sabato 31 maggio 2008

IL CORROSIVO di marco cedolin

avevo già pubblicato questa notizia ma il buon Cedolin ce la spiega papale papale
Grazie Marco
IL CORROSIVO di marco cedolin

L’ad delle Ferrovie di Stato Mauro Moretti in contemporanea con l’introduzione del nuovo orario estivo che entrerà in vigore fra 2 settimane ha annunciato cospicui tagli dei servizi ferroviari che complessivamente ridurranno di circa il 3% il già scarso volume dell’offerta attuale.Diminuiranno i collegamenti con Francia e Germania e verranno eliminate alcune corse di Intercity ed Eurostar, determinando un’ulteriore riduzione delle opzioni offerte ai viaggiatori. Verranno chiuse definitivamente altre 27 biglietterie “tradizionali”sostituite dalle macchinette automatiche e saranno ridimensionati notevolmente gli impianti del servizio cargo che scenderanno da 314 a 198.I motivi di questa nuova riduzione dei servizi ferroviari per passeggeri e merci, secondo Moretti, sono da ricercarsi nella pesante situazione economica del Gruppo che continua ad essere oberato da rilevanti perdite che rischierebbero di condurlo sulla stessa strada già percorsa da Alitalia, nonostante in questi ultimi anni i tagli dei costi e del personale (20.000 lavoratori in meno negli ultimi 8 anni) e gli aumenti del prezzo dei biglietti siano stati praticamente all’ordine del giorno.Moretti lamenta la necessità di maggiori finanziamenti da parte dello Stato e delle Regioni, ma finge di dimenticare le immense risorse pubbliche drenate nel corso degli ultimi 15 anni dalla costruzione delle infrastrutture per l’alta velocità ferroviaria che non rispondono ad alcuna delle esigenze dei viaggiatori e delle imprese che necessitano di movimentare le proprie merci. All’alta velocità Moretti dedica solo un timido pensiero, vaticinando che “nei prossimi due anni i treni TAV collegheranno con tempi degni di un viaggio in aereo Napoli con Milano”, pur essendo ben conscio del fatto che fra Napoli e Milano oltre ad una miriade infinita di problemi si frappone il sottoattraversamento della città di Firenze che da solo comporterà anni e anni di pesanti lavori. Il TAV ad essere molto ottimisti potrà correre da Napoli a Milano forse fra 5 o 6 anni e non sarà comunque mai in grado di farlo con tempi anche solo assimilabili a quelli di un viaggio in aereo, dovendo contentarsi di avere come unica affinità con i voli l’elevato costo del biglietto.Come sempre saranno i passeggeri, l’80% dei quali pendolari, a pagare sotto forma di disservizio sempre più acuto e generalizzato, il conto delle speculazioni messe in atto dallo Stato e dalle Ferrovie. Moretti afferma di guardare come esempio alla Francia e alla Germania, noi ci contenteremmo di aspirare ad un servizio ferroviario che rispondesse ai bisogni dei cittadini piuttosto che non alla fame di profitti della lobby del cemento e del tondino come è accaduto in questi ultimi 15 anni.

Non si uccidono così anche i cavalli?






Non si sa niente. Oggi è il 31 maggio e nessuno sa niente! anzi si sanno tante cose ma nessuna costituisce una certezza. mi aggrappo ancora alle poche informazioni che mi arrivano dall'esterno e che sono le uniche veramente obbiettive. In Austria non hanno alcuna notizia che smentisca la precedente comunicazione che confermava l'applicazione delle condizioni contrattuali fino al 31 dicembre 2008 (che comunque si avvicina a grandi passi) e su questa base hanno già pianificato le spedizioni almeno per i prossimi due mesi; ieri ho ricevuto la solita comunicazione dell'invio dalla Germania di 2 carri di torba che arriveranno intorno alla II settimana di giugno; quello che voglio dire è che se fossero fondate le notizie della chiusura del collegamento , anticipata addirittura al 15 giugno, non ci sarebbero i tempi tecnici per il rientro dei rotabili sul continente e avrebbero già dovuto bloccare l'accettazione delle spedizioni, non dico da oggi, ma almeno da una quindicina di giorni.

Certo, non è che la cosa mi rilassi completamente, bisogna veramente dormire con un occhio sempre aperto e sondare ogni segnale.

Nelle ultime 2 settimane ho subìto un'altra ondata di lavoro non indifferente, seicento tonnellate di carta x il nostro principale quotidiano, circa 1600 tonnellate di legname per i più svariati clienti di tutta la provincia , più di 1300 tonnellate di acqua minerale (non per fare pubblicità) Levissima (altissima-purissima viaggia in treno, lo sapevate?), più qualche centinaio di tonn. di merce varia per un totale di circa 70 vagoni che ho praticamente scaricato da solo in condizioni climatiche a volte insostenibili (pioggia, vento, caldo), senza contare i vagoni giunti a Cagliari per altri terminalisti (di cui non tengo certamente il conto) ma che comunque danno l'idea che non si tratta di un lavoro che si sta estinguendo anzi, a mio avviso nei primi 5 mesi del 2008 ho registrato un aumento del traffico di oltre il 100% superiore all'anno scorso. Se la cosa fosse costante avrei bisogno di assumere almeno altre tre persone (vi ricordo che fino al 1998 avevamo otto dipendenti) e avrei necessità di nuovi mezzi.

Invece la prospettiva è di chiudere il 30 giugno, un mese.

"Purtroppo" il super lavoro di queste settimane non mi ha dato la possibilità di essere molto attivo dal punto di vista della battaglia, direi proprio che mi ha stremato (se lavorassi in una piantagione di cotone sarei meno stanco), e nei prossimi giorni sarà ancora peggio. Sembrerebbe quasi una strategia ma sarei presuntuoso a pensarlo, si tratta invece di un eccesso delle spedizioni dovuto alla paura dei clienti che il servizio possa terminare ed alla naturale disposizione dell'uomo a fare scorte di materiali quando è in vista una crisi.
Potrei anche essere contento se rimandassero la chiusura di tre mesi in tre mesi, in un anno risolleverei il bilancio ai livelli di 15 anni fa, sarebbe veramente l'assurdo, ma non è certo questo che voglio. non si può lavorare in continua emergenza! La ferrovia è una miniera d'oro se gestita bene. non sono io a doverlo dire. sono i fatti. Ma nell'Italia in cui viviamo la Sardegna è diventata merce di scambio tra il Governo e le Lobby.

Di fronte alle cifre vomitate ogni giorno dai media sugli impegni economici che governi e regioni prendono per i più svariati bisogni (?!?) dei cittadini ottenebrandone i cervelli di ignari lettori/ascoltatori , mi viene veramente difficile credere alla storiella dei 15 milioni di euro negati con la finanziaria. Sarò ingenuo, sarò superficiale, sarò ignorante in materia...


