giovedì 30 ottobre 2008

da "civonline.it" - OCCORRE EVITARE LA DISMISSIONE

Commissione Fs, partono le iniziative
Lo rende noto il presidente Vincenzo Gaglione dopo la lettera trasmessa dal Sindaco alla Spa: «Occorre evitare la dismissione del settore navigazione di R.F.I.»
CIVITAVECCHIA - Accreditata la commissione per i rapporti con le Ferrovie dello Stato, attraverso una comunicazione trasmessa dal sindaco Moscherini all’amministratore delegato del gruppo, Moretti. Lo rende noto il presidente dell’organismo da poco costituito, Vincenzo Gaglione, riferendo che nei prossimi giorni verrà convocata la prima riunione per affrontare le tematiche legate alle attività che le ferrovie svolgono sul territorio e che rivestono aspetti importante per lo sviluppo e la qualità della vita dei cittadini. «Ritentiamo che grande attenzione debba essere riservata al porto - fa sapere Gaglione - come volano di sviluppo dell’intero territorio, con quale vanno stabiliti tutti i collegamenti infrastrutturali». Saranno inoltre proposte iniziative per evitare la dismissione del settore navigazione di R.F.I., innestandolo in un contesto più ampio di rivisitazione delle modalità di trasporto.

martedì 28 ottobre 2008

dal forum "ferrovie siciliane"

Voglio Stooges Ministro delle infrastrutture!!! Un'altra perla di saggezza del nostro amico di "forum". L'oggetto sono le ultime notizie da Golfo Aranci che vorrebbero parte dell'Amministrazione Comunale impegnata a scongiurare la fine del traffico merci.

"A Golfo Aranci ora parlano di riorganizzazione dei piazzali ecc....ma in tutti questi anni dov'erano? Troppo facile dire ora che non sono mai stati avvisati di niente....le navi sono grandi si notano quando non ci sono più.....meriterebbero davvero che si spostasse tutto a Porto Torres e venga di nuovo istituito il trasporto passeggeri e gommato pesante con nuove grandi navi.....mah!! Comunque è da molto tempo su questo forum che parliamo di ripristino della linea (addirittura ci sarebbero molti che potrebbero dimostrare l'utilità di ripristinare anche il trasporto passeggeri) e di una riorganizzazione e ristrutturazione delle opere ferroviare nel porto di Golfo Aranci..... Per i passeggeri ormai mi sembra non ci sia più nessun spiraglio...a meno che non si faccia una compagnia unica pubblica tra Tirrenia e Bluvia....Nuraghes e Sharden a Golfo Aranci per i passeggeri e gommato e Garibaldi e Logudoro per i carri....si ripristina l'invaso 1 e al posto del 2 si fa l'approdo per le navi normali.....sullo Stretto 3 nuovi traghetti ferroviari a 4 binari e Guizzo e Scatto......mi fermo......"
Stooges
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Grande Stooges, non fermarti mai!

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - Treni merci, licenziamenti e disagi

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - Treni merci, licenziamenti e disagi

Stavolta l'amico Walter gliele ha cantate davvero tutte! Bravo!
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"«Le Ferrovie», tuona il numero uno della Fit Cisl, «incamerano più di 15 milioni dallo Stato a titolo di garanzia della continuità territoriale."
"«Il taglio messo a segno dal 1° luglio», spiega Carta, «manda in forte sofferenza Rfi, azienda proprietaria dell’infrastruttura ferroviaria, e le imprese impegnate nei lavori di raddoppio e ammodernamento della rete sarda. Il mancato approvvigionamento dei materiali - ossia gli scambi ferroviari, il pietrisco e le nuove rotaie - fa slittare il completamento dell’opera ». L’addio di Trenitalia, inoltre, ostacola «l’arrivo in Sardegna di speciali macchine di verifica e diagnostica che sono già impiegate su tutto il territorio nazionale e che risolvono le criticità della linea ferroviaria, certificandone la sicurezza ». Ma non è tutto. Diventa impossibile anche far sbarcare in Sardegna, e rispedirli per le eventuali manutenzioni straordinarie, «sia i nuovi treni Minuetto, sia quelli per le linee Cagliari-Senorbì- Mandas, Macomer-Nuoro, Sassari- Alghero, nonché i vagoni delle metropolitane di Cagliari e Sassari e i treni a cassa oscillante, testati di recente dalla Regione». Oggi però la priorità «è tenere attivo lo scalo di Golfo Aranci», osserva Carta, «anche con un solo attracco, e almeno sino al completamento del nuovo pontile a Olbia o Porto Torres ».

sabato 25 ottobre 2008

L'UNIONE SARDA: Binari presidiati per difendere il posto di lavoro - LA PROTESTASit-in ieri alla stazione 

L'UNIONE SARDA: Binari presidiati per difendere il posto di lavoro - LA PROTESTASit-in ieri alla stazione

L'Unione Sarda - venerdì 24 ottobre 2008 18:38 - Treni: possibili disagi domani per uno sciopero

L'Unione Sarda - venerdì 24 ottobre 2008 18:38 - Treni: possibili disagi domani per uno sciopero
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Il personale addetto alle pulizie delle carrozze ha manifestato ieri in stazione centrale a Cagliari contro il licenziamento di 38 persone. Molte di queste persone non le conosco ma mi basta conoscerne una sola, una persona speciale, padre di famiglia e pure nonno, che dopo avere, negli ultimi tre anni, svolto il compito di assistente di piazzale nello scalo merci di Cagliari, lavoro per il quale era stato formato e qualificato, si è trovato dal 25 luglio scorso a essere impiegato per la pulizia delle carrozze in stazione passeggeri. L'ultima volta che ci siamo visti mi ha detto che si aspettava da un momento all'altro la lettera di licenziamento.
Giuseppe, ti abbraccio.
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Voglio rispondere "in chiaro" all'amico Giancarlo del comitato pro-ferrovie perchè anche io ho una grandissima stima per l'Onorevole Caligaris e so che anche Lei legge con attenzione questo blog, perciò inserisco qui la richiesta di contatti di Giancarlo e se l'On.Caligaris sarà d'accordo, fornirò l'indirizzo e-mail in forma assolutamente privata:

"E' lodevole l'impegno dell'onorevole Caligaris, per la difesa della ferrovia in Sardegna,un'argomento questo che interessa molti, che vede però le istituzioni quasi assenti (almeno sembra).Sarei grato di avere la mail dell'Onorevole Caligaris per uno scambio di opinioni.Giancarlo Teulada."

