venerdì 5 settembre 2008

da VIDEOLINA TGS del 5/09/08

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Lunedì prossimo, dopo 50 giorni di sosta per rimessaggio e manutenzione, dovrebbe riprendere l'attività la "Giuseppe Garibaldi". La nave delle Ferrovie dello Stato, che ha una prospettiva di appena tre anni di vita prima di essere mandata in cantiere per la demolizione, con gli altri quattro traghetti delle FS impegnati a tempo pieno nel collegamento tra la penisola e la Sicilia, da ora in poi viaggerà sulla tratta Golfo Aranci-Civitavecchia esclusivamente al servizio delle forze armate e della Keller, l'industria di carri ferroviari in attività a Villacidro, con cadenza settimanale. Secondo il consigliere regionale Maria Grazia Caligaris, che sull'argomento ha presentato due interrogazioni, le responsabilità di questa condotta sono a capo dei dirigenti di Trenitalia ed è quindi necessario un intervento, anche ispettivo, del Ministero dei Trasporti e un'indagine delle magistrature contabile e ordinaria perchè non è pensabile impunemente procedere ad un silenzioso costante smantellamento di un servizio vitale per l'economia della Sardegna. Il collegamento settimanale non ha alcuna prospettiva di lavoro per i terminalisti ed ancora una volta, si legge nell'interrogazione, sui cittadini sardi ricadranno gli effetti negativi, a partire dall'aumento del costo delle merci, della minore sicurezza nelle strade e dall'impatto ambientale, provocati dall'incremento del traffico di pesanti mezzi gommati.
Secondo il consigliere regionale socialista, che sul tema è intervenuta inviando alla stampa una dettagliata informativa nelle date del 12 marzo e del 21 luglio di quest'anno, è anche da sottolineare il fatto che nei quasi due mesi di prolungato fermo della Garibaldi le Ferrovie dello Stato non abbiano ritenuto necessaria la sostituzione temporanea con la Logudoro, attualmente impegnata nello Stretto di Messina, confermando due teoremi. Il primo, del tutto falso, che non esiste una necessità tale da parte degli operatori di utilizzare il traffico merci su rotaia da rendere necessario mantenimento del servizio nave-ferrovia. Invece la domanda c'è ed è consistente anche dall'estero, basta non scoraggiarla. Il secondo, offensivo nei confronti della Regione e dei sardi, di non voler attendere i tempi necessari alla realizzazione di soluzioni alternative previste dai tecnici che hanno elaborato gli appositi studi finanziati con denaro pubblico. Un collegamento settimanale non ha, in queste condizioni, alcuna prospettiva e l'amministrazione regionale, sottolinea la Caligaris, non può continuare ad assecondare le scelte di Trenitalia dannose per l'economia dell'isola e lesive degli interessi dei suoi abitanti.
PARTONO LE INTERVISTE CON ALBERTO SCANU
PRESIDENTE CONFINDUSTRIA SARDEGNA MERIDIONALE

MARIA GRAZIA CALIGARIS
CONSIGLIERE REGIONALE SDI

ANTONIO COSTA
TERMINALISTA
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Ringrazio Videolina e Valerio Vargiu per la disponibilità e l'Onorevole Caligaris per l'opportunità ed il sostegno.

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