Vi sono piaciute le foto dello scalo di Cagliari?
N.B. le voragini sull'asfalto sono un ricordo della Cemat (che fine ha fatto la Cemat?)

martedì 27 maggio 2008

Notizie del TALGO



Il treno pendolante spagnolo "Talgo" è uscito ieri dall'officina in cui e stato assemblato ed è partito alla volta di Sassari. I miei amici della manovra mi hanno detto che ha coperto la tratta in 2,50h. non è male! mi hanno detto che l'hanno visto passare a Villasor che sembrava un missile. Pare che il problema principale sia la zona di Macomer.

Mi sembra che rispetto ai tempi biblici che occorrono normalmente per arrivare a Sassari non ci si possa assolutamente lamentare.

In risposta a chi mi accusava di una certa faziosità per aver pubblicato solo commenti negativi, rispondo che sono il più felice del buon esito di questa prova, mi auguro solo che l'entusiasmo della Regione sia beneaugurante per la soluzione del problema "cargo".

sabato 24 maggio 2008

un consiglio...

Ho scritto all'Assessore Broccia riguardo all'accordo sulla metropolitana nell'area vasta di Cagliari.

Gent.mo Assessore Broccia, le vorrei fare i miei complimenti per il discorso che ha tenuto in Consiglio regionale al termine della discussione sui trasporti ferroviari (merci), anche se in alcuni punti ho ravvisato qualche contraddizione, mi sembra di aver capito che la posizione della Regione sia di salvaguardare il collegamento Civitavecchia - Golfo Aranci.
A sostegno di tale posizione, mi permetto di farLe presente che le indispensabili rotaie che dovranno essere posate nei prossimi anni per il completamento della metropolitana di superficie, dovranno per forza giungere in sardegna su vagoni ferroviari per una questione di lunghezza/peso e semplicità di trasporto. La informo inoltre, qualora non ne fosse a conoscenza, che già negli anni 2003/2006 la Sardegna ha importato dal continente diverse migliaia di rotaie occorse al rifacimento di molte tratte delle FdS, tutte queste rotaie sono arrivate su vagoni ferroviari negli scali di Cagliari e di Macomer ed io personalmente mi sono occupato dello scarico e della consegna ai cantieri ferroviari delle Ferrovie (Gestione governativa ferrovie della Sardegna) per conto della fabbrica che le produce.
Lasciando perdere tutti gli altri argomenti a sostegno dell'utilità del trasporto merci su vagoni, in Sardegna come in tutti i paesi civili, credo che questo da solo possa essere sufficiente a pretendere dal governo la garanzia del rinnovo del contratto di servizio per il trasporto universale tra Sardegna e Continente.
Con osservanza
Antonio Costa

giovedì 22 maggio 2008

Assemblea di tutti i lavoratori del settore trasporti - Centumcellae.News.ver2004

Anche a Civitavecchia si stanno muovendo.
cosa aspettiamo a unire le forze per far valere i nostri diritti?
Assemblea di tutti i lavoratori del settore trasporti - Centumcellae.News.ver2004

- Dopo molti anni di letargo il mondo del lavoro tenta di risvegliarsi, cercando di coinvolgere tutti i lavoratori del settore trasporti su di una vertenza che sta assumendo sempre di più la realtà del territorio.E’ stata infatti convocata per domani, venerdì 23 maggio alle ore 11:00 presso il salone dell’Autorità portuale, un’assemblea di tutti i lavoratori del settore trasporti..

Trasporti, approvato un ordine del giorno unitario. Il Consiglio si riunirà martedì 27 alle ore 16.30

Trasporti, approvato un ordine del giorno unitario. Il Consiglio si riunirà martedì 27 alle ore 16.30