venerdì 24 ottobre 2008

Consiglio Regionale della Sardegna - PS Partito Socialista

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
PS – PARTITO SOCIALISTA



ALLUVIONE: CALIGARIS (PS), USO TRAGHETTO FS PER TRASPORTO MATERIALI



“Il traghetto ‘Garibaldi’ per trasferire in Sardegna mezzi e materiali necessari a far fronte all’emergenza creata dal violento nubifragio che ha colpito diversi centri del cagliaritano può costituire un utile supporto per le attività della Protezione Civile”. Lo afferma la consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris (PS) ricordando che il traghetto per il trasporto merci delle Ferrovie dello Stato è alla fonda nel porto di Civitavecchia con l’equipaggio a disposizione.
“La gravità dell’emergenza alluvionale che ha colpito duramente Capoterra, Sestu, Assemini, Cagliari, Monserrato, centri in gran parte ancora isolati con strade, abitazioni, locali commerciali e artigianali nonché aziende agricole sommerse dall’acqua, richiede una forte mobilitazione con l’urgente trasferimento dalla penisola di materiali e mezzi per ripristinare l’agibilità”.
“Occorre quindi una corsia preferenziale che può essere celermente garantita – ha concluso Caligaris – dal traghetto e dalla linea ferroriavia evitando così di intasare le strade e risparmiando sui costi dei trasporti”.

Cagliari, 23 ottobre 2008

da "La Nuova Sardegna" del 23/10/2008

"Battaglia del territorio, dei sindaci, e della Provincia. L’esecutivo guidato dalla Murrighile vuol evitare che la Gallura perda il prezioso tornaconto economico determinato dal traffico merci attraverso la ferrovia. Con la giunta si sono schierati da tempo anche maggioranza e opposizione. Il lavoro transitato più volte in commissione determina un blocco ferreo che ha come obbiettivo, come dice il presidente della Provincia, la fine della «strategia dello stillicidio».«Olbia si è battuta già due volte in passato - dice Pietrina Murrighile -, per evitare di perdere il porto. Ora questa faccenda diventa ancora più coinvolgente e importante. Una guerra da vincere. Cancellare il trasporto merci significherebbe ipotecare il futuro, in negativo». Per questo c’è da coinvolgere l’intero territorio. Che già si mobilita. A cominciare dal senatore del Pd Giampiero Scanu che sottolinea come «va assolutamente scongiurata l’ipotesi disastrosa di perdere il trasporto merci per ferrovia». I consiglieri comunali del Partito democratico hanno chiesto di portare in aula a Olbia la vicenda, mentre il consiglio provinciale si è già occupato del progetto, portandolo sia in commissione che in aula. Nei giorni scorsi si è pronunciato sulla linea di evitare la cancellazione del traffico merci per rotaia anche il responsabile territoriale della Cgil, Michele Carrus.«I numeri sono prepotenti più di qualsiasi altro ragionamento - dice ancora la Murrighile - e ci dicono che da Olbia transitano la maggior parte delle merci destinate per l’isola. Vogliamo dunque mantenere, perlomeno, il livello attuale, non certo tirarci indietro. Neanche di un passo».La storia recente, racconta che a Olbia è stata concessa la Port Autorithy del nord Sardegna. Una bella medaglia al petto, che però non può servire da contentino. Anche perché c’è il pericolo che tutto il traffico merci si sposti lungo l’asse Porto Torres-Cagliari.Dalla Provincia arriva ovviamente l’assenso all’arretramento della stazione ferroviaria di Olbia, ci mancherebbe. Ma anche l’appoggio al progetto di costruire una circonvallazione ferroviaria, lunga circa nove chilometri, che da una parte colleghi con la vecchia linea ferroviaria di Golfo Aranci e dall’altra finisca al molo Cocciani, per poter collegare direttamente al mare la ferrovia. «Un centro intermodale - ricorda la Murrighile - che consenta lo scarico delle merci e il passaggio al trasporto su rotaia. Ma che consenta soprattutto che il traffico delle navi da e per la Sardegna si mantenga sempre sostenuto. Altrimenti il rischio è che le navi passeggeri diventino un pallido ricordo per l’Isola Bianca e Golfo Aranci».I numeri, ancora loro, raccontano che il 75 per 100 dei passeggeri che transitano per Olbia via mare, lo fanno nell’arco dei 4 mesi estivi. Il resto lo fa negli altri 8 mesi. Il trasporto passeggeri, insomma, in autunno e inverno in particolare, non è per niente remunerativo. «Se scompare il trasporto merci si rischia grosso - conclude la Murrighile -, per questo sarebbe giusto lasciare viva la possibilità del trasporto per rotaia anche in Gallura». Servirebbero probabilmente circa 200 milioni, che potrebbero essere reperiti tramite i finanziamenti dell’Ue. Regione e Governo battano un colpo."
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"GOLFO ARANCI. Il destino della ferrovia si avvia verso il capolinea segnato da progetti di dismissione ma l’ipotesi di smantellamento dei binari non trova d’accordo i golfarancini, decisi a difendere il servizio di collegamento Olbia-Golfo Aranci e il trasporto merci su rotaia. Una posizione racchiusa in un documento stilato da un gruppo di cittadini e fatto proprio dai consiglieri dell’opposizione, che da qualche giorno circola in paese per la sottoscrizione. Un’azione che si affianca alla richiesta di un consiglio comunale aperto sul futuro delle Fs a Golfo Aranci.Intanto, attraverso un comunicato stampa, il vicesindaco Giuseppe Fasolino chiarisce la posizione del Comune: «Difenderemo con forza i posti di lavoro e gli interessi del territorio».La preoccupazione della comunità, come si legge nel documento, nasce dal fatto che «lo spostamento della stazione ferroviaria di Olbia, prevedendo anche l’eliminazione dei passaggi a livello dal centro della città, comporterà lo smantellamento dei binari della tratta ferroviaria Olbia-Golfo Aranci e con esso l’interruzione del collegamento marittimo con Civitavecchia e la fine del trasporto merci su rotaia nell’isola». Un’eventualità rigettata dai promotori dell’iniziativa che evidenziano come il malcontento per il graduale disimpegno da parte delle Fs sia stato sempre ignorato dalle istituzioni a tutti i livelli. Ora, stufi di decisioni calate dall’alto, hanno deciso di mobilitarsi contro lo smantellamento della ferrovia, «che provocherebbe la perdita di numerosi posti di lavoro e cancellerebbe un collegamento importante, anche se certamente migliorabile». Giù le mani dai binari, insomma. Certi che l’attività delle Fs non possa compromettere lo sviluppo turistico del paese nè pregiudicare quello del porto: attraverso interventi strutturali e un’adeguata riorganizzazione dei piazzali si sarebbe potuto creare posto per tutti, comprese le Fs». Si chiede quindi ai Comuni, alla Provincia e alla Regione di «cercare soluzioni che, pur consentendo di realizzare gli interventi a Olbia, non penalizzino Golfo Aranci».L’ipotesi di un possibile trasferimento del traffico merci a Porto Torres, viene rigettata anche dal Comune accusato da più parti di essere d’accordo sulla dismissione. «Questo non è assolutamente vero - chiarisce Fasolino, nella veste di vicesindaco e consigliere provinciale -. Come abbiamo più volte ribadito, purtroppo solo tra di noi visto che non siamo mai stati coinvolti come amministrazione, siamo contro il metodo di amministrare delle Ferrovie che da anni non investe a Golfo Aranci e questa disfatta ne è la conseguenza. È in risposta a questa politica che abbiamo cercato di guardare avanti e di cercare alternative alle Ferrovie. Ma ora apprendiamo dello spostamento a Porto Torres, con grandi investimenti: allora non è vero che le Fs non vogliono più investire, non vogliono farlo a Golfo Aranci. Così, non ci stiamo e difenderemo con forza i posti di lavoro e gli interessi del territorio». Fasolino sottolinea come il Comune sia stato completamente ignorato, «mai invitati a partecipare a incontri, mai una lettera dove ci comunicavano proposte, ciò che sappiamo, lo apprendiamo dai giornali e dai dipendenti delle Ferrovie». L’argomento verrà affrontato in Consiglio."
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Grazie Maurizio!!!

