lunedì 8 settembre 2008

LOGUDORO IN SICILIA!!!

Questo articolo conferma la notizia che, dopo due anni di fermo inspiegabile ed immotivato, RFI ha deciso di rimettere in moto la Logudoro, UDITE UDITE, sullo stretto di Messina. La Logudoro (anche perchè altrimenti si chiamerebbe: Ustica, Trinacria, Siracusa) è una nave SARDA! costruita per la rotta SARDA! con i contributi (appena 20 anni fa) della Regione SARDA!!!
Ci stanno rapinando. e nessuno ha il potere di chiamare le forze dell'ordine per denunciare il furto.
Poteri troppo in alto stanno depredando e stravolgendo realtà economiche e sociali radicate nel tessuto sardo da oltre 40 anni ma non per questo obsolete o inutilizzate. Forse sottostimate e volutamente sottovalutate dalla politica e mai valorizzate a favore di un orientamento, a livello nazionale, che vuole che le merci in Italia viaggino esclusivamente su gomma.
Stanotte la Garibaldi dovrebbe attraccare a Golfo Aranci per scaricare alcune carrozze per la KELLER. aspetterà fino a domani per completare le operazioni di ritiro dei vagoni ancora in Sardegna e ripartirà per Civitavecchia.
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RFI CHIEDE RINFORZI. ARRIVA UNA “NUOVA” NAVE
La direzione navigazione di Rete Ferroviaria Italiana ha deciso il trasferimento in riva allo Stretto della nave Logudoro, in passato impiegata per i collegamenti con la Sardegna. Novità in vista per il servizio di traghettamento gestito da Rete Ferroviaria Italiana. All’inizio del nuovo anno in riva allo Stretto arriverà la nave Logudoro. I vertici della società hanno finalmente deciso di destinare a Messina il traghetto in passato impiegato nei collegamenti tra Civitavecchia e la Sardegna. La decisione è stata assunta dopo numerosi solleciti da parte delle organizzazioni sindacali che da tempo chiedono un cambiamento di rotta nella gestione del servizio pubblico. La nave ferroviaria, gemella di Villa e Scilla, entrata in servizio nel 1988, è rimasta ferma per tre anni, in disarmo, nel porto di Napoli. Il traghetto adesso dovrà essere sottoposto a necessari interventi di manutenzione per accogliere treni, autovetture e passeggeri. Con l’arrivo della Logudoro a Messina intanto la nave Sibari, storico traghetto che per quasi quarant’anni ha solcato le acque dello Stretto, da più di un mese ormeggiata nel porto di Reggio Calabria, rischia di essere alienata dalla flotta. La prossima nave ad essere mandata in pensione sarà l’Iginia, ma solo dopo la costruzione del nuovo traghetto, sbandierata dai vertici delle ferrovie, a disposizione ci sarebbero 60 milioni di euro. I lavori però non sono ancora iniziati. Lo svecchiamento della flotta non significa però potenziamento del servizio. Budelli e Reggio, navi per il gommato continua ad essere non utilizzate. La prima è stata fermata dalla capitaneria di porto, la seconda è stata bloccata dall’ennesima avaria. Nei prossimi giorni a Roma è previsto un incontro per discutere di trasporto ferroviario tra Sicilia e Calabria. Le indiscrezioni che giungono dalla capitale non fanno ben sperare. Infatti, secondo voci di corridoio, entro dicembre il numero di treni in passaggio sullo stretto potrebbe essere ulteriormente ridimensionato e questo significa che due navi ferroviarie potrebbero bastere per garantire i collegamenti dei convogli. Intanto Messina continua a dipendere dalle altre città Sicilia. Sotto il nome dei traghetti Fs ben presto comparirà quello di Catania. Le navi del gruppo Rfi sono state registrate presso la direzione marittima della città etnea. Fonte: www.normanno.com

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