lunedì 13 ottobre 2008

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

PS – PARTITO SOCIALISTA

FERROVIE STATO: CALIGARIS (FS), IMMOBILI A REGIONE NON ALL’ASTA

“Le Ferrovie dello Stato hanno messo in vendita, con inserzioni pubblicitarie, i beni che intende dismettere in Sardegna anche in seguito al drastico ridimensionamento del trasporto ferroviario delle merci. Si tratta di beni che, in attuazione dello Statuto Speciale, devono essere trasferiti alla Regione. Non possono quindi ricavarne utili attraverso la vendita”. Lo sostiene la consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris (FS) richiamando l’art. 14 dello Statuto Speciale “La Regione, nell’ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo. I beni e diritti connessi a servizi di competenza statale ed a monopoli fiscali restano allo Stato, finché duri tale condizione”. Anche il decreto legislativo relativo alle norme di attuazione in materia di trasporto pubblico locale dello scorso mese di febbraio ribadisce la cessione alla Regione dei beni.

“Le Ferrovie dello Stato, azienda e ora holding pubblica, non possono – afferma Caligaris - mettere in vendita i beni posseduti in Sardegna. Si tratta di appartamenti, alcuni già aggiudicati, complessi immobiliari, terreni e fabbricati ubicati, secondo l’annuncio pubblicitario, in diverse zone della Sardegna ed in particolare in provincia di Sassari. Sono stati messi all’asta anche la scuola ed il giardino della stazione di Chilivani al prezzo di soli 32 euro al metro quadro. Una svendita di beni che, secondo lo Statuto di autonomia, devono passare di proprietà della Regione così come è avvenuto per altri immobili dello Stato”.

“E’ però inconcepibile – sottolinea la consigliera socialista - che il Presidente della Regione e la Giunta regionale continuino a mantenere il più assoluto silenzio sui rapporti con le Ferrovie dello Stato e soprattutto sull’interruzione improvvisa del traffico merci su rotaia, sulla decisione di smantellare gli scali merci e le stazioni delle principali città dell’isola dove sono stati investiti ingenti finanziamenti pubblici anche regionali. Anche questi beni, stando così le cose, finiranno all’asta. A meno che non esista una contrattazione segreta”.

“I socialisti – conclude Caligaris – hanno denunciato in aula i pericoli dell’assunzione degli oneri finanziari dei trasporti e della sanità. Ora, oltre al danno, si rischia la beffa considerati gli ingenti finanziamenti della Regione per il trasporto pubblico locale mentre le Ferrovie dello Stato traggono benefici svendendo i beni del servizio che hanno deciso di abbandonare perché non più remunerativo, dimenticando che era ed è di pubblica utilità indispensabile per i cittadini dell’unica vera isola d’Italia, la Sardegna. Mi auguro che le magistrature penale e contabile facciano luce su questo autentico imbroglio che ha anche ingenti costi sociali per i crescenti esuberi”.

Cagliari, 13 ottobre 2008

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