questa è la risposta dell'Assessore Broccia

I temi che sono stati sollevati dalle letture che sono state presentate e dal dibattito che ne è seguìto, se pure hanno come comune denominatore il trasporto merci e i collegamenti con la rete nazionale (..) sono diversi , sono articolati e trattano aspetti più specifici del trasporto merci e della continuità territoriale marittima; si è parlato del trasporto su ferro, della continuità territoriale delle persone e delle merci via nave e sopratutto nel porto di Cagliari, dei treni che sono un giorno si ed un giorno no in officina, dell'annunciata e poi fallita politica del rilancio del treno da parte di questa giunta, del trasporto urbano di Oristano, dell'area di San Paolo ai privati, del costo dei biglietti, non lo so se riuscirò nei venti minuti a rispondere a tutto quanto,(...) io sono d'accordo che la questione del trasporto ferroviario delle merci sia una questione troppo importante perchè non venga affrontata con uno spirito il più possibile unitario, è quello che io sicuramente mi auguro, io credo che serve tutto l'impegno, tutta la determinazione tutta la forza di cui possono disporre le istituzioni sarde, il Consiglio, la Giunta Regionale e quant'altro, per un'azione comune che cancelli in maniera definitiva la decisione di TRENITALIA di cancellare il trasporto ferroviario delle merci in Sardegna.
E' stato giustamente ricordato che questa questione non è un problema di oggi e non è una questione recente; io vi ricordo che nel 2006 il trasporto merci in Sardegna ha movimentato 12 milioni e mezzo di tonnellate di merci, di questi il 96% su gomma e il 4 % su ferro, aimè, non siamo distanti dal negativo dato nazionale che ha per le stesse modalità di trasporto le stesse percentuali; la stragrande, la quasi totalità delle merci in Italia viene trasportata su gomma.
Dei 12 milioni/11 milioni ottocentosettanta (mila) tonnellate di merce che viaggiano su gomma impegnano ogni anno in questa regione 585000 camion, che sono 49000 al mese, che sono 1600 al giorno ma sono di più se considerate che nei festivi e le domeniche i camion e gli automezzi pesanti non possono circolare in Sardegna.
Nel 1996 le merci trasportate su ferro riguardavano tre milioni di tonnellate di merce e 66000 carri; nel 1999 erano poco più di due milioni di tonnellate e 38000 carri; nel 2001 sono 600000 tonnellate e poco meno di 30000 carri e dal 2001 in poi, qualche anno di più, qualche anno di meno, alcuni l'hanno ricordato, questo è il dato del nostro trasporto merci in Sardegna.
Nel 1996 erano 4 le navi che trasportavano i treni, dal 2001 è sostanzialmente una la nave che trasporta treni. per i primi anni del 2000 erano due però una entrava in funzione solo quando la prima andava in manutenzione, adesso non c'è questa possibilità perchè quella che sostituiva la nave principale ha esaurito il suo ciclo di vita, e non solo, la nave attuale ha solo due o tre anni di vita, è una nave molto vecchia che non potrà reggere per molti anni ancora.
A questi fatti si aggiungono secondo noi le scelte fatte dalla regione negli ultimi lustri, non parlo degli ultimi anni, parlo degli ultimi decenni, parlo degli anni '80, degli anni '90 e dei primi anni del 2000. abbiamo un solo porto su cui arriva il treno, Golfo Aranci, c'è anche Oristano ma il servizio come sapete non è in funzione, nei pochi porti dove i binari arrivavano a bocca di porto , sono stati cancellati, in altri porti si è preferito intervenire in centri intermodali merci dal costo plurimiliardario in vecchie lire, piuttosto che usare quelle risorse per portare per esempio a Porto Torres i binari a bocca di porto.
Dal 2000 al 2004 la Regione ha avuto dallo stato 15 milioni di euro all'anno per ogni anno per organizzare la propria continuità territoriale merci a cui si devono aggiungere gli otto milioni di cofinanziamento obbligatorio della regione Sardegna (..) la regione non è stata capace di utilizzare quelle risorse, ogni anno lo Stato se le è riprese perchè non venivano impegnate in quanto non si è riusciti a reggiungere un progetto che poteva essere condiviso.
Dal 2005 poi, da quando si è insediata questa giunta quel finanziamento non è stato più reso disponibile dalle varie finanziarie fino al 2008 che sono state abrogate dal parlamento.
Ora, detto questo, in qualcuno degli interventi a me pare di aver colto un po di confusione;
Il trasporto merci ferroviario in Sardegna come in Sicilia è stato storicamente garantito dal 1961 dalle risorse finanziarie che ogni anno il governo nella legge finanziaria di bilancio stanziava per garantire i cosidetti servizi universali, cioè quei servizi che hanno bisogno di contributo pubblico per poter essere garantiti. questo è un servizio pubblico, un servizio essenziale e come tale ha bisogno al contrario di quello che avviene in Lombardia, in Emilia Romagna ove il trasporto delle merci è un businness della ferrovia o dei privati laddove si sta cominciando a sperimentare questa cosa qui , in Sardegna, in Sicilia e in poche altre regioni del mezzogiorno il servizio merci è garantito dal finanziamento dello stato e lo è stato dal 1961 a questa parte. per parlare di servizio merci, non sto parlando della nave che è un'altra cosa per cui lo stato mette altri soldi, sto parlando del fatto che le merci camminano per ferrovia da Cagliari a Sassari, da Chilivani a Olbia, da Macomer a Golfo Aranci ecc.ecc., quello è il servizio che viene garantito dallo stato, poi c'è la nave che è RFI che è un' altra cosa per cui lo stato ogni anno e per 60 anni (..) eroga 10 milioni di euro per il mantenimento di quella nave che poi è la prosecuzione del binario sul continente sostanzialmente.
Nella finanziaria del 2008 queste risorse destinate al servizio universale per il trasporto delle merci sono state drasticamente ridotte, non sono state cancellate ma sono state drasticamente ridotte, adesso francamente mi sono perso l'appunto, se non ricordo male stiamo parlando di un finanziamento che era di 150 milioni all'anno ridotto a 80/90 milioni all'anno quindi praticamente la metà di quello che serviva; questo nonostante lo stesso governo avesse approvato un piano industriale di TRENITALIA che prevedeva il servizio di trasporto delle merci anche in Sardegna.
Questo fatto ha portato TRENITALIA a cancellare il servizio di trasporto merci ferroviario in Sardegna dal primo aprile poi rinviato al primo luglio e ha diminuito in maniera significativa in Sicilia. In questo momento l'unica soluzione al problema è che il governo metta a disposizione 25 milioni di euro che sono mancati a TRENITALIA per effettuare il servizio e che comunque autorizzi TRENITALIA, obblighi TRENITALIA a continuare ad esercitare questo servizio in attesa che trovi il modo per stanziare le risorse. Questa è l'unica soluzione, non è un problema di nave, la nave verrà tolta (..) perchè non c'è il servizio ferroviario sui binari che da Cagliari o da Macomer o da Sassari o da Chilivani arrivano a Golfo Aranci, questa è la questione su cui dobbiamo intervenire; naturalmente fatto questo possiamo parlare dello sviluppo delle merci in Sardegna, possiamo parlare di futuro se risolviamo quest'aspetto qui perchè chiaramente ha ragione anche qui qualcuno che l'ha sottolineato, è un servizio questo che ha elevati costi di esercizio, è un servizio che porta a far si che i treni partano carichi dalla Sardegna ma vengono dall'Italia vuoti, solo noi, per le merci anche povere utilizziamo il treno per portare le merci in continente, dal continente le casse, non ho tempo ma vi darei i numeri, le casse, i treni arrivano vuote e questo crea una disparità economica incredibile, aggiungiamo a questo gli elevati costi d'esercizio della gestione, io ho fatto due conti, ci sono 300 persone che lavorano a questa roba qua, non parlo dell'indotto, non parlo delle fabbriche, sto parlando del treno merci e vi assicuro che questo è un dato assolutamente.... se noi dovessimo fare, lo dico per esempio, non è questo quello che stiamo pensando in questo momento, una gara d'appalto per offrire (..) esercitare, servirebbe la metà del personale che in questo momento è impiegato dalle ferrovie dello stato per fare quello che fa.
Cosa sta facendo la regione, la regione ha chiesto ed ottenuto di far slittare di tre mesi la decisione che è stata presa, è un problema che torna adesso, abbiamo chiesto un incontro al ministro che speriamo di ottenere in breve tempo, insieme stiamo lavorando con la conferenza delle regioni, oggi c'è una riunione tecnica che affronta anche questo argomento perchè non è solo questo il problema, bisogna trovare i soldi per il servizio passeggeri non della Sardegna ma parlo dell'Italia perchè ci sono altri problemi che riguardano il confronto del Governo e dello Stato con trenitalia e sopratutto con la Holding FS.
C'è un progetto della regione su questo, la regione in un gruppo di lavoro con ferrovie dello stato sta studiando la possibilità che portiamo i binari al porto industriale di Olbia, la regione ha messo 70 (settanta!!!) milioni di euro nel POR 2007/2013 per finanziare quest'opera che potremmo completare anche in un anno, anche in 12/13 mesi , ma serve perche se noi perdiamo il trasporto merci adesso rischiamo di perderlo per molto se non per sempre.
Noi dobbiamo fare un'opera comune, qualsiasi documento unitario che vada in questa direzione come ha gia fatto la commissione trasporti qualche mese fa, non può che aiutare l'azione di questa regione a provare a cancellare in maniera definitiva questa decisione di Trenitalia.