giovedì 23 ottobre 2008

Interrogazione n. 1396 - XIII Legislatura

Interrogazione n. 1396 - XIII Legislatura

Il testo integrale dell'interrogazione dell'On.Caligaris del 15 ottobre

giovedì 16 ottobre 2008

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA - PS PARTITO SOCIALISTA

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
PS – PARTITO SOCIALISTA




BENI FS IN VENDITA: CALIGARIS (PS) REGIONE RIVENDICHI PROPRIETA’


“Il Presidente Soru deve intervenire nei confronti delle Ferrovie dello Stato per bloccare la vendita all’asta e chiedere il trasferimento alla Regione dei beni non necessari all’attività ferroviaria in Sardegna”. Lo chiede la consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris (PS) in un’interrogazione al Presidente della Giunta ed all’assessore dei trasporti richiamando l’art. 14 dello Statuto Speciale e l’art .6 del Decreto Legge relativo alle norme di attuazione sul trasporto pubblico locale. Mentre lo Statuto Speciale prevede che “La Regione, nell’ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare” e in quelli “connessi a servizi di competenza statale finché duri tale condizione”, la norma di attuazione – ricorda la consigliera socialista – stabilisce che “La Regione può chiedere all’amministrazione statale competente il trasferimento al proprio patrimonio di beni, impianti e infrastrutture facenti capo a RFI S.p.A. esistenti sul territorio regionale e non ritenuti, in base alla normativa vigente, di rilevanza per il sistema ferroviario nazionale”.
“Non è pensabile che la Regione possa consentire la svendita all’asta di beni che utilizzati per diversi lustri dalla holding Ferrovie dello Stato vengono sottratti – sottolinea Caligaris – al patrimonio pubblico ed ai sardi. Basta legge l’elenco degli immobili e dei terreni messi in vendita a prezzi irrisori per rendersi conto dell’atteggiamento illegittimo della Ferservizi, una delle tante società delle Ferrovie dello Stato, e del silenzio, che rischia di essere assenso, della Giunta regionale”
Nell’interrogazione Caligaris chiede inoltre al Presidente della Regione ed all’assessore dei trasporti di “svolgere una decisa azione per evitare la cessazione del servizio merci su rotaia e per il ripristino del collegamento marittimo con l’impiego sulla tratta Golfo Aranci-Civitavecchia del traghetto Logudoro per garantire la continuità territoriale delle merci” e di “informare l’opinione pubblica sullo stato della trattativa con Trenitalia sull’attuale condizione del servizio merci e sulla possibile riorganizzazione e rilancio dello stesso”.


Cagliari, 16 ottobre 2008

mercoledì 15 ottobre 2008

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - «Il trasporto merci affonda»

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - «Il trasporto merci affonda»

Trenitalia Cargo perde tempo, la Regione fa spallucce. Risultato: nell’isola il trasporto delle merci è a un passo dal collasso. L’analisi, amara, l’hanno fatta ieri i sindacati, dopo un incontro a Cagliari con i massimi dirigenti della società ferroviaria. Le aspettative erano alte, ma non sono state ripagate. Cgil, Cisl e Uil si attendevano dall’azienda un piano di salvataggio per 300 buste paga. Oggi però, da quando Trenitalia ha deciso di abbandonare la tratta Golfo-Aranci-Civitavecchia, le speranze dei lavoratori sono appese a un filo. LE CRITICHE. «La delusione è grande », commenta Walter Carta, segretario regionale della Fit-Cisl. «Trenitalia non ha fatto cenno alla riorganizzazione del servizio merci e dei suoi dipendenti sardi: ha parlato soltanto di un presunto piano che sarà presentato entro fine anno». Ma le bordate più pesanti sono per la Regione. «Dal primo luglio, con l’uscita di Trenitalia dalla Sardegna, il trasporto merci è affondato», continua Carta. «Da allora è anche mancata una presa di posizione chiara da parte della Giunta Soru, che domani potrebbe trovarsi a gestire un allarme occupazionale senza precedenti». LE PROSPETTIVE.I l leader della Fit- Cisl rivendica il ruolo centrale del trasporto ferroviario nell’isola. «Soru dice che, in futuro, le merci del Sud Sardegna partiranno dal Porto canale, mentre quelle del Nord prenderanno il via da Porto Torres. Ma il problema è un altro», sottolinea Carta. «Come trasporteremo questi prodotti nei due scali? In assenza di una ferrovia per le merci, l’unica risposta possibile, ma inaccettabile, è quella di aumentare il traffico dei camion e dei tir nelle strade, con un danno all’ambiente incalcolabile». LA CRISI. Il taglio operato da Trenitalia priva la Sardegna di un collegamento via mare per i carri ferroviari. «Le merci non potranno più viaggiare su rotaia», tuona Walter Carta. «E industrie come Keller di Villacidro e Convesa di Chilivani - che producono carri ferroviari - vedrebbero interrotta la loro fonte di business». Identiche le preoccupazioni di Maria Grazia Caligaris, consigliere regionale socialista. «L’atto di Trenitalia è stato unilaterale e inaccettabile. L’interruzione della Golfo Aranci-Civitavecchia», conclude Caligaris, «va contro le direttive Ue e contro gli accordi firmati da ministero dei Trasporti e Ferrovie dello Stato: provvedimenti che mirano a garantire la continuità territoriale delle merci in Sardegna». LANFRANCO OLIVIERI

martedì 14 ottobre 2008

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - Tagli al treno-traghetto, Sos al governo

