martedì 29 aprile 2008

Garibaldi ferma a Civitavecchia sale la tensione fra i lavoratori

Golfo Aranci - Il rinvio della soppressione del servizio di trasporto merci Golfo Aranci Civitavecchia inizialmente previsto per il primo aprile e poi fatto slittare a giugno, aveva concesso una tregua sul fronte della preuccupazione ai lavoratori golfarancini, una cinquantina in tutti tra marittimi impiegati sulla Garibaldi e personale a terra. Ora, però, la tensione inizia a salire di nuovo: per tre giorni, la nave che trasporta i carri ferroviari da e per la Sardegna non viaggerà, resterà ferma a Civitavecchia.




Una sosta che potrebbe non avere nulla di strano considerato il ponte festivo se non fosse che voci ufficiose arrivate ai lavoratori e ai sindacati annunciano che la Garibaldi viaggerà solo quattro giorni la settimana anzichè sette come fatto finora. Una notizia che sta mettendo in allarme i lavoratori che vedono in questa decisione l'anticamere della dismissione.
"Sappiamo che la nave resterà ferma per via del ponte festivo - spiega il segretario generale della Filt Cgil di Civitavecchia, Luciana Capollino, a cui fa capo il personale navigante del comune gallurese -. Ma la cosa ci preuccupa e non poco, visto che ufficiosamente sappiamo che la Garibaldi dovrebbe fare il servizio di trasporto merci solo quattro giorni la settimana. Di comunicazioni ufficiali da parte della rete ferroviaria italiana e di Trenitalia però non ne abbiamo. Il 18 aprile scorso ci sarebbe dovuto essere un incontro con l'amministratore delegato Rfi e i sindacati, invece, è saltato e non è stata ancora comunicata la nuova data. Per questo, le segreterie territoriali si stanno già mobilitando per decidere come procedere con l'azione di lotta".
Lo slittamento della sospensione era apparso per i lavoratori come una speranza per scongiurare la fine del servizio con la chiusura a Golfo Aranci dell'unica porta d'ingresso e d'uscita del trasporto merci ferroviario dell'isola. Una speranza che si sta riducendo a lumicino. "Temiamo che questo sia il preludio della dismissione - dice Tommaso Magis, cuoco a bordo della Garibaldi da più di trent'otto anni -. Tra l'altro, è una decisione che ci penalizza gravemente visto che, quando la nave è ferma a Civitavecchia, dovremmo raggiungerla a nostre spese e fare altrettanto per rientrare a casa".
La dismissione del servizio merci coinvolgerà centinaia di posti di lavoro: oltre cento marittimi impiegati sulla Garibaldi tra Golfo Aranci e Civitavecchia, a cui si aggiunge il personale a terra come addetti alle manovre, alle gestioni merci e formatori treni. Oltre trecento in tutto, tra dipendenti della Rfi che ha in gestione la linea ferroviaria e il servizio traghettamento, e di Trenitalia.

Da La Nuova Sardegna del 25/04/2008

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