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

ORDINE DEL GIORNO
PINNA BIANCU LA SPISA URAS DIANA CAPPAI LANZI LADU VARGIU MASIA CUCCU UGGIAS CALIGARIS SALIS PIRISI MANINCHEDDA LAI R. FRAU
Sulla ventilata soppressione del servizio di trasporto marittimo merci tra i porti di Golfo Aranci e Civitavecchia
IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione del dibattito sulle mozioni:
-n°164 (Cuccu Giuseppe e più) sull'ipotesi di soppressione del servizio marittimo di trasporto dei rotabili tra Golfo A. e C.Vecchia;
-n°165 (Uggias e più) sull'interruzione del collegamento navale per il trasporto dei vagoni merci da e per la Sardegna;
-n°171 (Diana e più) sul trasporto merci in Sardegna

RICHIAMATO l'ordine del giorno n°55 del Consiglio regionale della Sardegna, approvato il 27 febbraio 2008 e la Risoluzione, approvata all'unanimità dalla quarta Commissione consiliare il 5 marzo 2008;

PRESO ATTO della determinazione della società TRENITALIA di interrompere l'unico collegamento navale merci operante su rotaia a decorrere dal prossimo 30 giugno c.a.;

CONSTATATO come tale decisione di TRENITALIA - preannunciata dai suoi organi interni nello scorso mese di gennaio - sia da addebitare al mancato stanziamento, nella manovra finanziaria per l'anno 2008, delle somme previste dal piano d'impresa relativamente al contratto di servizio merci per una cifra di circa 60 milioni di euro;

RILEVATO come TRENITALIA abbia individuato nella riduzione dei servizi ricompresi nell'ambito del "servizio universale merci" quelli caratterizzati da rendimenti più bassi per singoli cicli di trasporto,con il risultato di determinare la sospensione del servizio per la Sardegna e una consistente riduzione delle attività in Sicilia;

OSSERVATO come tale decisione si ponga in netto contrasto con l'impostazione di fondo del Programma operativo reti e mobilità predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che assegna un ruolo predominante al trasporto ferroviario, unica effettiva alternativa al trasporto su gomma;

CONSTATATO come la preannunciata soppressione determinerebbe l'esclusione automatica della Sardegna della rete dei trasporti merci ferroviari, interrompendo definitivamente un servizio che è passato nel corso di pochi anni da una quantità di merci trasportate di circa tre milioni di tonnellate nell'anno 1999 a circa seicentomila tonnellate nei periodi più recenti;

PRESO ATTO che occorre difendere in ogni modo anche questo livello assolutamente carente ed insufficiente di trasporto per evitare che la sua sospensione si tramuti in definitiva soppressione del servizio;

CONCORDATO sulla valutazione degli effetti negativi dirompenti che il concretizzarsi di tale decisione comporterebbe per l'intera economia isolana, con immediati riscontri negativi sui livelli occupativi, sul fragile tessuto imprenditoriale isolano e -più in generale - sulla convivenza civile;

RIBADISCE il ruolo fondamentale e strategico del servizio ferroviario in Sardegna nella sua dimensione nazionale e transnazionale, così come confermato dal piano regionale dei trasporti attualmente in fase di consultazione;

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

1) a far valere le ragioni di tale programmazione del sistema nazionale della continuità territoriale del trasporto delle merci;
2) a richiedere al Governo nazionale che condizioni la sottoscrizione di nuovi accordi di servizio all'impegno da parte di TRENITALIA, RFI e della Holding F.S. per garantire e migliorare il servizio dei trasporti dei vagoni merci;
3) a intensificare tutte le necessarie iniziative finalizzate a scongiurare l'interruzione dell'unico collegamento navale merci operante su rotaia a decorrere dal prossimo 30 giugno c.a., da parte di TRENITALIA, del servizio di trasporto ferroviario merci da e per la Sardegna, attualmente assicurato sulla linea marittima Golfo Aranci - Civitavecchia, mediante il coinvolgimento, a tutti i livelli, dei responsabili politici e istituzionali nazionali e a porre le basi per assicurare all'isola un servizio su ferro adeguato alle attuali esigenze.

Cagliari, 22 maggio 2008

F.to (seguono firme)

mercoledì 21 maggio 2008

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - Trenitalia Cargo anticipa l’addio

PANICO! TERRORISMO MEDIATICO?!?!
Penso proprio di si.
Non che non sia preoccupato ma posso affermare di aver sentito i miei fornitori in Austria i quali ,dopo essersi fatti una bella risata mi hanno assicurato che non esisterebbero i tempi tecnici per bloccare il servizio tra meno di 25 giorni e che comunque loro sono tranquilli fino al 31 dicembre E NON HANNO RICEVUTO NESSUNA COMUNICAZIONE DA TRENITALIA riguardante il blocco nell'accettazione delle spedizioni di cui parla l'articolo.
Staremo comunque all'erta
Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - Trenitalia Cargo anticipa l’addio

martedì 20 maggio 2008

Moretti giù dal treno? Prossima fermata la poltrona di un ministero » Panorama.it - Economia

fffiuuuuu........ l'abbiamo scampata bella!!!


Moretti giù dal treno? Prossima fermata la poltrona di un ministero » Panorama.it - Economia


Un articolo dell' ottobre 2007

è arrivato il talgo!


E' arrivato il Talgo!
è arrivato ieri mattina in scalo il treno spagnolo.
Accompagnato dalla scorta della polizia, da una squadra di operai spagnoli, un'altra squadra di operai italiani che si sono occupati del trasporto su gomma(???)una marea di fotografi e operatori(sicuramente stranieri visto il risalto dato dai media locali all'avvenimento) e, ciliegina sulla torta, l'Assessore Broccia.
Ho personalmente assistito allo scarico e ho anche dato una mano nelle operazioni e tra una fase e l'altra dei lavori non ho potuto resistere alla tentazione di avvicinare l'Assessore.............




.......e poi mi ha detto che ci saremmo risentiti nei prossimi giorni.
ci credo poco.
Ora non voglio innescare polemiche sterili, mi limiterò a aggiungere di seguito i commenti raccolti oggi su un forum di ferrovieri molto..."ferrati":
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"Essendo la rete sarda in TD, sembra che l'interesse sia dunque per questo treno di cui non esiste altro che un esemplare dimostrativo concepito con due obiettivi principali:
- l'AV a trazione diesel (il treno detiene il primato mondiale di velocita ferroviaira a trazione diesel, quasi 260 km/h).
- il cambio di scartamento senza cambiare la locomotiva.

Non occorre una conoscenza approfondita della rete sarda per convincersi che una tale scelta si orienta molto decisamente verso un "disastro" ferroviario che per dimensioni e gravita' (economica, quanto meno) forse sara' secondo solo di poco alla famosa elettrificazione sarda...

Non capisco bene perche' ma ho l'impressione che la nostra isola voglia sbaragliare la competizione dello spreco di risorse ferroviairie...

Se si vuole a tutti i costi favorire l'industria ferroviaria isolana (quella che comincia con la K, per esempio) non e' necessario farlo buttando il denaro dalla finestra: si potrebbe aiutare l'industra ferroviaria ed al tempo stesso ottenere dei buoni risultati anche nel miglioramento del servizio ferroviario...

Io spero la notizia sia falsa. O che i 5 treni abbiano ben poco a che vedere con il Talgo XXI.

Flosta"
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"
Scusate tanto ma ci vuol poco ad argomentare: comprare treni costosi che hanno prestazioni sovradimensionate rispetto alle esigenze, quando con molto meno si potrebbe imbastire servizi decenti assomiglia molto a voler elettrificare a 25 kV "all'italiana"...

