Trenitalia Cargo: dal 9 marzo invierà d'imperio i lavoratori sardi presso le stazioni di Milano, Torino, Verona, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Livorno, Roma, Ancona e Bari. Ancora una volta», aggiunge il sindacalista. «I lavoratori isolani saranno costretti a emigrare lasciando le famiglie, gli affetti e un'isola ormai abbandonata a se stessa».
I TAGLI La crisi delle ferrovie sarde parte da lontano: l'estate scorsa Trenitalia decise di chiudere il collegamento Golfo Aranci-Civitavecchia, riducendo di fatto la presenza in Sardegna. La richiesta dei trasferimenti «è la conseguenza di questa scelta», prosegue Carta. Al leader della Cisl si uniscono anche i rappresentanti di Filt Cgil, Uilt, Ugl-Af, Orsa e Fast. Assieme, hanno scritto un documento in cui chiedono all'azienda un chiarimento rispetto al «piano di riorganizzazione del presidio sardo, sul quale» Trenitalia ha «paventato non meglio specificate esigenze produttive».
LE CRITICHE «Da anni», sostiene Carta, «denunciamo questa eventualità come una decisione strategica presa dall'ad delle FS, Mauro Moretti, nelle segrete stanze romane e passata senza alcuna contrapposizione da parte della Regione sarda». Oggi, purtroppo, «con le urne ancora calde, arriva la mazzata definitiva e con essa un carico di responsabilità che ricade sul nuovo presidente regionale». Il messaggio al prossimo governatore è chiaro: «Intendiamo sollecitare l'impegno della nuova amministrazione regionale affinché siano assegnate maggiori risorse al trasporto collettivo sia passeggeri che merci su ferro, utili al rilancio economico e al sostegno dell'occupazione sempre più a rischio».
I NUMERI Sono almeno 200 i lavoratori del gruppo interessati dal provvedimenti di Trenitalia, ai quali si aggiungeranno ulteriori 35 dell'indotto. «Rigettiamo», osserva Carta, «l'obiettivo di FS di continuare nell'opera di smantellamento del servizio e di riduzione dei posti di lavoro». Secondo il segretario della Fit Cisl, al contrario, occorre incentivare «l'uso del mezzo collettivo». Non solo: devono «crearsi le condizioni per mantenere i posti di lavoro ricorrendo, se necessario, anche alla riduzione dell'orario di lavoro, per evitare di mettere sul lastrico centinaia di famiglie».
LA RICHIESTA La Cisl, infine, chiede a FS di mettere in campo «comportamenti virtuosi tesi a recuperare quote di mercato del traffico merci», concertando con la Regione e i sindacati tutte le azioni indispensabili per agevolare le aziende isolane e limitare i disagi dei lavoratori.
LANFRANCO OLIVIERI

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