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - Tagli al treno-traghetto, Sos al governo

L'UNIONE SARDA - Trasporti e infrastrutture: Tagli al treno-traghetto, Sos al governo
14.10.2008Cicu (Pdl): la Regione depotenzia la continuità. Caligaris (socialisti): FS svendono beni non loro
«Il governo intervenga sulla Regione sarda sollecitandola a non depotenziare l’applicazione della continuità territoriale passeggeri e merci». La richiesta è in un’interrogazione del parlamentare Salvatore Cicu (Pdl) al ministro dei Trasporti. TRENO-TRAGHETTO. Cicu, in particolare, contesta il taglio dei collegamenti treno-traghetto, «con una drastica riduzione del servizio assolutamente non giustificata dalla carenza di traffico e con la totale mancanza di indicazioni sul destino del personale ». Il parlamentare aggiunge che «la progressiva attuazione del federalismo si sta rivelando per la Regione una sorta di polpetta avvelenata , con l’attribuzione di competenze senza il trasferimento delle risorse necessarie ». Cicu sottolinea ancora che «nel piano stabilito da Rete ferroviaria italiana sul futuro del trasporto merci su rotaia non si fa alcun riferimento al futuro del personale sardo che dovrebbe essere di circa 250 lavoratori impegnati». Anche per questo Cicu chiede al Governo «se non ritenga opportuno intervenire, con i poteri che gli sono propri, nei confronti delle Ferrovie Italiane, per scongiurare la prevista riduzione delle tratte da e per la Sardegna, nonché per salvaguardare i diritti del personale ferroviario ivi operante, rendendo quanto meno noto quale sarà il suo destino». LA “SVENDITA”. «Le Ferrovie dello Stato hanno messo in vendita, con inserzioni pubblicitarie, i beni che intende dismettere in Sardegna anche in seguito al drastico ridimensionamento del trasporto ferroviario delle merci. Si tratta di beni che, in attuazione dello Statuto speciale, devono essere trasferiti alla Regione ». Lo sostiene il consigliere regionale socialista Maria Grazia Caligaris, richiamando l’articolo 14 dello Statuto speciale. «Le FS, azienda e ora holding pubblica, non possono mettere in vendita», afferma Caligaris, «i beni posseduti in Sardegna. Si tratta di appartamenti, alcuni già aggiudicati, complessi immobiliari, terreni e fabbricati ubicati, secondo l’annuncio pubblicitario, in diverse zone della Sardegna ed in particolare in provincia di Sassari. Sono stati messi all’asta anche la scuola ed il giardino della stazione di Chilivani al prezzo di soli 32 euro al metro quadro». NO AL “SILENZIO”. Una svendita di beni che, secondo lo Statuto, «devono passare di proprietà della Regione così come è avvenuto per altri immobili dello Stato. È però inconcepibile», chiude Caligaris, «che il presidente della Regione e la Giunta continuino a mantenere il più assoluto silenzio sui rapporti con le FS».

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - «Le Ferrovie vendono case»

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - «Le Ferrovie vendono case»

LA NUOVA SARDEGNA - Trasporti e infrastrutture: «Le Ferrovie vendono case»
14.10.2008Regione sollecitata a intervenire per acquisire i beni
CAGLIARI. «Le Ferrovie dello Stato hanno messo in vendita, con inserzioni pubblicitarie, i beni che intendono dismettere in Sardegna anche in seguito al drastico ridimensionamento del trasporto ferroviario delle merci. Si tratta di beni che devono essere obbligatoriamente trasferiti alla Regione». E’ quanto sostiene la consigliera regionale Maria Grazia Caligaris (Partito socialista) richiamando l’articolo 14 dello Statuto speciale («La Regione succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo. I beni e diritti connessi a servizi di competenza statale ed a monopoli fiscali restano allo Stato, finchè duri tale condizione»). Anche il decreto legislativo relativo alle norme di attuazione in materia di trasporto pubblico locale dello scorso mese di febbraio ribadisce la cessione alla Regione dei beni. «Le Ferrovie dello Stato, azienda e ora holding pubblica, non possono - ha dichiarato Maria Grazia Caligaris - mettere in vendita i beni posseduti in Sardegna. Si tratta di appartamenti, alcuni già aggiudicati, complessi immobiliari, terreni e fabbricati ubicati in diverse zone della Sardegna e in particolare in provincia di Sassari. Sono stati messi all’asta anche la scuola e il giardino della stazione di Chilivani al prezzo di soli 32 euro al metro quadro. Una svendita di beni che, secondo lo Statuto di autonomia, devono passare di proprietà della Regione così come è avvenuto per altri immobili dello Stato. Ma è inconcepibile che il presidente e la giunta continuino a tenere un assoluto silenzio». Secondo la Caligaris è contradditorio («un imbroglio», ha detto) che la Regione abbia assunto l’onere del trasporto pubblico locale e le Ferrovie vendano i beni anziché passarli alla stessa Regione».

lunedì 13 ottobre 2008

CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

PS – PARTITO SOCIALISTA

FERROVIE STATO: CALIGARIS (FS), IMMOBILI A REGIONE NON ALL’ASTA

“Le Ferrovie dello Stato hanno messo in vendita, con inserzioni pubblicitarie, i beni che intende dismettere in Sardegna anche in seguito al drastico ridimensionamento del trasporto ferroviario delle merci. Si tratta di beni che, in attuazione dello Statuto Speciale, devono essere trasferiti alla Regione. Non possono quindi ricavarne utili attraverso la vendita”. Lo sostiene la consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris (FS) richiamando l’art. 14 dello Statuto Speciale “La Regione, nell’ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo. I beni e diritti connessi a servizi di competenza statale ed a monopoli fiscali restano allo Stato, finché duri tale condizione”. Anche il decreto legislativo relativo alle norme di attuazione in materia di trasporto pubblico locale dello scorso mese di febbraio ribadisce la cessione alla Regione dei beni.

“Le Ferrovie dello Stato, azienda e ora holding pubblica, non possono – afferma Caligaris - mettere in vendita i beni posseduti in Sardegna. Si tratta di appartamenti, alcuni già aggiudicati, complessi immobiliari, terreni e fabbricati ubicati, secondo l’annuncio pubblicitario, in diverse zone della Sardegna ed in particolare in provincia di Sassari. Sono stati messi all’asta anche la scuola ed il giardino della stazione di Chilivani al prezzo di soli 32 euro al metro quadro. Una svendita di beni che, secondo lo Statuto di autonomia, devono passare di proprietà della Regione così come è avvenuto per altri immobili dello Stato”.