Povera Sardegna

Ribadisco come chi sale al governo di una Regione avrebbe il dovere di sapere le cose e non mettersi nelle mani di consulenti - voglio essere generoso - poco attenti alla realtà ferroviaria attuale.
_________________
Ale

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Non ho altro da aggiungere

Trasporti FS: CIPOLLETTA, SERVONO CONTRATTI DI SERVIZIO QUINQUENNALI

Trasporti FS: CIPOLLETTA, SERVONO CONTRATTI DI SERVIZIO QUINQUENNALI

ANSA.it - Trasporti e Infrastrutture - FERROVIE: CIPOLLETTA; NECESSARI CONTRATTI SERVIZIO DI 5 ANNI

ANSA.it - Trasporti e Infrastrutture - FERROVIE: CIPOLLETTA; NECESSARI CONTRATTI SERVIZIO DI 5 ANNI

domenica 18 maggio 2008

enrico luciani - Enrico Luciani scrive alle istituzioni. Un futuro incerto per i traghetti delle FS

Sembra che a Civitavecchia lunedì inizieranno i lavori di smantellamento dell'invaso "2" per l'attracco dei traghetti FS.
Sembra che stiano cercando di bruciare i tempi prima che qualcuno nel nuovo governo prenda in mano la situazione. Mi unisco all'appello al Ministro Matteoli del Pres. Luciani con la speranza che intervenga prontamente ad interrompere lo scempio e a fer luce sulle cause

enrico luciani - Enrico Luciani scrive alle istituzioni. Un futuro incerto per i traghetti delle FS

sabato 17 maggio 2008

Sardegna DigitalLibrary - Video

...che dire? gurdatevelo con un pacchetto di fazzoletti vicino e fate attenzione alle parole del cronista

Sardegna DigitalLibrary - Video

venerdì 16 maggio 2008

La commissaria europea per la politica regionale Danuta Hubner in Consiglio regionale.

Qualcuno sa se alla Signora Hubner hanno avuto il coraggio di dire che per 15 milioni di euro negati, la Sardegna potrebbe perdere il trasporto delle merci su ferrovia?
La commissaria europea per la politica regionale Danuta Hubner in Consiglio regionale.

per rinfrancar lo spirito.... tra un enigma e l'altro...

Questo è il post n° 100 del mio blog. per l'occasione posto un pezzo molto divertente, ma con una punta di amaro sarcasmo, che mi ha mandato la mia amica Iana da Padova.
Grazie Iana e buon divertimento
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Un giorno le FS S.P.A. e l'Uganda, decisero di organizzare una regata competitiva sulle acque del fiume Po. Entrambe le squadre praticarono un lungo e duro allenamento per raggiungere la migliore preparazione.
Il grande giorno erano tutti pronti.
L'Uganda vinse con un chilometro di vantaggio.
Dopo la gara la FS S.P.A. si scoraggio molto per la sconfitta e il morale andò in pezzi.
La direzione decise che bisognava trovare la ragione della sconfitta e venne istituito un gruppo che doveva investigare sul problema e trovare le soluzioni per la prossima gara.
Milioni di euro e molti mesi dopo, le loro conclusioni furono che il problema era che la squadra dell'Uganda era composta da otto rematori ed un timoniere mentre la squadra delle FS aveva un rematore e otto timonieri.
La direzione delle FS immediatamente interpellò un'azienda di consulenza per studiare la struttura della squadra.
Milioni di euro e molti mesi dopo, conclusero che "troppe persone timonavano e poche remavano".
Per prevenire un'altra sconfitta contro l'Uganda, l'anno sucessivo la struttura fu cambiata in:
- 4 coordinatori timoniere;
- 3 capo timoniere;
- 1 dirigente timoniere;
- 1 rematore.
Fu costituito un sistema di lavoro per dare al rematore maggiore incentivo psicologico per lavorare più duro: "gli daremo pieni poteri e lauti compensi per raggiungere la vittoria".
L'anno dopo l'Uganda vinse con 2 km. di distacco.
La Fs S.P.A. licenziò il rematore per scarso rendimento, svendette le pagaie, cancellò tutti i capitali per nuovi equipaggiamenti, bloccò la progettazione per la nuova canoa, diede una lauta ricompensa ai consulenti e distribuì il restante denaro tra i vari timonieri.
La storia continua ancora oggi....

giovedì 15 maggio 2008

Cipolletta: «Alle Fs servono privati>> Trenitalia cerca soci

continua l'inchiesta di Marco Mostallino sul Gruppo FS. Sono sorpreso dalla frequenza e dai toni di questi articoli. Il Sardegna continua a tacere sulla dismissione e poi (unico tra le testate) si mette a fare approfondite analisi sulla situazione economica degne del Sole 24 ore
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Di Marco Mostallino - da Il Sardegna
Il gruppo Ferrovie dello Stato corre sugli stessi binari di
altre grandi aziende pubbliche passate poi in mani private: costi
a carico dello Stato e dei cittadini,utili a vantaggio dei partner
privati. Ieri, il presidente di Fs Innocenzo Cipolletta (già direttore
generale di Confindustria) ha detto che «il problema
è che occorre aprire le due società,Rfi (gestore della rete,
ndr) e Trenitalia, cioè rete e servizio passeggeri, al capitale privato
». Cipolletta, al pari dell'amministratore delegato
Mauro Moretti, auspica inoltre un «gestore unico europeo» per
«riuscire ad attrarre maggior capitali privati».
La via del convoglio è già stata
preparata. Il Gruppo FS (come documentato ieri da E Polis)
ha scisso dal 2000 i settori. Trenitalia, che gestisce i treni, è
sempre in rosso e il Gruppo chiede ogni anno contributi allo
Stato con la Finanziaria. Ma allo stesso tempo ha separato le
attività redditizie, inserendole in società ad hoc. È il caso di
"Grandi Stazioni spa", che ogni anno fa utili superiori ai dieci
milioni, dove sono azionisti le ferrovie francesi Sncf, i gruppi
Caltagirone, Pirelli e Benetton.
Ora le Fs vorrebbero aprire alla finanza privata anche nel
cuore del sistema, treni e rete.
Beni che, dopo la separazione delle attività che fanno cassa,
valgono meno di prima in quanto lasciati in carico a società
del gruppo prive delle risorse migliori: stazioni, immobili, affitti,
progettazioni, consulenze e affari sono stati scorporati.
Oggi il privato che volesse investire sui treni, pagherebbe
molto, molto meno di quando le Fs erano una sola unica realtà.
Fonti del Gruppo Fs fanno dal canto loro notare che altre
sono criticità della galassia ferroviaria.
E puntano l'indice soprattutto verso le Regioni, colpevoli
di pagare male e in ritardo il servizio locale che Trenitalia
garantisce attraverso appositi "contratti di servizio".
È recente la polemica con il Lazio,che avrebbe versato con forte
ritardi i compensi, e col Veneto, dove le Fs ritengono di
percepire dalla Regione meno di quanto valga il servizio

