sabato 19 luglio 2008

CONFINDUSTRIA SARDEGNA

TRASPORTO FERROVIARIO MERCI
SARDEGNA-CONTINENTE
PREMESSA
FS Spa prima e Trenitalia poi, da oltre 15 anni hanno manifestato a più riprese l’intenzione di
liberarsi del sistema di trasporto ferroviario delle merci tra la Sardegna e il continente, diminuendo
progressivamente l’offerta di servizio, passata in pochi anni da tre navi traghetto ad una sola
(Garibaldi, sempre più spesso in bacino di carenaggio), e senza certezza di trasporto, rispetto alle
richieste dell’utenza privata.
Quasi nulli nello stesso periodo sono stati gli interventi di manutenzione e di ammodernamento del
servizio, assicurato con enormi problemi e resistenze solo grazie all’intervento annuale del Governo,
che riconosceva a Trenitalia un contributo di circa 20 milioni di euro.
Nell’ultima finanziaria non sono stati ribaditi i contributi annuali e ora Trenitalia, dopo le note
vicissitudini, intende interrompere drasticamente il collegamento a far data dalla fine di questo mese
di giugno.
La continuità del servizio di traghettamento ferroviario risulta assolutamente irrinunciabile per la
sopravvivenza della Keller Elettromeccanica di Villacidro e per il sistema dell’indotto, attività che
hanno grandi potenzialità di sviluppo industriale, tecnologico e di mercato internazionale.
D’altra parte, il sistema economico-produttivo della Sardegna continua a richiedere con forza il
mantenimento di questa modalità di trasporto, che può assicurare tariffe più competitive rispetto a
quelle tradizionali su gomma, in particolare per i comparti chimico-estrattivo.
La stessa amministrazione regionale ha interesse primario nel mantenimento di questa modalità di
trasporto, per far fronte al sempre più pesante e pericoloso intasamento del traffico stradale
tradizionale.
LA PROPOSTA
- Richiedere l’immediata moratoria della scadenza di fine giugno, spostandola quanto meno di 10-
12 mesi, con possibili adeguati interventi del Governo.
- Confermare il diritto della Sardegna, al pari delle altre regioni d’Europa ed a prescindere dalle
condizioni d’insularità, peraltro tutelata dal Trattato, ad appartenere alla rete ferroviaria nazionale e
transnazionale.
- Definire un piano industriale e di servizi, d’intesa con le parti economiche e sociali più direttamente
interessate, per favorire il passaggio graduale delle competenze e della gestione dell’intero parco
ferroviario merci Trenitalia alla Regione Sardegna, studiando nel contempo le più opportune