“E’ però inconcepibile – sottolinea la consigliera socialista - che il Presidente della Regione e la Giunta regionale continuino a mantenere il più assoluto silenzio sui rapporti con le Ferrovie dello Stato e soprattutto sull’interruzione improvvisa del traffico merci su rotaia, sulla decisione di smantellare gli scali merci e le stazioni delle principali città dell’isola dove sono stati investiti ingenti finanziamenti pubblici anche regionali. Anche questi beni, stando così le cose, finiranno all’asta. A meno che non esista una contrattazione segreta”.

“I socialisti – conclude Caligaris – hanno denunciato in aula i pericoli dell’assunzione degli oneri finanziari dei trasporti e della sanità. Ora, oltre al danno, si rischia la beffa considerati gli ingenti finanziamenti della Regione per il trasporto pubblico locale mentre le Ferrovie dello Stato traggono benefici svendendo i beni del servizio che hanno deciso di abbandonare perché non più remunerativo, dimenticando che era ed è di pubblica utilità indispensabile per i cittadini dell’unica vera isola d’Italia, la Sardegna. Mi auguro che le magistrature penale e contabile facciano luce su questo autentico imbroglio che ha anche ingenti costi sociali per i crescenti esuberi”.

Cagliari, 13 ottobre 2008

sabato 11 ottobre 2008

da "civonline.it"

Una commissione costituita da maggioranza e opposizione tratterà gli investimenti futuri che riguardano Civitavecchia. Il sindaco Moscherini: «Le FS non hanno mai creduto allo sviluppo del porto e della città». Il presidente Gaglione: «Un gruppo nato da una valutazione complessiva degli assetti del territorio»
CIVITAVECCHIA - Una commissione unitaria, costituita da consiglieri di maggioranza e opposizione, per affrontare il problema della dismissione del servizio di navigazione delle Ferrovie dello Stato. Otto amministratori seduti attorno a un tavolo: Pasquale Marino, Pier Paolo Pallassini, Claudio La Camera Mirko Cerrone, Alessio Gatti, Alessandro Manuedda, Roberto Buonomi e Vincenzo Gaglione che presiede l’organismo che si da poco formato, la cui attività è stata introdotta dal sindaco Gianni Moscherini: «E’ importante il cambiamento che dobbiamo produrre - ha fatto sapere il primo cittadino - a livello di logistica nel porto, così come di servizi offerti ai cittadini e di sistema occupazionale. Occupazione - ha proseguito - che si è persa con una trasformazione inopportuna che ha drasticamente ridotto il lavoro nel settore marittimo». Moscherini ha sottolineato inoltre il modo in cui le ferrovie avrebbero preso in giro tutti, le istituzioni in primis: «Hanno fatto credere che la divisione di navigazione sarebbe durata in eterno. Io proposi una ristrutturazione con un sistema bimodale - ha aggiunto il Sindaco - abbandonando i binari a bordo e aprendo ai cassoni fino a sottobordo, coinvolgendo magari grossi armatori, ma rimasi inascoltato. E’ la dimostrazione di come le Ferrovie non abbiano mai creduto nello sviluppo del porto e della città: né investimenti, né progetti nel settore». Gianni Moscherini ha poi ripercorso la vicenda legata alla banchina 2, arrivando a parlare della Civitavecchia-Capranica-Orte: «Sono contento che oggi questa ferrovia sia inserita tra le linee europee - ha dichiarato - io ho cercato di coinvolgere i sindaci della tratta, considerando tra l’altro l’ambizione della trasversale Civitavecchia-Ancona. Per arrivare a questo obiettivo occorre realizzare la tratta ferroviaria; dobbiamo sostenere la vera trasversale del futuro, senza passare per forza da Roma». Moscherini parla poi della difficile condizione dei pendolari, aggravata con l’afflusso dei croceristi: «Occorre aprire ad un ragionamento sugli investimenti nelle ferrovie che coinvolga anche il privato - ha fatto sapere - al momento non esiste un piano delle infrastrutture ferroviarie sulle banchine e questo è il risultato: la dismissione dei servizi». Ripropone la necessità di una ferrovia efficiente interna al porto: «Il centro merci va spostato dietro alle centrali e non possono esserci due chilometri di distanza dalla posizione di assemblaggio. Occorre anche una ferrovia passeggeri che eviterebbe l’attuale confusione». Dello stesso avviso Vincenzo Gaglione: «Questo tavolo - ha dichiarato il socialista - è nato da una valutazione complessiva degli assetti del territorio: un’iniziativa che potrebbe avere buoni risultati, vista la condivisione da parte di maggioranza e opposizione». Critica inoltre le scelte delle Ferrovie dello Stato: «Impensabile che una Spa, di fronte alle opportunità offerte dal territorio abbia rinunciato al crescere». Il tavolo valuterà le disponibilità delle Ferrovie a ragionare su questi punti, convocando subito Rfi e Trenitalia.
da Civonline.it
http://www.civonline.it/notizia.php?IDNotizia=70466&IDCategoria=

venerdì 10 ottobre 2008

da "L'Unione Sarda" 10/10/08

PORTO TORRES. Ieri il verice. Il regalo di natale porta la firma della Regione
I SUPERTRAGHETTI ENTRANO IN PORTO
(...)
Un porto capofila anche nel trasporto merci (Porto Torres) per volere di Viale Trento diventerà un "pub", (mai refuso fu più adatto alla situazione; forse è proprio in un pub,davanti ad un boccalone di birra, che Broccia e Co. hanno disegnato il futuro dei trasporti nell'isola. ma i veri boccaloni siamo noi che ci beviamo simili assurdità) cioè un centro di smistamento del trasporto su rotaia. Un ponte verso il nord Italia e l'Europa meridionale (ero convinto che rispetto all'Europa il nord Italia fosse già di per se "Europa meridionale) con il compito di attirare nuovi mercati. L'ha confermato l'assessore regionale Broccia:"Prima di tutto bisogna mettersi al lavoro per completare la linea ferroviaria fino al porto industriale". Un solo chilometro di binari dalla stazione e una spesa che non dovrebbe essere ingente (l'assessore Broccia mi disse, quando ci incontrammo in occasione dell'arrivo del talgo, che per un chilometro di binari occorrevano 15 mln di euro e che quindi era impensabile raccordare il porto canale di Cagliari con la linea ferroviaria), anche se sarà necessario procedere alla sistemazione e messa in sicurezza delle banchine. "Il passo successivo sarà andare alla ricerca di merci (!!!!???) e nuove linee - continua l'assessore ai trasporti - magari sfruttando la tratta Torse-Civitavecchia (benedetti correttori di bozze, dove siete finiti? suppongo che "TORSE" stia per Porto Torres e che "PUB" stia per HUB; ma non si diceva fino a ieri che Civitavecchia sarebbe stata smantellata al pari di Golfo Aranci?) che permetterebbe di creare un nuovo collegamento tra la Spagna e la Sardegna.(...)
L'articolo termina con una considerazione del giornalista Samuele Schiera che dice che sarà difficile tovare spazi adatti al deposito dei container nelle banchine interne a causa della presenza di una struttura di rimessaggio yacht "ritenuta non idonea alle attività del futuro PUB del nord Sardegna.
(mi viene da pensare che non si tratta di un refuso ma che Schiera sia convinto che pub e hub siano la stessa cosa. Amenità a parte, il punto è questo : non ci sarà più una nave che trasporterà carri ferroviari perchè non ci sarà un attracco, come lo conosciamo noi, per la nave stessa. Probabilmente la Regione si doterà di un suo parco rotabili messo magari a disposizione da Cemat, su cui caricare i container sbarcati da normali navi e diretti o provenienti dal sud dell'Isola, quindi si suppone che lo sbocco sia il Porto canale di Cagliari a meno che non si voglia riprendere in considerazione lo scalo di Elmas...)