mercoledì 14 maggio 2008

Cannibalismo economico -di Marco Mostallino

L'analisi di Marco Mostallino mi sembra dello stesso tenore di quella fatta da Nicoletta Forcheri nel pezzo sulla svendita delle FS che ho postato qualche giorno fà
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Dal Sardegna:
Guadagna e anche bene, il
Gruppo Ferrovie dello Stato. Premia
i privati che investono nelle
sue società. Aumenta le tariffe
del nove per cento in un colpo solo.
Taglia il personale al ritmo di
duemila persone all'anno, mentre
aumenta del 18,5 per cento il
carico di lavoro di ogni dipendente
che nel frattempo vede il
proprio stipendio indebolirsi: in
dieci anni (fonte ministero Trasporti)
il ferroviere ha perso il
dieci per cento del proprio potere
di acquisto.
Questo gruppo intanto costruisce
enormi centri commerciali
nelle stazioni di Roma, Milano,
Torino, Verona, Venezia,
Bologna, Firenze, Napoli: poi dà
in gestione i negozi e incassa
sempre più dagli affitti. Lo fa con
la società “Grandi Stazioni spa”,
dove sono azionisti i gruppi Benetton,
Pirelli, Caltagirone e le
ferrovie francesi Sncf.
Guardando il bilancio 2006 -
ultimo diffuso da FS - e uno studio
del ministero dei Trasporti, il
gruppo sembra perfetto, il sogno
di ogni imprenditore. Un modello
di gestione, in un'Italia economica
che bisticcia sempre con
conti che non tornano. Eppure,
questo gruppo, piange miseria,
definisce di fronte al Governo la
propria situazione come «preoccupante
» e - nella relazione al bilancio
2006 - chiede allo Stato di
«ripristinare il livello adeguato
di stanziamenti pubblici, da prevedere
in Legge Finanziaria nei
confronti del Gruppo, finalizzati
a rendere disponibili, attraverso
un meccanismo tempestivo di
trasferimenti, le risorse necessarie
ad assicurare la copertura dei
fabbisogni relativi alle attività
connesse agli obblighi di servizio
nei confronti dello Stato e delle
Regioni, al mantenimento in efficienza
della rete ferroviaria».Insomma, FS dice ai governi che
senza robuste iniezioni di denaro,
farà la fine di Alitalia. Ma attenzione.
Non tutto il gruppo,
che ormai è uno spezzatino in
parte già consegnato ai privati.
Perde solo Trenitalia, l'unica società
che interessa agli italiani
perché fa correre i treni. Nella relazione
al bilancio 2006 (firmata
dal presidente Innocenzo Cipolletta,
con Mauro Moretti Ad), si
dipinge una situazione drammatica:
«Il risultato consolidato
2006 evidenzia una perdita netta
di 2.115 milioni di euro». Un disastro,
visto che il prestito statale
ad Alitalia è di “appena” 300 milioni
di euro. Ma cosa rivela FS?
Che quella «perdita netta di 2.115
milioni di euro è essenzialmente
imputabile al deficit registrato
dalla società Trenitalia». Nel
2007, con i biglietti più cari, i conti
restano tristi ma un po' meno
(un rosso di “solo” 402 milioni). Il
resto funziona. Grandi Stazioni,
che gestisce tra l'altro le decine di
negozi e bar di Termini a Roma,
ogni anno chiude con un utile superiore
ai 10 milioni: 10,7 nel
2000, 16,3 nel 2002, 18,6 milioni
nel 2006. Insomma, chi ha amministrato
le Fs - costruite con i
soldi delle tasse - ha diviso onori
e oneri: gli oneri ai cittadini, che
nel solo gennaio 2007 hanno visto
i biglietti aumentare del nove
per cento. I costi a Trenitalia, che
rischia di diventare una nuova
Alitalia. Gli onori, in forma di utili,
ai soci privati: Benetton, Pirelli
e Caltagirone. I quali, alla fine,
con gli utili di Fs potranno comprarsi
il resto con un tozzo di pane.
Cannibalismo economico.

Caligaris: smantellamento traffico merci su rotaia provocherà disastro

“Il Partito Socialista è nettamente contrario allo smantellamento del traffico merci su rotaia in Sardegna e rappresenterà questa opposizione in ogni circostanza dando mandato ai consiglieri regionali di assumere, fin dal dibattito sulle mozioni in Consiglio regionale, le iniziative necessarie a dar vita a un'ampia mobilitazione nei confronti del Governo per il riconoscimento della continuità territoriale delle merci costringendo Ferrovie dello Stato a rivedere le strategie aziendali”. Sono alcuni dei contenuti dell'ordine del giorno che, proposto dalla consigliera regionale della Sardegna Maria Grazia Caligaris, è stato approvato all'unanimità dalla Direzione regionale dei socialisti riunita a Tramata (Oristano).
L'odg assegna ai consiglieri anche il compito di “impegnare la Giunta regionale a rivedere la trattativa in corso con Ferrovie dello Stato sull'intera rete ferroviaria isolana respingendo la volontà di smantellare il traffico merci e di chiudere gli scali alienando le aree”. Secondo i socialisti occorre “respingere le decisioni unilaterali di Ferrovie dello Stato assunte senza alcuna consultazione preventiva con la Regione Autonoma della Sardegna ed in dispregio del riconoscimento della continuità territoriale delle merci”.
“La Rete Ferroviaria Italiana - si legge nel documento - ha deciso dal 30 giugno di cessare il collegamento marittimo Golfo Aranci-Civitavecchia confermando la volontà delle Ferrovie dello Stato di smantellare il traffico merci su rotaia in Sardegna ribadita ai sindacati dell'Amministratore Delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano. La soppressione del traffico merci avrà gravissime conseguenze sull'occupazione diretta e indotta, sull'ambiente, sulla sicurezza stradale e provocherà l'aumento dei costi dei prodotti trasportati per le aziende e per i cittadini-consumatori”.