soluzioni societarie e di governance (senza escludere il diretto interessamento finanziario e
gestionale delle maggiori industrie private utilizzatrici).
- Deliberare le normative di sostegno (già autorizzate dalla UE in territori similari) al settore
dell’autotrasporto privato, incentivando il passaggio dei carichi pesanti dalla gomma alla ferrovia,
con il sistema combinato Cemat o con pianali ferroviari (eventualmente ribassati per assicurare il
servizio di traghettamento). Le risorse andranno reperite nell’ambito della trattativa Stato-Regione-FS.
- Ridurre i costi della tratta marittima in forza della continuità territoriale delle merci. Tale ipotesi è
maggiormente percorribile rispetto ad una incentivazione della tratta ferroviaria terrestre in quanto
quest’ultima è soggetta a maggiori restrizioni derivanti dalle normative comunitarie per gli aiuti di
Stato nel settore trasporti.
- Predisporre un bando di gara internazionale, per individuare il o i vettori marittimi che possono
farsi carico della gestione dei collegamenti tra l’isola e il continente in modalità RO-RO, secondo
rotte prestabilite, in ordine alla disponibilità di strutture di movimentazione, alle percorrenze e alla
vicinanza ai mercati nazionali ed europei.
- Individuare il numero minimo e le localizzazioni dei centri movimento merci nei punti cardine del territorio regionale, necessari per completare la rete di scambio prioritaria, in ordine alle zone di provenienza delle merci da indirizzare al trasporto ferroviario.
RISULTATI
La realizzazione, nel breve-medio periodo, delle proposte su esposte, andrebbe incontro alle
necessità di tutti gli attori coinvolti:
- La Regione (impegnandosi nella realizzazione di un progetto non contingente ma strategico) ottiene
nell’immediato il mantenimento dell’attuale status quo, in attesa delle risoluzioni politico-societarieinfrastrutturali
più generali, senza creare ulteriori scompensi alla già precaria condizione finanziaria
delle aziende industriali sarde.
- Trenitalia si libera progressivamente di una modalità di trasporto in Sardegna, da tempo fuori dalle
sue politiche industriali.
- Il sistema produttivo sardo, oltre a mantenere le attuali opportunità di trasporto delle merci via
ferrovia, potrà programmare le sue politiche economico-finanziarie senza dover far fronte a continue
precarietà e incertezze. Attualmente alcuni siti produttivi dei settori minerario estrattivo e chimico (
Es: Equipolymers e Maffei Sarda nella Sardegna Centrale o le aziende del polo di Portovesme o di
Porto Torres ) potrebbero aumentare sensibilmente la produzione o migliorare la propria logistica,
oggi limitate dalla mancanza di adeguate linee di trasporto ferroviario.
- Le aziende dell’autotrasporto su gomma che trasferiranno dalla strada alla ferrovia le proprie unità
di carico verrebbero incentivate con interessanti contributi pubblici, contribuendo inoltre ad
alleggerire il peso del traffico stradale e il conseguente maggior inquinamento ambientale (vedi
esperienze già realizzate a Bolzano, Gran Bretagna, Danubio e Austria).
- Le industrie di costruzione e manutenzione di carri ferroviari (Keller di Villacidro e Convesa di
Chilivani), potrebbero contare sulla garanzia di una soluzione strutturale che consenta di
programmare nel prossimo decennio le attività di sviluppo e crescita per nuove opportunità di
ricerca e innovazione da riproporre nel mercato ferroviario internazionale, oltre che vedere
confermate ed incrementate le commesse ed i lavori di qualità.
- Il sistema edile delle manutenzioni e dell’armamento ferroviario potrebbe contare su nuovi
importanti appalti, relativi alle manutenzioni e alla costruzione della rete di intermodalità in tutta la
regione.
- Lo Stato (con la Regione e la UE per la loro parte) parteciperebbe alla soluzione di un problema
strategico, investendo risorse non per far fronte ai buchi di bilancio di Trenitalia in Sardegna ma per
la realizzazione di un definitivo sistema di trasporto, innovativo, più competitivo e di notevole
impatto ambientale.
AVVERTENZE
In queste fasi è fondamentale il ruolo della Regione, sostenuto dalle componenti economiche e
sociali e adeguatamente supportato dai parlamentari nazionali.
Le risorse finanziarie potrebbero derivare, oltre che dal ripristino del citato contributo annuale (da
mantenere nella fase di start-up per almeno 3-5 anni), anche dalle risorse delle Autostrade del mare,
che sinora hanno escluso la nostra isola. Si interviene infatti non solo sulla sostenibilità ambientale
dell’isola, ma anche su quella del continente, limitando i mezzi pesanti sulla dorsale tirrenica da
Civitavecchia alla Liguria.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Antonio,
è un piacere leggerTi finalmente incazzatto nero attacata al lavoro che era prima di Tuo nonno poi di Tuo padre e Tuo fratello e adesso da anni il Tuo.
Mi rendo conto delle difficoltà che incontri con personaggi del calibro di Soru & c.SPA che tutto possono volere tranne che l'interesse della Sardegna.
Dico queste cose naturalmente con cognizione di causa visto l'assoluto immobilismo della giunta che con i numeri a disposizione avrebbe potuto fare tanto e invece ha partorito il topolino.
Ma si dirà: questa è pura propaganda!!Per cui è necessario passare ai fatti, parlare di cose certe.Le ferrovie avrebbero potuto produrre occupazione, alimentando il trasporto merci su rotaia, togliendo dalle disastrate strade sarde, leggi Carlo Felice, mezzi pesanti ed inquinanti, prevenendo ingorghi o, peggio, possibili incidenti stradali. E invece....immobilismo. Ma come, questo governatore non avrebbe dovuto essere il paladino dell'ambiente, delle strade scorrevoli e sicure, della ripresa produttiva? Invece, di ripresa, ancora per un anno c'è solo la sua.
Circondato da ebeti, poveri provincialotti "Bidduncoli", mi si passi il termine, servi asserviti al padrone che non trovano soluzioni,creano pie illusioni e problemi immensi all'isola oggi più che mai bistrattata!!
Coraggio, Antonio, perchè vai a sbattere contro un sistema padronale dove pochi godono e moltii muoiono di fame!!
Coraggio, combatti civilmente, ma combatti, strigliali, metti a nudo la ipocrisia gestionale e partitica dei responsabili di questo disastro, impegnati, come oggi ad esempio si legge, in litigi su future poltrone da accaparrarsi, affamando il sistema.
Scendi in piazza con chi Ti vuol seguire per fermare questi incompetenti che di trasporto merci su rotaia nulla sanno!!
Tuo Ciccio.Incazzatissimo con te.