mercoledì 8 ottobre 2008

Dismissione Fs, Tidei "interroga" Matteoli

d "http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=21308"
– Di chi sono le responsabilità della dismissione del servizio merci Fs nel Porto di Civitavecchia? Ma soprattutto, è ancora possibile scongiurare la dismissione. E' quanto chiede in sintesi l'On. Pietro Tidei in una interrogazione al Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, in cui ricostruisce la lenta agonia del traffico cargo delle Fs nel nostro scalo a dispetto dei processi di sviluppo del porto e dei consistenti finanziamenti pervenuti negli ultimi dieci anni dove, da parte delle Ferrovie dello Stato, si è registrato un atteggiamento in chiara controtendenza.
Le Ferrovie – ricorda infatti Tidei - anziché ampliare la loro presenza e sviluppare la loro attività, hanno progressivamente lasciato decadere i loro compiti, considerando la navigazione marittima “un corpo estraneo alla struttura delle Ferrovie” e quindi un’attività secondaria e marginale di cui privarsi quanto prima; a seguito di questa strategia, le Ferrovie hanno lasciato progressivamente “invecchiare” la loro flotta, rinunciando ad ogni progetto di modernizzazione delle proprie navi, perdendo ogni capacità di competizione con altri vettori che progressivamente hanno prevalso e sostituito le navi delle Ferrovie, nonostante le proteste della Sardegna, del movimento sindacale e le iniziative di Civitavecchia e di Olbia.
La prima dismissione – prosegue il deputato del Pd - ha riguardato le navi per il trasporto dei passeggeri, provocando gravi effetti negativi sull’occupazione sia diretta che indiretta sull’indotto e che in queste settimane, hanno annunciato la dismissione nel Porto di Civitavecchia anche del trasporto dei carri merci, concentrando nel Porto di Messina gran parte delle attività che oggi si svolgono nel Porto di Civitavecchia, dando un nuovo colpo all’economia locale, in un momento cruciale per il lavoro e le fonti di occupazione.
Per questi motivi, constatata anche la mancata discussione del problema nel Governo e nelle Commissioni parlamentari, quasi a dimostrazione di un disinteresse dello stesso Governo per la vicenda, Tidei chiede al Ministro Matteoli di sapere perché non ha ritenuto in questa fase di sua competenza, intervenire sulle Ferrovie per sospendere i nuovi programmi di dismissione del trasporto dei carri-merci dal Porto di Civitavecchia a quello di Messina, e se non intenda, data la gravità e la dimensione delle scelte che si intendono compiere, intervenire con la necessaria urgenza ed aprire sull’argomento un confronto con tutte le parti istituzionali e sociali interessate

DonneNews - l'altra metà dell'informazione

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Caligaris (PS): il Consiglio vigili sull'attuazione degli ordini del giorno approvati

da FASTFERROVIE Sardegna del 17 settembre

Navigazione nessun piano d’impresa -nulla di fatto-
Si è conclusa oggi 17 settembre la due giorni di incontro sul tema Navigazione con la Società
RFI.
L'incontro purtroppo si è concluso con un nulla di fatto e sul quale esprimiamo il nostro
giudizio negativo.
La Società RFI di Navigazione non ha infatti presentato ne il tanto atteso Piano d'Impresa ne
un piano di attività concreto , in sintesi possiamo riassumere la posizione aziendale in tre punti
essenziali, chiusura della relazione marittima Civitavecchia – Golfo Aranci con susseguente
spostamento della Direzione Navigazione a Messina e il dirottamento della nave logudoro (da
anni ormeggiata a Napoli fuori servizio) a Messina, contrazione dell'attività di Messina in
relazione alle diminuite richieste di trasporto da parte del committente Trenitalia.
Come si evince nessuna prospettiva di incremento del servizio di traghettamento né di sviluppo
futuro, fatto salvo l'annuncio della partecipazione alla gara per la Metropolitana del Mare in
joint venture con la Ustica Lines e l'aumento delle tariffe.
Sul piano degli investimenti infine la Società ha comunicato l'acquisto di una nuova nave a 4
binari di cui è stata completata la progettazione, la costruzione di 2 nuove navi (legate però alla
nuova legge finanziaria) e la riattivazione della logudoro entro 6 mesi.