da l'unione sarda

L'UNIONE SARDA - Trasporti e infrastrutture: Merci su rotaia: «Non isoliamo le nostre imprese» 14.05.2008
No allo smantellamento del traffico merci su rotaia. Confindustria della Sardegna Centrale e la direzione regionale del partito socialista riaccendo i riflettori sul taglio - dal 30 giugno - del traghetto Golfo Aranci-Civitavecchia, che comporterà la chiusura delle linee per le merci ferroviarie. GLI INDUSTRIALI. Il rinvio di tre mesi, fa notare Confindustria, è stato importante ma servirà a poco se non interverranno fatti nuovi. «L’emergenza rimane e ora gli interventi più urgenti, oltre a garantire che la tratta Golfo Aranci-Civitavecchia non venga chiusa, devono assicurare la continuità del servizio scalo merci di Macomer e Campeda, attualmente gli unici scali ferroviari merci della provincia di Nuoro ». In una nota, sottoscritta dal vicepresidente di Confindustria Sardegna centrale Roberto Bornioli, si prende atto «con soddisfazione» della decisione di attivare un centro intermodale passeggeri a Macomer, «ma è altrettanto importante dare il via al centro intermodale merci di Borore. Le nuove prospettive di sviluppo della Sardegna Centrale devono invece poter contare su linee ferroviarie che interconnettano le aree industriali e su un moderno sistema di reti intermodali che permettano il trasporto delle merci e dei container su ferrovia». Quanto alla linea Golfo Aranci-Civitavecchia «abbiamo sollecitato oggi anche il prefetto di Nuoro, che ha assicurato il suo impegno nei confronti del Governo per sbloccare la situazione». Sul tema è in programma un incontro, domani a Cagliari, tra Confindustria Sardegna centrale, imprese interessate e l’assessore regionale ai Trasporti Sandro Broccia. REGIONE. «Il Partito socialista è nettamente contrario allo smantellamento del traffico merci su rotaia in Sardegna e rappresenterà questa opposizione in ogni circostanza». È uno dei punti dell’ordine del giorno che, proposto dal consigliere regionale Maria Grazia Caligaris, è stato approvato all’unanimità dalla direzione regionale dei socialisti riunita a Tramatza. È stato dato mandato ai consiglieri regionali di assumere, fin dal dibattito sulle mozioni in Consiglio regionale «le iniziative necessarie a dar vita a un’ampia mobilitazione nei confronti del Governo per il riconoscimento della continuità territoriale delle merci costringendo Ferrovie dello Stato a rivedere le strategie aziendali».

sabato 10 maggio 2008

FSNews - Iniziate le attività di supporto delle FS in Algeria

a conferma del fatto che nel post precedente non parlavo di cose tanto assurde.
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Roma, 16 aprile 2008

Avviate oggi le attività di supporto delle Fs per lo sviluppo della rete ferroviaria algerina.
Il programma d’investimenti infrastrutturali del valore complessivo di 12 miliardi di euro impegnerà i tecnici di Ferrovie dello Stato per i prossimi cinque anni. Nell’incontro di ieri l’Amministratore Delegato di Italferr, Renato Casale e il Direttore Generale di ANESRIF (Agence Nationale d’Etudes et de Suivi de la Réalisation des Investissements Ferroviaires), Hassane Saїdi hanno dato il via al programma sulla base del contratto sottoscritto a fine gennaio tra le due parti.

Il risultato è stato raggiunto grazie ad una intensa attività commerciale iniziata a settembre 2005 e conclusasi positivamente dopo una lunga fase negoziale solo nel maggio 2007, con la firma di un protocollo di accordo sottoscritto ad Algeri dall’ Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, alla presenza del Ministro del Commercio Internazionale, Emma Bonino.

L’importanza del progetto è confermata dalle parole del Ministro dei Trasporti algerino, Mr. Meghlaoui, secondo il quale “il panorama delle ferrovie algerine sarà radicalmente cambiato grazie all’ammodernamento della linea Est-Ovest, alla sistemazione del nodo di Algeri e alla realizzazione delle nuove linee lungo la zona interna degli altopiani e sugli assi di penetrazione verso sud.”

Durante l’incontro odierno, è stato inoltre ricordato che l’ incarico è stato acquisito dalle ferrovie italiane tramite una gara internazionale, in presenza dei più forti concorrenti del settore, quali la statunitense Louis Berger e la tedesca De-Consult.


FSNews - Iniziate le attività di supporto delle FS in Algeria

giovedì 8 maggio 2008

un'idea balzana!...(non più di tante altre)

Non voglio sembrare presuntuoso, ne fare la figura di quello che c'è arrivato prima degli altri; penso che chiunque possa, documentandosi appena, intuire magari in maniera profana quali possono essere le potenzialità delle nostre infrastrutture e quali interventi andrebbero supportati nell'ambito di un vasto piano di rilancio economico del sistema Sardegna all'interno e al centro dell'azienda Italia, per rioccupare quel ruolo da comprimaria,a pieno diritto, delle più grandi realtà europee.
Mi allaccerò nell'esporre "l'idea balzana" alle notizie che ogni giorno trovo in rete, alle parole degli uomini politici e ai logici ragionamenti che dovrebbero abitare nelle teste di chi ci governa e che invece infestano le menti dei cittadini generando in noi comuni mortali domande senza risposte, notti insonni e fastidioso sconcerto.
Il discorso è chiaramente applicabile alla società in generale ma io qui mi devo occupare del mio campo e del motivo per cui ho aperto questo blog:
LE FERROVIE DELLO STATO
o meglio, il trasporto merci in Sardegna sui vagoni delle ferrovie dello Stato;
detto così non ha quasi senso, come non avrebbe senso parlare di trasporto merci in Toscana o in Liguria o in ogni altra regione su ferrovia. E' chiaro che il mezzo ferrovia va al di là del puro ambito regionale. Sono concetti elementari, il treno serve per unire la grandi distanze, la terminalizzazione (l'interscambio) su gomma per le merci, ma anche per i viaggiatori visto come vanno le cose dalle nostre parti, dovrebbe coprire un raggio brevissimo dal nodo di arrivo, 50, massimo 100 km su gomma. Per distanze superiori, come ho già sostenuto in passato, i trasporti dovrebbero obbligatoriamente essere effettuati su ferro. Detto questo, veniamo al nostro assillante problema, la dismissione del servizio in Sardegna. Una minaccia inaccettabile, quasi un'intimidazione mafiosa che l'AD Moretti ci ha scaraventato addosso senza possibilità di appello. Il 30 giugno si chiude! impianti smantellati, cemento sugli scali, meno linee, meno perdite, e poi, stiamo parlando della Sardegna, una seccatura, è un'isola! ci possono arrivare i camion molto più agevolmente, ci sono le navi che imbarcano i camion....- piccola digressione, voglio ricordare che sto riportando i concetti che moretti ha espresso nel corso di numerose interviste e interventi.- c'erano anche la navi che imbarcavano i vagoni e per fortuna ancora qualcuna c'è. Sarebbe veramente il disastro economico con effetto domino che coinvolgerebbe tutta l'Italia quando è proprio da qui che l'Italia dovrebbe ripartire per dare una svolta alla sua marcescente crescita,da quello che già esiste, proiettandolo nel futuro ed allineandolo ai solchi già tracciati nelle relazioni con i paesi africani dell'area mediterranea. Mi riferisco alle relazioni già in essere con l'Algeria e con la Tunisia ,due nazioni in forte crescita economica con cui già esistono ottimi rapporti internazionali ed economici (gas, petrolio, turismo, "know-how" tecnologico ecc.).

molti detrattori sostengono che la Sardegna non abbia i numeri per giustificare il trasporto ferroviario delle merci perche è fine a se stesso, non ha sbocco, i vagoni arrivano carichi e ripartono vuoti o arrivano vuoti per essere caricati con merci in uscita (complimenti per la logistica!!!)per non parlare poi del Porto Canale. la cattedreale nel deserto per eccellenza.circa 50 anni di lavori e di miliardi buttati dalle finestre per arrivare alla situazione disastrosa dei nostri giorni in cui il porto canale è arrivato veramente al capolinea.

