venerdì 18 luglio 2008

ATTO CAMERA: INTERPELLANZA 2/00096

presentata da MAURO PILI giovedì 17 luglio 2008 nella seduta n.037
I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che: nella legge finanziaria relativa all'anno 2008 non sono stati inseriti parte dei fondi destinati ai cosiddetti «servizi universali» delle FS; la cifra mancante dovrebbe essere di 300 milioni di euro, di cui 24 riguarderebbero il trasporto delle merci da e per la Sardegna; Trenitalia ha deciso di interrompere il traghettamento delle merci, in parte minima per la Sicilia e in misura totale per la Sardegna; in Sardegna non esiste trasporto ferroviario interno delle merci, ma solo da e per il continente; dai prossimi giorni sarà completamente assente tale modalità di trasporto; nel passato, fino ai primi anni '90, il collegamento col continente era garantito da sei navi miste (carri ferroviari, auto e passeggeri) che hanno consentito di raggiungere punte di due milioni di tonnellate annue trasportate; con la progressiva dismissione delle navi, mai sostitute, dal 2003 è in funzione la sola Garibaldi, con una capacità di circa 40 carri merci, poco efficiente, obsoleta, molto costosa e con lunghi periodi di fermo per manutenzione; le tonnellate annue trasportate sono ridotte a meno di 600.000, prevalentemente minerali (argilla, sabbie e feldspati per Modena-Sassuolo, granito, prodotti chimici di Ottana e Porto Torres); il traghettamento ferroviario ha un costo interno circa doppio rispetto alla concorrenza privata e per questo motivo nel 1999 è stato finanziato uno studio di fattibilità per razionalizzare il trasporto ferroviario merci in Sardegna e trovare soluzioni alternative al traghettamento del carro; lo studio è stato affidato nel 2001, ed è stato consegnato nel marzo 2003; lo studio propone, dopo un'analisi dei costi delle modalità di trasporto interno ed esterno, di realizzare le strutture che consentono l'intermodalità diretta ferro-nave dai due principali porti del nord Sardegna, innanzitutto Olbia (porto industriale) e in seconda battuta Porto Torres, e di attuare il trasporto interno all'isola con carri ferroviari atti al trasporto di contenitori e semirimorchi; lo studio propone anche la realizzazione di un centro intermodale a Borore che consentirebbe di servire tutta la zona di Ottana e il comprensorio delle argille di Orani, ed evidenzia la poca utilità del centro intermodale di Porto Torres lontano dal porto e dalla stazione ferroviaria, approvato e finanziato negli anni '90; dette strutture sono indispensabili perché la Sardegna possa avere le condizioni operative e logistiche che consentano di abbattere i costi di trasporto; la Sardegna, già penalizzata per via dell'insularità, è l'unica regione d'Italia a non avere i porti e le zone industriali collegati con la ferrovia; Olbia, dove si concentra circa l'ottanta per cento delle merci in ingresso e in uscita (si parla del mercato di trasporto privato), prevalentemente riguardanti il sud Sardegna collegato via camion (circa 600 pezzi al giorno) non ha alcun raccordo ferroviario col porto, e per realizzarlo occorre una linea di 4 chilometri e un fascio di binari sul porto industriale; a Porto Torres esiste un collegamento ferroviario oggi inutilizzato, di proprietà dell'Area di sviluppo industriale, che arriva a poche centinaia di metri dal porto commerciale; l'intervento sarebbe quindi poco costoso; il porto di Golfo Aranci non ha gli spazi necessari per realizzare l'intermodalità e l'Autorità portuale ha già deliberato, su richiesta del comune, di spostare l'attracco della nave FS al porto industriale di Olbia, per destinare Golfo Aranci a servizi passeggeri e turistici; ma è stato accantonato proprio dal gruppo FS che al contrario della Regione non doveva sostenere alcun costo; lo studio consente non solo di dimezzare i costi di traghettamento delle merci, evitando l'attuale trasporto marittimo del vagone che incide per oltre il 30 per cento del peso trasportato, ma anche di utilizzare il libero mercato delle navi private con la possibilità di scegliere i porti di destinazione più opportuni; dopo la scelta dell'interruzione del trasporto da parte di Trenitalia seppure con notevole ritardo la Regione si è dichiarata disponibile a finanziare il collegamento al porto di Olbia; Trenitalia avrebbe deciso di non aspettare la realizzazione e ha ribadito la decisione di interrompere il servizio di trasporto dai prossimi giorni; il Consorzio industriale Nord Est di Olbia ha commissionato da tempo il progetto del raccordo ferroviario e del Centro intermodale nel porto industriale; detto progetto è stato esaminato e condiviso da una commissione mista FS-Regione; il costo stimato è di 75 milioni di euro e comprende 4 chilometri di linea, il centro intermodale, le gru per il carico dei contenitori e l'invasatura per una nave FS; le opere indispensabili possono farsi con risorse molto inferiori; la Regione disporrebbe attualmente di 35 milioni di euro (fondi POR secondo quanto dichiarato), da impegnare entro il 2008 e spendere entro il 2010 -: se il Governo intenda intervenire al fine di far proseguire il trasporto ferroviario in Sardegna fino alla realizzazione delle opere; se il Governo sia a conoscenza del rischio di chiusura di aziende come la Keller di Villacidro e l'Equypolimers di Ottana, che utilizzano la ferrovia; se il Governo sia a conoscenza dell'impossibilità della sopravvivenza dell'Equypolimers in caso di chiusura del trasporto ferroviario; se il Governo non intenda intervenire al fine di impedire la sospensione del servizio di trasporto ferroviario, impartendo apposite urgenti direttive agli organismi competenti. (2-00096)«Pili».

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