da L'UNIONE SARDA - 08/10/08

IL POLO MERCI ANDRA' A PORTO TORRES
Sarà Porto Torres e non Olbia la porta d’ingresso e di uscita delle merci che viaggiano su rotaia. Con un finanziamento di 25 milioni di euro, che riguarda anche altre tratte del sistema di mobilità su rotaia della Sardegna, la Regione si sta preparando a trasferire l’hub delle merci ferroviarie da Golfo Aranci a Porto Torres, anche dopo l’intenzione manifestata dalle Ferrovie dello Stato di effettuare il trasporto dei carri merci solo su richiesta. Lo ha annunciato, ieri mattina, l’assessore regionale dei Trasporti Sandro Broccia in un incontro che serviva a illustrare i nuovi fondi per migliorare la mobilità delle persone e delle merci su strade e ferrovie. Complessivamente sono stati finanziati, attraverso il Por del Fondo Europeo di Sviluppo regionale (Fesr), circa 180 milioni di euro che sono stati inseriti in una delibera approvata dalla Giunta venerdì scorso. Oltre al raccordo ferroviario tra la stazione di Porto Torres e il porto industriale, con gli stessi 25 milioni di euro saranno abbattuti i tempi di percorrenza dei treni tra Cagliari e Carbonia-Iglesias e San Gavino e Sassari- Olbia, mentre con ulteriori 30,2 milioni saranno realizzati diversi centri intermodali. Inoltre è in corso il bando da 57 milioni di euro per l’acquisto dei treni “pendolanti” diesel che dovranno percorrere la tratta Cagliari- Sassari-Olbia in tempi più accettabili rispetto a quelli attuali. La nuova strategia della Regione in materia di trasporti non è stata particolarmente apprezzata a Olbia. Intanto perché sono state disattese le aspettative di quanti speravano che all’arretramento della stazione ferroviaria - e alla conseguente cancellazione dei passaggio a livello in città - seguisse la realizzazione della circonvallazione ferroviaria esterna da collegare con il porto industriale già esistente e con la nascita di un centro intermodale a Cocciani. «La scelta di Porto Torres - dice il geometra Andrea Demuru, che per anni si è occupato dell’argomento - è antieconomica e antistorica. Il porti più vicini alla penisola sono Olbia e Golfo Aranci, da dove transita tuttora la gran parte delle merci dirette nella nostra Isola o verso l’Italia. Non dimentichiamo la questione ambientale e l’inquinamento che ne seguirà. Per non parlare dei costi aggiuntivi per il trasferimento delle merci che avranno degli effetti devastanti su import ed export». Secondo Demuru, una delle altre ragioni di questo improvviso cambio di rotta nella politica regionale sarebbe legata al disimpegno delle Ferrovie in Sardegna. «Finiranno per raccontarci - spiega - che Porto Torres non è conveniente e quindi è da chiudere, così come hanno fatto per Golfo Aranci senza che nessuno, soprattutto le amministrazioni comunali galluresi, abbia mai opposto alcuna obiezione ».

sabato 4 ottobre 2008

da "LA NUOVA SARDEGNA" 04/10/2008

DIFENDERE IL TRASPORTO MERCI
DEROSAS: SPOSTARE LA STAZIONE E SALVARE I BINARI

Olbia. Approda anche in consiglio provinciale lo spostamento dei binari e l'arretramento della stazione ferroviaria di Olbia, opera finita tra quelle collaterali al G8 e che sarà presto tema di una apposita conferenza di servizi.
L'argomento è stato sollevato da Tore Derosas, del PD,che due giorni fa in aula ha fatto il punto sul lavoro svolto in commissione. La Provincia si augura un'attenzione speciale su questo delicato tema e vuole battersi per non eliminare i binari che servono ad alimentare il trasporto merci, essenziale nell'economia del territorio.
Non si può dimenticare - ha osservato durante il suo intervento di giovedì Derosas - che la Gallura detiene il primato in Sardegna del traffico merci via mare. Al porto di Olbia il transito è di 6milioni e 700mila tonn./anno, contro i poco più di 3milioni di Cagliari. Dunque parliamo di un settore vitale che va difeso. Perciò occorre che il collegamento ferroviario col mare sopravviva, che i binari non vengano smobilitati completamente.
L'arteria di collegamento con il mare destinata a pompare le merci, sarebbe quella del molo Cocciani. Argomento che è stato sviscerato in diverse riunioni della terza commissione provinciale (programmazione e sviluppo economico) presieduta da Domenico Mannironi del PD e la quarta (viabilità e lavori pubblici) presieduta da Carlo Ferrari della Margherita. "Non basta risolvere il problema della stazione ferroviaria - osserva Domenico Mannironi -. Quello è un punto sicuramente di rilievo, che servirà a ridisegnare il centro di Olbia. Ma resta il nodo del trasporto merci che non può smobilitare. Non siamo d'accordo che il traffico venga spostato a Porto Torres, che pure fa ora parte dell'autorità Portuale olbiese, ma la posizone di preminenza deve restare in Gallura. Sicramente lo sbocco a mare costerà parecchio,ma credo che non ci si possa rinunciare".
(en.g.)

venerdì 3 ottobre 2008

RFI - NAVIGAZIONE
PIANO DI PRODUZIONE 2008-2009
LINEE DI TENDENZA 2010-2011

PRODUZIONE AREA STRETTO
(...)

PRODUZIONE CIVITAVECCHIA - GOLFO ARANCI

Dall'inizio dell'anno si è registrata una progressiva riduzione della richiesta di traghettamento.
(niente di più falso, abbiamo avuto un incremento del 50% sullo stesso periodo del 2007)
Dopo la interruzione di agosto sulla base delle esigenze di traghettamento è stato convenuto con Trenitalia un programma d'esercizio che prevede fino a marzo/aprile 2009, l'effettuazione di una corsa per settimana.
Successivamente verranno richieste due o tre corse al mese, preannunciate con adeguato anticipo.
Nel rispetto dell'Atto di Concessione saranno MANTENUTE LE ATTUALI INVASATURE(*) ed i corrispondenti impianti fissi e sarà GARANTITA LA CONTINUITA' TERRITORIALE PER I CARRI MERCI con l'effettuazione delle corse che venissero richieste da qualunque impresa ferroviaria. (Riconoscono che il trasporto dei carri merci costituisce elemento di continuità territoriale)
ORGANIZZAZIONE DEL PROCESSO PRODUTTIVO
La riduzione del servizio con la Sardegna (riduzione??? il servizio è stato CANCELLATO), che dal secondo quadrimestre del 2009 sarà realizzato con la effettuazione di non più di due corse/mese, determina la opportunità della sua effettuazione con una nave normalmente in servizio a Messina.
(*)Questo schema organizzativo determina la CHIUSURA DELL'IMPIANTO DI CIVITAVECCHIA. (sostengono che le invasature attuali verranno mantenute e poi affermano che a Civitavecchia verrà chiuso l'impianto. Inoltre non dicono che per effettuare 2 corse al mese verrà utilizzata la Logudoro che NON è normalmente in servizio a Messina ma che lo sarà a partire da gennaio 2009 e viene logico domandarsi, nell'ipotesi che questa nave trasporti carri merci, dove verranno imbarcati i carri per la Sardegna dato che Civitavecchia sarà smantellata; non sarà forse che vogliono far arrivare i carri, ad esempio, dall'Austria fino a Reggio Calabria per poi traghettarli a Golfo Aranci??? ma Golfo non sarà liberata dai binari??? e allora forse la tratta sarà Villa S.Giovanni-Porto Torres?....creativo!)
Il sostanziale spostamento del baricentro delle attività, che si concentrano nell'area dello stretto, rende ovvia la decisione di trasferire la sede della SO Navigazione a Messina.
INVESTIMENTI
Per far fronte al necessario miglioramento della flotta sono (Udite, udite) in corso di attuazione i seguenti investimenti:
-Costruzione di una nave a quattro binari per un importo di 60 milioni di euro.Sono attualmente in fase di completamento le attività propedeutiche alla indizione della gara; la costruzione verrà ultimata entro il 2010:
-riattivazione della nave Logudoro (la più recente a 4 binari) con adeguamenti che la renderanno utilizzabile sullo stretto di Messina (E' risaputo che così com'è la Logudoro non è utilizzabile sullo stretto). La spesa presunta è di circa 5 milioni di euro; il rientro in esercizio è previsto entro il primo quadrimestre 2009.
Pertanto , oltre alla dismissione della nave Garibaldi, sarà possibile anche la radiazione della Sibari (nave in esercizio sullo stretto con oltre 40 anni di attività) . Inoltre il contratto di programma prevede in tabella A1 un importo di 100 milioni di euro per la costruzione di due nuove navi ( e siamo gia' a 165 milioni). L'effettiva disponibilità del finanziamento è legata ai flussi di cassa previsti dalle Leggi Finanziarie (Staranno freschi, hanno negato 15 milioni per garantire il servizio Civitavecchia/Golfo Aranci e gliene dovrebbero dare 165 per costruire o riadattare navi per un servizio che non esiste più. Forse potrebbe contribuire la Regione Sardegna come già fece per la Logudoro e per la Garibaldi?).
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Grazie ancora all'Onorevole Caligaris, ammirabile per l'impegno e la coerenza delle sue battaglie e a Gianni Massa per il fondamentale contributo

