domenica 20 luglio 2008

Trasporti e sviluppo

Dall'Unione Sarda (20/07/2008)

Il deficit infrastrutturale dei trasporti e la mancata definizione della continuità territoriale delle merci coinvolge tutti i settori dell'economia e del sociale. Con ricadute negative su consumi e occupazione, come richiamato dalla Cisl regionale nel convegno di Ghilarza sul Piano di sviluppo rurale 2007-2013. Se la ferrovia è un potente mezzo di civilizzazione, un simbolo di progresso in tutti campi, è difficile comprendere e condividere la scelta radicale di chi vuole razionalizzare con il taglio di servizi indispensabili. In controtendenza con il resto del mondo, dove si fanno grandi investimenti per rispondere alla fame di rotaia e dove il treno ha largamente superato i camion nei trasporti di merci, come in Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e nei grandi terminali del Pacifico. Sarebbe troppo lungo ricordare quanto aveva previsto il gruppo intersocietario Isvet e Tecneco, per conto del Consorzio dello sviluppo industriale della Sardegna centrale, inserito nel Piano regolatore territoriale dell'Area; ma le analisi degli aspetti economici, sociali e ambientali ponevano una indispensabile premessa: che la rete viaria stradale e ferroviaria in particolare venissero realizzate. Per semplificare, salvo la statale 131 Dcn ed altre minori, peraltro incomplete, tutto il resto è rimasto sulla carta. Compreso il tronco ferroviario Abbasanta-Ottana-Nuoro-Olbia. Pur consapevole che occorra ben altro autorevole intervento per influenzare scelte politiche, voglio esprimere un'idea, maturata per antico vissuto nel settore: perché non pensare, in alternativa, alla trasformazione a scartamento ordinario della linea Macomer-Nuoro e non provvedere solamente alla sostituzione delle attuali rotaie con altre di sezione 36, con qualche variante al tracciato? Si otterrebbero tre significativi vantaggi: l'eliminazione delle enormi diseconomie derivanti dalla rottura di carico per il trasporto su carrelli speciali dei vagoni merci a causa della diversità di scartamento; il fluido scorrimento dei vagoni realizzando una bretella all'altezza di Bolotana per Ottana e il raccordo (centro merci) a Tossilo o in altro punto idoneo; il collegamento (finalmente) di Nuoro capoluogo con la rete delle Fs. Conservando a scartamento ridotto la linea del trenino verde Macomer-Bosa Marina e il centro intermodale passeggeri a Macomer. Tutto ciò, se accompagnato alla realizzazione dei raccordi alle Z.I. e ai porti a Nord e a Sud dell'Isola, potrebbe costituire un formidabile volano, capace di rimettere in corsa tutti i settori produttivi e di influenzare tutti gli aspetti economici, sociali e ambientali. Una concreta attuazione delle affermazioni fatte in campagna elettorale, dagli attuali parlamentari, di governo e opposizione: la Sardegna ha bisogno di una serie di grandi opere infrastrutturali da realizzare per legge.
GIORGIO SIMBULA - CAGLIARI
Già segretario provincialeautoferrotramvieri Cisl 20/07/2008

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