venerdì 26 settembre 2008

da L'UNIONE SARDA de 23/09/08

Dopo una settimana nera, (forse non avrei dovuto offendere la sensibilità della Sig.ra Marchi paragonandola a Moretti), rieccomi qua! ho cosparso il mouse di sale grosso e ho ringraziato il tecnico mandato da TISCALI a ripristinare la linea dopo appena 5 giorni di inspiegabile black-out.
la situazione è comunque sostanzialmente invariata: la nave ormai fantasma viene data in arrivo e poi non arriva; neanche i militari l'hanno utilizzata. Sono sbarcati direttamente al porto di Cagliari. Lo scalo merci è sempre più una spianata di asfalto e ferro con le erbacce fra i binari che hanno ripreso il sopravvento su tutto anche sul diserbante (acqua sporca) irrorato con cura all'inizio dell'estate. I ferrovieri sono sempre tutti i loro posti in attesa di qualche segnale da via Roma (e da Roma) che faccia loro capire dove li porterà il vento della dismissione.
Seguo, come tutti in questo periodo, la situazione Alitalia di cui si sa ormai tutto, ma dopo la puntata di ieri di Anno Zero mi è partito il neurone e ho cominciato a pensare....
I dati sono questi: circa 19000 dipendenti di cui quasi 2000 sono piloti per una flotta di 173 aerei. E' chiaro che c'è qualcosa che non và pur capendo che non sono solo i piloti a far muovere gli aerei. Troppe spese, troppi stipendi e una concorrenza selvaggia da parte di compagnie low-coast e non solo. Il tracollo era inevitabile e "quasi" voluto considerando la scelta del manager chiamato a guidarla negli ultimi anni. Mister 7000-euro-al-giorno, dopo la voragine creata in FS e dopo una liquidazione da capogiro: Giancarlo Cimoli.
"Nel 1996 il governo Prodi lo sceglie come risanatore delle Ferrovie dello Stato dopo la discutibile gestione di Lorenzo Necci, coinvolto nell'inchiesta mani pulite. Guida il gruppo ferroviario per otto anni (...)i risultati della sua amministrazione sono deleteri e portano le Ferrovie Italiane al disastro economico e ad una totale inefficienza del servizio. Lascia FS nel 2004 con un premio di buona uscita di 6 milioni e 700.000 euro e viene nominato dal governo Berlusconi al vertice della compagnia Alitalia"( da Wikipedia)
Considero anche che durante la presidenza in Alitalia l'ingordo ha percepito uno stipendio di 2.600.000 all'anno contro il seppur esagerato compenso del presidente di Air France Spinetta che non raggiunge il milione di euro.
Ora in FS c'è Moretti (e sarei curioso di sapere quanto guadagna e quanto prenderà di buonuscita quando salterà la poltrona), ci sono 98000 (novantottomila!!!) dipendenti, non so quanti di questi siano macchinisti e quanti impiegati, ma c'è un disegno che vede tutti gli sforzi della Holding volti verso l'alta velocità che, peraltro, non sarà di pertinenza di Trenitalia, che non ha ancora i treni, ma degli operatori ferroviari privati che i treni li hanno già per cui mi dico che gli esuberi di cui si parla oggi riguardo alla situazione della cargo in Sardegna, sono ridicoli di fronte a ciò che accadrà tra breve, una volta smaltita Alitalia, quando per forza si dovranno andare a rivedere anche i conti di FS SpA e il suo peso sul bilancio del Governo.
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L'UNIONE SARDA - Trasporti e infrastrutture: Ferrovie, via ai trasferimenti
23.09.2008Personale in mobilità col taglio della nave merci
Il taglio della nave merci, che per ora effettua solo una corsa settimanale, provoca i primi riflessi sul personale, trasferito dal 30 settembre. La crisi del trasporto merci è sempre più profonda. Dopo la decisione di Trenitalia di tagliare le corse della nave che trasporta i carri ferroviari tra la Sardegna e la penisola, ora tocca al personale. Dal 30 settembre, infatti, l'azienda inizierà a spostare in altri compartimenti territoriali il personale inutilizzato proprio in seguito al taglio del servizio merci. Per ora verrà utilizzata la formula della trasferta, ma per periodi anche lunghi, fino a tre mesi, mentre più avanti saranno prese decisioni sul riequilibrio del personale. La vertenza, secondo le stime dei sindacati, interessa oltre duecento lavoratori in Sardegna e cinquanta addetti dell'indotto. LA DECISIONE Le scelte della direzione di Trenitalia sono state comunicate nei giorni scorsi, dopo un incontro avvenuto lo scorso 17 settembre tra i vertici dell'azienda e i rappresentanti sindacali. In una lettera inviata ai rappresentanti dei lavoratori, Trenitalia ha messo nero su bianco il futuro di personale e mezzi. In particolare, è stato deciso che da qui ad aprile sarà garantita una corsa della nave merci soltanto una volta alla settimana (fino ad ora però è stata effettuata una corsa solo di recente dopo aver raccolto un numero sufficiente di merci). Da aprile 2009, invece, la nave merci (la Garibaldi sarà dismessa e sostituita dalla Logudoro, entrambe acquistate con i fondi regionali della Sardegna) salperà tra Civitavecchia e Golfo Aranci (o viceversa) solo su richiesta, più o meno due o tre volte al mese. Un taglio che, secondo quanto scrive l'azienda, si sarebbe reso necessario vista la «riduzione della richiesta di traghettamento». Le corse, spiega Rfi, società del gruppo Ferrovie dello Stato che gestisce il trasporto marittimo, saranno preannunciate con adeguato anticipo. Verrà assicurata, aggiungono i vertici dell'azienda, «la continuità territoriale per i carri merci con le corse richieste dalle imprese». I SINDACATI «Ma che razza di continuità territoriale è mai questa», protesta Walter Carta, segretario regionale della Fit-Cisl con delega sul settore ferroviario. «In questo modo l'azienda riesce a conservare i 15 milioni di euro di contributi pubblici per la continuità territoriale delle merci senza però rendere un servizio adeguato», aggiunge. La decisione di tagliare le corse, inoltre, rientra in una strategia più ampia che riguarda anche lo spostamento della nave merci da Civitavecchia, dove rimarrà soltanto il punto d'approdo per i carri ferroviari, a Messina. «Non solo. Tutta la direzione territoriale sarà trasferita in Sicilia, dove saranno prese le decisioni sulla Sardegna», denuncia il rappresentante della Cisl, «e la nave merci avrà come base Messina». Quando saranno previste corse navali per trasportare i carri merci nella penisola, dunque, la nave prenderà il largo da Messina, arriverà a Civitavecchia o a Golfo Aranci e poi effettuerà il trasporto. Da qui l'esigenza di spostare i ferrovieri in esubero, a causa della mancata «utilizzazione del personale di macchina», affermano i vertici di Trenitalia. La società, dunque, «procederà a inviare in trasferta» i dipendenti sardi non più utilizzati nel servizio regionale. ( g. d. )

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