Comunicato stampa 3 ottobre 2008

Comunicato stampa 3 ottobre 2008
CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNAXIII LEGISLATURA
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Conferenza stampa dell’on. Maria Grazia Caligaris (Ps) sull’esposto presentato alla magistratura per denunciare l’interruzione del servizio traffico merci su rotaia.

Cagliari, 3 ottobre 2008 - “Dopo quattro interrogazioni presentate sull’argomento rimaste senza risposta non avevo altra scelta: ricorrere alla magistratura per dire no alla cancellazione di un diritto dei sardi”.La consigliera socialista Maria Grazia Caligaris ha illustrato, stamattina in una conferenza stampa, le motivazioni che l’hanno portata ad aver presentato il ricorso al procuratore della Repubblica del tribunale di Cagliari e al Procuratore regionale della Corte dei conti per far accertare eventuali responsabilità sull’interruzione, all’improvviso e senza alcuna comunicazione ufficiale agli operatori, del traffico merci su rotaia gestito dalle Ferrovie dello Stato. Questa interruzione – ha detto stamattina in conferenza stampa – è in palese violazione della continuità territoriale per le merci che costituisce un diritto costituzionalmente garantito ed irrinunciabile per i sardi. La mia decisione di ricorrere ai giudici – ha aggiunto Maria Grazia Caligaris – è stata sofferta. Perché è stata una sconfitta della politica che non è riuscita a dare risposte ai cittadini che hanno il diritto di sapere perché sta morendo il traffico merci su rotaia in Sardegna. L’iniziativa – ha affermato la consigliera – ha avuto la solidarietà dei colleghi socialisti Balia, Ibba e Masia e del consigliere regionale dell’Udc Renato Lai che ha presentato una dettagliata interrogazione sulla situazione della Gallura.Si tratta di una decisione “estrema” perché mai un consigliere regionale aveva deciso di ricorrere alla magistratura per difendere i diritti dei sardi. Il silenzio sull’argomento da parte del presidente della Regione Renato Soru e dell’assessore regionale ai trasporti Sandro Broccia – ha detto Maria Grazia Caligaris - è ancora più grave in quanto il Consiglio regionale ha approvato in materia due ordini del giorno che sono rimasti totalmente inattuali. In questa legislatura – ha affermato – non è la prima volta che la volontà del Consiglio regionale non viene rispettata. Purtroppo si sta instaurando la prassi di “lasciar fare a chi comanda”. In questa materia, però, non c’è tempo da perdere . La Sardegna sta andando controcorrente rispetto alle direttive europee e la situazione dal punto di vista occupazionale, economico e ambientale rischia di diventare gravissima a causa di un atto unilaterale da parte delle ferrovie dello Stato e davanti al silenzio della Regione. Alla conferenza stampa erano presenti anche il sindaco e il vicesindaco di San Gavino e il segretario regionale del WWF Luca Pinna che ha annunciato un esposto analogo. “Non bastano – ha concluso la Caligaris – i ragionamenti di prospettiva. Il più delle volte si tende a cancellare con un taglio netto quello che esiste credendo che quello che si costruirà sarà fatto “con la bacchetta magica” . Purtroppo, non è così. A volte è necessario salvaguardare e potenziare l’esistente per il bene dei sardi. (R.R.)

mercoledì 1 ottobre 2008

IL CORROSIVO di marco cedolin: Aumenta il biglietto del treno che non c'è

IL CORROSIVO di marco cedolin: Aumenta il biglietto del treno che non c'è

Un'altra puntuale e precisa analisi delle esternazioni di Moretti da parte di Marco Cedolin, sempre attento a darci la vera dimensione delle "notizie ufficiali" diffuse dalla propaganda morettiana.
Grazie Marco

Da "Sardegna fatti più bella"


Trasporto merci su rotaia, Rfi investe. A Messina

“Si fanno ogni giorno più sconcertanti le notizie riguardanti la situazione del trasporto merci su rotaia”, denuncia il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. “Dopo che Trenitalia ha sospeso il servizio da e per la Sardegna lamentando una presunta carenza di fondi dovuta ai tagli imposti dal governo nazionale, Rfi si appresta ad investire per potenziare il polo merci di Messina”.
“Secondo il piano di produzione che i vertici delle due società hanno illustrato nei giorni scorsi alle organizzazioni sindacali siciliane, quello di Messina dovrebbe restare l’unico polo marittimo in forza alle ferrovie, dopo la chiusura di Civitavecchia e il ridimensionamento di Golfo Aranci”, spiega Diana. “Per questo, Rfi prevede di potenziare la propria presenza sullo Stretto con investimenti sulle infrastrutture e assunzione di nuovo personale: le ferrovie, infatti, si sono impegnate con il precedente governo ad assumere 55 lavoratori nello scalo messinese. E pazienza se la soppressione del servizio in Sardegna rischia di creare un numero ben maggiore di disoccupati”.
“E’ evidente che la fine del trasporto merci su rotaia nell’Isola non è avvenuta per una causa di forza maggiore ma per una precisa scelta strategica di Trenitalia e Rfi”, conclude il consigliere. “Perciò è ora che la Regione rompa gli indugi e si schieri in una posizione di netto contrasto nei confronti delle due aziende che gestiscono la rete e il trasporto ferroviario, perché quanto fatto fino ad oggi dalla giunta Soru non può in alcun modo essere considerato sufficiente a fronte dei gravissimi rischi che corrono l’economia sarda e il livello di occupazione nell’Isola”.
Mario Diana (AN)
Consiglio Regionale della Sardegna
www.mariodiana.blogspot.com

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