mercoledì 23 luglio 2008

Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - Carri-merci come il porto canale



Regione Autonoma della Sardegna - Servizi - Rassegna stampa - Carri-merci come il porto canale
23.07.2008Domani ultima nave da Golfo Aranci: l’isola protesta
No al taglio del servizio merci su rotaia. Ieri, vigilia dell’ultima nave da Golfo Aranci, appello-denuncia dalla stazione merci di Cagliari. «Non fateci fare la fine del porto canale». Il cartello è appeso a un vagone, a Cagliari, nel grande piazzale dello scalo merci di Rfi, gruppo Ferrovie dello Stato. Il clima è da funerale. Il carro estinto è il servizio merci su rotaia che, solo sino a domani, sarà assicurato da Trenitalia Cargo, altra costola di FS. Domani salperà per l’ultima volta la nave merci Garibaldi , unica sopravvissuta delle 6 che, ricorda Marino Piu , segretario regionale Ugl Ferrovie sino a pochi anni fa facevano la spola tra il porto gallurese (l’unico attrezzato con i binari sino alla banchina) e Civitavecchia. LO SCENARIO. Trenitalia avrà fatto pure i suoi conti, «ma è falso dire che non c’è richiesta». Sino a due anni fa, racconta Franco Muru , titolare dell’omonima impresa di trasporti, «da Carbonia facevamo partire 6 treni a settimana carichi di alluminio, zinco, magnesio, bentonite, ricchezza prodotta a Portovesme ». Poi, improvvisa, la decisione del gruppo FS di chiudere la stazione di Carbonia. «E io mi sono ritrovato sul groppone 8 carri e qualche trattore, che ero stato invogliato ad acquistare, 500 mila euro! Avessi investito in semirimorchi... ». Portovesme, ovviamente, continua ad esportare. «E la produzione », dice Muru, «viaggia su mezzi pesanti». «Pensate che un treno equivale a 15 tir, con tutto quel che significa in termini di inquinamento e di sicurezza nelle nostre strade», contesta Piergiorgio Piu , segretario territoriale Ugl. «E per noi viene a mancare un’altra occasione di lavoro », denuncia Roberto Floris , presidente dell’Impresa portuale di Cagliari. LE MERCI. «Acqua minerale, legnami, pellet, travi in cemento armato...». L’imprenditore Antonio Costa elenca i beni presenti sui carri. «Il risparmio c’è, eccome. Pensate solo a cosa significa trasportare su strada queste travi: autoarticolati con scorta davanti e dietro». Un’impresa, quella dei Costa, che 10 anni fa occupava 10 persone. «Siamo rimasti in 3: io, mia sorella e un dipendente». Eppure, contesta Walter Carta , segretario regionale della Fit-Cisl, «nel Piano regionale dei trasporti si evidenzia la centralità della ferrovia. Nei fatti, la si sta cancellando, nell’indifferenza più totale». VERTENZA. Solidarizzano i consiglieri regionali Mario Diana e Antonello Liori (An), Maria Grazia Caligaris (Sdi) e il capogruppo di Forza Italia Giorgio La Spisa . «La Regione », dice La Spisa, «apra subito, con forza, una vertenza con Trenitalia, coinvolgendo il Governo ». E se Golfo Aranci è ormai oggetto del desiderio per investimenti turistici (c’è in campo Pirelli Re), «Olbia è meglio di Porto Torres come alternativa», dice Alberto Vincis dell’Ugl. «Più facile anche da attrezzare». A condizione, fa notare Franco Muru, «che la nave resti a Golfo Aranci sino a quando Olbia è pronta. E poi», rilancia Muru, «visto che la Regione ha concesso il posto di attracco a Nieddu, perché non fa altrettanto con gli armatori che operano nella Manica e che sono pronti a offrire il servizio anche in Sardegna?». EMANUELE DESSÌ

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