Ferrovie e Porto Canale a Cagliari si sono incontrate solo una volta per caso circa 25 anni fà quando al porto non c'era altro che un piazzale in parte ancora sterrato; i primi tronchi di grù automontanti arrivarono su vagoni e mio padre ebbe la fortuna di partecipare ai lavori con la sua ditta, allora rigogliosa e in continua crescita, che poi è la stessa che oggi cerco tra mille difficoltà di mandare avanti...

Ora, abbiamo due malati terminali, condannati ad una agonia terribile, con prospettive di disoccupazione per centinaia di lavoratori, in uno scenario europeo in cui l'economia sembra puntare verso il nord Africa e medio Oriente. Provino i nostri ministri appena insediati a ragionare in prospettiva ed in concorso per pianificare una azione mirata non allo smantellamento di infrastrutture ma alla valorizzazione e potenziamento delle stesse.
Lo spostamento dei binari e dello scalo merci al porto canale e la realizzazione di un invaso di attracco per i traghetti FS trasformerebbe automaticamente la Sardegna in un ponte virtuale e virtuoso verso i succitati paesi africani peraltro già dotati di un sistema ferroviario al cui sviluppo è connessa la presenza delle nostre FS.
Basti pensare che la distanza che separa Cagliari da Annaba in Algeria e da Banzart in Tunisia è la stessa che separa Golfo Aranci da Civitavecchia ed entrambe hanno un sistema ferroviario sviluppato sul fronte del porto.

Ecco, questa è l'idea balzana che mi è venuta pensando a come, diciamo, salvare capra e cavoli, in una situazione confusa come quella in cui si muove la ferrovia occupandosi di tutto fuorchè di trasporti. La rinascita sarebbe iniziare il traffico merci da e per il nord Africa senza precludere niente alle potenzialità del vettore: Container, legname e qualunque tipo di merce l'Europa riverserà nei prossimi anni sui paesi diciamo, in via di sviluppo, potrebbe passare, ma anche sostare,essere lavorata e partire dalla Sardegna, ma sopratutto lo farebbe in maniera sostenibile e fuori dalle egemonie lobbistiche che infestano i nostri mari.
La ciliegina sulla torta sarebbe quella di compiere anche un'operazione di carattere sociale e coinvolgere nel disegno la Sicilia occidentale che a Mazara del Vallo potrebbe creare le condizioni per l'attracco dei traghetti e creare così un perfetto circolo virtuoso. Non mi sembra che sia un'idea molto più assurda del ponte sullo stretto. O no?

mercoledì 7 maggio 2008

Per rilanciare la crescita efficienza e infrastrutture

Mi fa uno strano effetto leggere questo editoriale del Presidente del gruppo FS Cipolletta apparso oggi sul sole 24 ore.
sembra che non ci siano problemi e che quanto proclamato e minacciato finora da Moretti non s'abbia da fare nell'immediato; spero di aver interpretato bene le parole un po' sibilline del Presidente
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Per rilanciare la crescita efficienza e infrastrutture
di Innocenzo Cipolletta

Oggi la vera emergenza in campo economico per l'Italia è, paradossalmente, quella di non farsi prendere dall'"ansia dell'emergenza", perché c'è il rischio, poi, di dover pagare molto per scelte di politica economica affrettate e legate ad analisi parziali della situazione congiunturale del Paese.
Passata la campagna elettorale, si possono lasciar depositare le polveri sollevate circa le molte catastrofi nazionali e internazionali annunciate o paventate. L'Italia, con la sua bassa crescita, non ha grandi problemi congiunturali in questo momento, non è alle soglie del declino, né è in balia di prossimi cataclismi economici mondiali, ma ha, come altri Paesi, problemi strutturali per un adattamento alle nuove condizioni economiche mondiali che si stanno realizzando in modo troppo lento. In queste condizioni, fare di tutto per aumentare il tasso di crescita, magari premendo sulla domanda interna, attraverso riduzioni di tasse e/o aumenti di spesa pubblica, sarebbe un'operazione vana e pericolosa, perché potrebbe causare nuovi squilibri di finanza pubblica e di inflazione, senza realizzare l'aspirata maggiore crescita economica.
Andiamo con ordine. La bassa crescita italiana di questo ultimo decennio è dovuta essenzialmente a un processo di progressivo adattamento della nostra struttura produttiva alle nuove condizioni economiche dei mercati mondiali. In tempi relativamente brevi, dato l'irrompere della globalizzazione, le nostre imprese si sono dovute reinventare, spostando le loro produzioni verso la gamma più elevata, personalizzando le produzioni per i clienti, caricando di servizi le loro produzioni, modificando processi produttivi, delocalizzando alcune produzioni e anche spostandosi verso prodotti nuovi. Questo fenomeno ha messo del tempo a manifestarsi e ha riguardato in modo diseguale il Paese. Esso appare oggi evidente per l'industria manifatturiera (anche se era intuibile già nei primi anni del decennio per chi voleva vederlo), settore che sta mettendo in evidenza risultati particolarmente positivi nelle esportazioni.
Esso è visibile in alcuni comparti dei servizi (come la finanza e alcuni servizi alle imprese), ma è lento ad affermarsi in quelle attività più protette dalla concorrenza internazionale (come i trasporti, i servizi alle persone e tutta la gamma dei servizi pubblici e della pubblica amministrazione), dove tuttavia stanno avvenendo comunque dei processi di progressivo adattamento. Ecco allora che la bassa crescita del Paese (che forse non è così bassa come le statistiche ufficiali indicano e come molti segnali lasciano intendere) non è una bassa crescita di tutte le attività, ma è la risultante composita di imprese che crescono e di attività che tardano ad adattarsi.
(...) abbiamo bisogno di una nuova stagione di infrastrutture moderne, per i trasporti (porti, ferrovie, autostrade, aeroporti) e di un progetto di riqualificazione del territorio, a cominciare dalle mille periferie urbane che sono state tralasciate nel corso degli anni e che rischiano di saldare tra di loro centri urbani che vanno espandendosi a macchia d'olio senza alcuna attenzione ai problemi di viabilità, di vivibilità e di fornitura di servizi moderni per le popolazioni che vi si trovano ad abitare.
Sono queste le cose rilevanti per la crescita del Paese, ma che non possono essere realizzate senza un'analisi corretta dei fabbisogni reali e finanziari e che comunque necessitano di tempo a produrre i loro effetti. Ecco perché la fretta e l'ansia di far fronte a ipotetiche emergenze congiunturali non sono, in questo frangente, buoni consiglieri ed è meglio avere sangue freddo prima di decidere cosa effettivamente serva al Paese.

martedì 6 maggio 2008

notizie da civitavecchia

Grazie Luigi per la segnalazione di quest'articolo. Neanch'io sono riuscito a postarlo per cui allego il link della pagina e se a qualcuno interessa può andare direttamente su

http://www.civonline.it/index.php?cmd=dettaglio&id_rec=65846

spero che il link funzioni, in caso contrario potete digitarlo direttamente sulla barra degli indirizzi